1/5 – Introduzione
Il pomodoro, giunto a noi dalle coltivazioni sudamericane, è stato introdotto nella alimentazione europea solo intorno al 1500. Come tutte le verdure, è un elemento davvero importante per una corretta alimentazione del bambino, poiché contiene numerose sostanze indispensabili al suo più sano sviluppo psico-fisico. Il pomodoro, infatti, è ricco di acqua, vitamine, fibre e sali minerali. L’alto contenuto di acqua e i suoi nutrienti rendono il pomodoro un alimento poco calorico, leggero, dissetante e mineralizzante. Le fibre presenti nel pomodoro, inoltre, regolarizzano la funzionalità intestinale e aiutano a combattere la stitichezza. Il pomodoro è perfetto per la preparazione delle pappe dei bambini poiché si sposa benissimo con alimenti come la pasta, il riso e le patate di cui facilita la digestione. Ma durante lo svezzamento, quando introdurre il pomodoro nella delicata alimentazione di un bambino? In questa guida cercheremo di darvi qualche consiglio riguardo questo argomento. Anche se la tollerabilità di questa verdura varia da soggetto a soggetto e non è possibile fissare delle regole universalmente valide.
2/5 – Svezzamento per gradi
Con il termine di svezzamento o divezzamento si intende il passaggio da un’alimentazione esclusivamente lattea ad un’alimentazione mista in cui si introducono nella dieta i cibi solidi. Attualmente si consiglia di iniziare a svezzare i bambini nel periodo compreso tra 4 e i 6 mesi di vita. Tuttavia il processo deve sempre essere graduale. Gli alimenti andranno inseriti uno alla volta, a partire da quelli più semplici e seguendo una tabella di marcia precisa. Uno svezzamento sbagliato o troppo precipitoso puo’ far correre al bimbo sostanzialmente due rischi: quello del sovrappeso, per l’ntroduzione di eccessive calorie, e quello di sviluppare intolleranze alimentari e/o allergie vere e proprie. Lo svezzamento prevede l’introduzione di un solo pasto solido alla sera o a mezzogiorno. Si comincia con le pappe vegetali a base di crema di riso per poi passare alla tapioca, all’orzo e al semolino di grano. Mentre tra i vegetali vengono introdotte per prime le patate, le zucchine e le carote per poi proseguire con tutte le altre. Per quanto riguarda il mondo della frutta invece è bene cominciare con gli omogenizzati di mela e pera per poi passare alla frutta schiacciata. Infine ci sono gli alimenti da introdurre per ultimi. Tra questi c’è il pomodoro. Quando introdurre il pomodoro rosso che noi italiani amiamo così tanto?
3/5 – Introduzione del pomodoro
Il pomodoro è uno di quegli alimenti che va somministrato il più tardi possibile. I pediatri consigliano di inserirlo nell’alimentazione dei bimbi solo dopo il decimo mese. Ci sono comunque delle precise regole e dosi da seguire attentamente per evitare problemi futuri. Tanto per cominciare è preferibile proporre al bimbo il pomodoro fresco, cotto, privato della pelle e dei semi che potrebbero non essere semplici da masticare e digerire. Il motivo principale per cui il pomodoro deve essere introdotto più “tardi” nella dieta del bambino è che esso potrebbe scatenare delle reazioni allergiche. Questa verdura infatti contiene non solo la solanina che è una sostanza tossica, ma anche una gran quantità di allergeni. È possibile pertanto che il bambino, in seguito all’assunzione anche di una piccola quantità di pomodoro, lamenti pizzicore alla lingua e arrossamento intorno alla bocca. Questi sono i primi segni delle pseudoallergie, definite cosi perché al contrario delle vere allergie non azionano un meccanismo immunologico, non essendo causate dall’istamina. In presenza di queste reazioni allergiche potrebbe essere utile rimandare l’introduzione del pomodoro. Escludendo il pomodoro dall’alimentazione del bimbo per qualche altra settimana si potrà poi reintrodurlo gradualmente ed a piccole dosi per verificare se esiste una quantità tollerabile di pomodoro che il bambino può mangiare senza incorrere in effetti indesiderati. L’operazione potrebbe essere piuttosto lunga e richiedere più tempo e pazienza di quelli previsti.
4/5 – Pazienza e cautela
In qualunque modo vogliate riproporre il pomodoro ai vostri pargoli, care mamme, abbiate l’accortezza di servirlo necessariamente maturo perché i frutti acerbi non contengono affatto gli stessi nutrienti presenti in quelli maturi. Inseriteli nel sugo, nelle minestre, nelle pappe che preparare perché i nutrienti contenuti nel pomodoro sono davvero irrinunciabili. E’ fondamentale, comunque in linea generale, non avere mai fretta nello svezzamento. Se si vogliono evitare problemi futuri è bene procedere con estrema cautela. Perché i bambini avranno il tempo di un’intera vita per assaggiare alimenti potenzialmente allergizzanti.
5/5 Consigli
- Seguite le indicazioni del pediatra.
- Somministrare il pomodoro gradualmente.