I piccoli imparano attraverso il nostro esempio : ascoltano e riproducono ciò che accade intorno a loro. Trasforma la giornata in una lezione di vita: sarà un modo per crescere insieme e diventare persone più consapevoli.
RINGRAZIA LA VITA
Possiamo iniziare col dire tutto ciò che grazie non è. Non è espressione vuota, buone maniere, o formalità. Esiste un modo di dire grazie che viene dal cuore e illumina lo sguardo, rende leggera l’anima, fa trovare il calore di un abbraccio nel bel mezzo di una tempesta. Il modo migliore per insegnarlo è attraverso l’esempio: impara a essere grata in modo autentico e inizia a ringraziare chi ti circonda. Spesso non ci rendiamo conto di trascurare proprio le persone più vicine a noi, destinate a sopportare malumori e stress. «Vorrei ispirarti a non obbligare un bambino a dire grazie. Fa’ che per lui sia naturale farlo, come chiedere l’acqua. Questo accade solo se le persone intorno a lui vivono in gratitudine» scrive Assunta Corbo in Dire, fare… ringraziare .
ACCETTA IDEE DIVERSE
Guardare il mondo a testa in giù è un atto di coraggio , perché sovverte la prospettiva, rovescia il senso e… persino le braccia, le gambe e la testa! Educhiamo i piccoli alla mobilità : il corpo e la mente ne hanno bisogno. Quando ci muoviamo e lasciamo correre i pensieri senza restarne avvinti a tutti i costi accettiamo di cambiare idea, ci rilassiamo, viviamo il presente per ciò che esso è. Lentamente impariamo a giudicare meno e osservare che le cose, viste da un’altra angolazione, possono apparire molto diverse.
SPORCATI LE MANI
La fatica misura lo sforzo e l’intensità del desiderio. Chi ama lo sport sa che cosa significa sfiorare i limiti , stringere i denti, resistere. In una società votata al comfort accettare di fare fatica è andare controcorrente, eppure la scomodità costituisce una vera e propria risorsa. Sperimentare ha un significato importante per un bambino, perché lo trasforma: da spettatore passivo diventa agente del suo cambiamento , attivo, in grado di conoscere sulla pelle il valore di ciò che si è guadagnato. Cresce l’empatia, aumenta il rispetto .
IL CIBO È SACRO
«Lei mi raccontava della palla fatta con la farina di miglio che mangiava tutti i giorni della sua vita e io le domandai se mangiava davvero quella palla di miglio tutti i giorni della sua vita e fu uno shock culturale: – Bè, tutti giorni che posso » inizia così il resoconto di Martìn Caparrós: Fame , un viaggio attraverso i Paesi in cui la guerra e le difficoltà restituiscono al cibo un valore che talvolta noi perdiamo nell’abbondanza del sempre pieno . «Nelle nostre vite non esiste niente che sia più frequente, più costante, più presente della fame – e, al tempo stesso, per la maggior parte di noi, niente che sia più lontano dalla fame vera». I nostri nonni , molti dei quali avevano fatto conoscenza della fame fin da piccoli, lo ripetevano sempre: il cibo è sacro. In ogni singola briciola. Insegnalo ai tuoi bambini. Imparate a non sprecare e a donare . Condividere crea una rete capace di legare e annodare insieme i cuori delle persone.