Spesso i genitori rimangono sconcertati di fronte ad un figlio adolescente che dichiara di volersi fare un tatuaggio. Eppure succede spesso. Abbiamo chiesto qualche consiglio al nostro esperto, il Prof. Roberto Pani, dell’Alma Mater Studiorum, Un. di Bologna, psicologo clinico e psicoanalista.
Professore, quale è l’atteggiamento migliore da assumere nei confronti di un figlio che dichiara di volersi fare un tatuaggio: di complicità (al punto magari da dire:“ti accompagno io a farlo e me ne faccio uno anche io”) o, al contrario, di manifesta opposizione?
Diventare come genitore un paziente interlocutore: perché ne senti la necessità ? Potresti pentirti in futuro? Si tratta di uno stato d’animo del momento che però passa, come le statistiche dimostrano, la maggior parte della gente nel tempo se ne pente. Ti ci vedi così tra dieci anni e tra venti? Non ti sembra che basterebbe un piccolo simbolo e non tanto esteso nel corpo come invece vorresti farlo? Mi sembra molto invasivo in questo modo.
Se il figlio si presenta con un tatuaggio già fatto senza l’autorizzazione dei genitori, cosa fare? Consiglia la linea dura (denuncia a chi ha fatto il tatuaggio etc) o massima comprensione?
Pazienza…mi sembrava che non ce ne fosse la necessità , ma evidentemente mi sbagliavo, tu te ne assumi la responsabilità.
Cosa passa nella mente di un adolescente che desidera un tatuaggio, cosa vuole esprimere?
L’adolescente che desidera un tatuaggio cerca un’identità, attraverso una caratteristica che lo contraddistingua, vuole essere come tanti della sua età. Esprime ingenuità, emulazione per gli altri più grandi, magari per qualche divo. Vuol far parte di un gruppo ed essere alla moda, sente il bisogno di abbellirsi perché si sente anonimo e grigio
Spesso i genitori si chiedono dove hanno sbagliato, ha senso farsi una domanda di questo genere?
Non ha senso tale domanda, non ci sono colpe da parte dei genitori. Viviamo in una società anonima, piena di illusioni che poi vanno deluse, di grandi promesse che non possono essere mantenute…una società di immagine…conta solo se sei visto, se appari.