Spesso il lettone diventa l’unico modo per far dormire il bambino, ma alla lunga questa soluzione può trasformarsi in un problema per il bambino stesso. Vediamo perché.

Dormire bene è una necessità per bambini e adulti. Scopri come il sonno influisce sulla nostra mente.

 

Addio alle cattive abitudini

Cambiare rituali
Addormentarsi in braccio alla mamma, con la mano nella sua, toccandole i capelli. Momenti di tenerezza che favoriscono la nanna, ma che diventano pesanti se richiesti più volte nella notte. “Quando il sonno si fa più leggero alcuni bambini si svegliano e non si riaddormentano se non nel modo in cui sono stati abituati” spiega l’esperto. “Con quei rituali che però rafforzano la dipendenza dai genitori“. Lo stesso vale per altre abitudini come addormentarlo sul passeggino, fare il giro in auto, dargli il latte o la camomilla. La tattica migliore è armarsi di pazienza e rieducarli gradualmente al sonno.

Il rituale della nanna

Non cedere al pianto
“In pochi giorni si possono stabilire nuove abitudini” dice il dottor Bruni. “Fermo restando che il piccolo deve dormire nel suo letto, con i suoi giochi e peluche, si può creare un rituale in modo che associ al sonno sensazioni piacevoli (leggere una fiaba o cantare la ninna nanna). Poi gli si augura la buona notte e si lascia la stanza. Quando piange si fanno passare 5-10 secondi prima di intervenire per rassicurarlo, ma senza restare molto con lui. Così si continua nei giorni successivi, finché poco alla volta lui riuscirà a dormire tranquillo”.

Il lettone? A volte aiuta

Rispettare gli orari
Vietato tenere svegli i bambini fino a tardi. “Si pensa che, se è stanco, un bimbo dorme più facilmente” dice l’esperto. “Invece in questo modo si eccita e non si addormenta o si sveglia spesso”. E se non c’è verso di farlo dormire? “Il mio consiglio è: portarlo nel lettone” conclude Bruni. “Soprattutto se è nervoso, per una volta non c’è nulla di male”.