Stabilisci la regola
La domanda che più tormenta un genitore è: «Come le è venuto in mente ?». La risposta è strettamente legata all’età e arriva dalla neurobiologia. «La preadolescenza è una fase di pseudo stupidità in cui le ragazzine di 13-14 anni, e questo vale anche per i maschi, vivono in balia del loro cervello emotivo, che li spinge a fare cose eccitanti senza pensare alle conseguenze» spiega Alberto Pellai. «La tecnologia soddisfa benissimo questa esigenza, perché con un clic le catapulta al centro dell’attenzione». Il modo migliore per proteggerle è stabilire la regola che è vietato condividere foto in stile Lolita. Poi bisogna, insieme, far capire perché è meglio comportarsi così su WhatsUp e Snapchat».
Sostieni le tue ragioni
Il dialogo fra i figli e i genitori non metterà a tacere la fame di emozioni forti dei primi, ma di sicuro limita i danni. «Gli adolescenti che postano i selfie provocanti non decidono in autonomia l’immagine che vogliono dare di sé. Al contrario, assecondano ciò che gli altri desiderano vedere in loro, e cioè delle figure ammiccanti e più grandi della loro età» spiega lo psicoterapeuta. «Il compito di un genitore è quello di smascherare ai loro occhi questa pressione sociale: davvero si ritrova in quello scatto così eccessivo? E proporsi sempre e solo in chiave sexy non fa passare in secondo piano altre doti, come la simpatia o la dolcezza? Altro argomento
di riflessione: l’immagine sul web rimane per sempre ed è probabile che in futuro quella foto sarà lontana anni luce da come si vorrà apparire».
Fai dei confronti con la vita reale
Quando una tredicenne si rinchiude nella sua stanza con lo smartphone, quel che c’è fuori scompare. «In questa bolla protetta una ragazzina può compiere gesti che non farebbe mai, come scattarsi un selfie mezza nuda e condividerlo con gli amici» dice Pellai. «Non avverte gli sguardi di disapprovazione, che all’esterno sarebbero inevitabili. Bisogna farle osservare che spesso un like nasconde un commento maligno, per esempio “bella sì, ma che spregiudicata”. Un ragionamento che vale anche se spedisce foto osé al fidanzatino via WhatsApp o Snapchat. «Qui entra in gioco il tema della fiducia verso gli amici o il ragazzo, che per un’adolescente è incondizionata» conclude lo psicoterapeuta. «Ma è già successo che, se la storia finisce, un ex può, per gelosia o ripicca, divulgare quelle foto così intime ed esclusive».