Nei corner degli ipermercati e nei negozi i distributori di detersivi alla spina spuntano come funghi. Daniela, una lettrice di Carpi (Mo), scrive a Donna Moderna per un aiuto: vorrebbe sfruttare il trend ma non sa come. «Diciamo subito che l’idea è buona: in tempo di crisi, molti comprano prodotti sfusi per evitare sprechi e risparmiare» spiega Gaetano Virdone, responsabile dei negozi Saponando (www.saponando.it). «I detersivi vanno tanto: sono indispensabili e cari».
Due sono le soluzioni per chi vuole prendere questa strada. Ci si può rivolgere a un franchising come Saponando che propone un negozio monomarca “chiavi in mano”: dall’allestimento con 14 erogatori, al materiale pubblicitario, per 30.000 euro. Una cifra notevole, ma che comprende 12.000 euro di detersivi. Chi ha già un casalinghi e vuole rilanciarlo può contattare Millebolle Point (http://millebolle. iport.it). Bastano 2.000 euro per un corner in negozio con 6-8 rubinetti e 600 euro ogni 1.000 chili di detersivo.
Il segreto per un buon inizio sta nella scelta dei detersivi. «Pochi lo sanno, ma quello a mano per i piatti va tantissimo: solo il 31 per cento degli italiani usa la lavastoviglie» dice Sergio Chemello, proprietario del primo Millebolle Point, nato a Vicenza quattro anni fa. «In più scegliere prodotti alla spina, senza imballaggi, abbatte i costi: è utile al negoziante che risparmia su fornitura, trasporti e stoccaggio e al cliente che spende il 40 per cento in meno. Per avviare un punto vendita occorrono circa 30.000 euro. Poi, se nel primo anno si riescono a guadagnare 90.000 euro netti, si può pensare a ulteriori investimenti e a ingrandire l’attività».
Infine, è utile farsi venire delle idee promozionali che sfruttino l’interesse crescente per l’ecologia. «Noi regaliamo ai clienti un litro di detersivo ogni 16 contenitori di plastica riportati» dice Mauro Carnemolla, proprietario di Saponando a Vittoria (Rg).