Tiberio Timperi, giornalista e conduttore televisivo, ha appena pubblicato “Nei tuoi occhi di bambino” (edizioni Longanesi), un romanzo toccante, in cui racconta la difficile realtà di un padre separato.
Nello scrivere il romanzo, Timperi si è ispirato a tutte le storie, che ha visto ed ascoltato negli ultimi anni, di papà separati a cui è stato negato il diritto di vedere, frequentare e assistere i figli.
Abbiamo raggiunto Tiberio Timperi al telefono. Un voce gentile e consapevole ci ha spiegato che il protagonista di “Nei tuoi occhi di bambino”, Leonardo, “è un padre che non molla, è un padre che vuole fare il padre. E’ stato scambiato per una nullità dalla moglie che lo usa per assicurarsi un buon tenore di vita, invece è un genitore che ha voglia di essere presente, vuole fare il genitore, lotta contro il marchingegno messo su dagli altri. La moglie lo diffama, dice che è psicopatico, che è inaffidabile, senza spiegare perché, creando così delle zone d’ombra. Leonardo si trova a dover lottare contro gli altri genitori, a scuola, tutti gli sono contro”.
Leonardo è un padre separato che non può stare accanto al suo bambino quando ha la febbre o il mal di pancia, che non può andare a prenderlo a scuola come vorrebbe e condividere con lui i momenti della sua giornata perché la moglie lo ostacola continuamente con denunce, diffamazioni e screditandolo anche in tribunale.
Timperi parla di una triste realtà: di una società ostile ai padri separati, convinta che i figli siano delle madri. Il giornalista dagli occhi blu ci ricorda che il diritto da tutelare è quello dei figli, che devono essere curati e assistiti da entrambi i genitori.
Dall’altro capo del telefono Tiberio Timperi ci rassicura e con il sorriso esorta i genitori ad essere ottimisti e sempre positivi: “la soluzione è sempre a portata di mano. Basta vederla, magari basta il gesto di uno sconosciuto, che può aiutare a riprendersi e andare avanti”.
A tutti i genitori che vivono condizioni simili a quella di Leonardo suggerisce: “Occhio, che per quante manipolazioni possono essere fatte sui figli, non c’è manipolazione che tenga. Quando arriva il conto, i figli si rendono conto della realtà. Si accorgono delle manipolazioni che hanno subito e da quel momento il gioco si rompe”.
Il consiglio di Tiberio per tutti i genitori che si trovano in queste difficili condizioni è quello di “resistere, resistere, resistere” e continuare a fare il padre (o la madre), a tutti i costi.