SAPERNE DI PIÙ
Come ti comporti con i bambini ? Aiutare i più piccoli a diventare indipendenti è una lezione di vita, perché insegna a scegliere in maniera autonoma, aumenta la sicurezza in se stessi e migliora l’autostima .
GIOCHIAMO INSIEME?
Da un’indagine apparsa sulla rivista scandinava Acta Paediatrica emerge che il coinvolgimento del padre nella vita dei figli migliora la capacità relazionale dei bambini e durante l’adolescenza appare relazionato a un abbassamento dei problemi comportamentali . Lo studio, che ha preso in considerazione oltre 22mila minori , ha segnalato come fattori positivi per la crescita la convivenza nella stessa casa, la responsabilità nella cura dei bambini e il gioco. Il contesto ludico, infatti, costituisce una componente importante, perché i piccoli imparano giocando . L’esistenza è fatta di capitoli diversi, è importante meditare questa consapevolezza nel cuore, evitando di sovraccaricarsi di sensi di colpa. Rincorrere la famiglia perfetta non solo è un’idea illusoria, ma rischia di renderci infelici, stressati e ansiosi. Non sempre si vive nella stessa casa, non sempre il papà è presente e ci sono casi in cui sostenere l’assenza , sebbene amara, diventa necessario.
PRENDIAMOCI PER MANO
Ciò che possiamo dire, in base agli studi, è che decidere di assumersi la propria responsabilità e decidere di entrare a far parte della vita di un bambino è un’avventura che fa crescere padre e figli. Ecco perché giocare insieme , esplorare il mondo, passare del tempo a stretto contatto è un allenamento per la vita: stimola i sensi e l’intelligenza, ma costituisce anche un training emotivo. Quando un padre partecipa attivamente alla vita domestica, la famiglia diventa il luogo di una società in miniatura dove sperimentare le relazioni con l’altro, apprendere le regole di convivenza, rapportarsi al maschile . Papà è sostegno, prima immagine dell’amore, rischio e avventura .
BISOGNO DI TEMPO
Secondo recenti statistiche nelle grandi città, quali New York o Parigi, oltre il 50% dei bambini sta crescendo senza avere a fianco un padre. Statisticamente in caso di divorzio i padri sono costretti a trascorrere meno tempo con i figli rispetto alle madri: litigi e incomprensioni di coppia quasi sempre si riversano sui figli, con effetti disastrosi. Sminuire un padre di fronte a un bambino è una violenza che produce insicurezza e mina il vissuto emotivo dei bambini in maniera crudele. Padri si diventa, anche grazie a una madre che accetta di condividere la responsabilità. Nell’arco dei nove mesi di gravidanza il legame che si crea fra madre e figlio è fortissimo: dopo la nascita ciò che può nutrire il rapporto di un papà con i figli è la cura, il tempo e la vicinanza progressiva. Come ricorda lo psicoterapeuta Michele Mezzanotte, diventare padre accade attraverso un’operazione culturale. Il padre taglia il cordone ombelicale che il figlio ha con la madre: egli simbolizza l’Altro, l’apertura al mondo .
CREARE RELAZIONI AUTENTICHE
«Dopo una maratona amatoriale mia figlia, di soli sette anni, mi chiese come mi fossi classificato e io, in tono ironico, risposti che ero arrivato primo» scrive Luca Urbano Blasetti in Essere un padre : «Lei, con sguardo trasognato mi ha risposto: «Non avevo alcun dubbio!». Un giorno scoprirà che ero giunto 250esimo su 300 partecipanti e si sentirà tradita ». Sembra che in tutte le lingue europee la parola padre derivi dalla radice “pa-” o “fa-“, che indicano non tanto il nutrimento, quale è il caso della madre, quanto una sorta di «responsabilità nutritiva». Che cosa ci nutre ? Rispondere a questa domanda significa diventare consapevoli del padre che si desidera diventare. Condividere i propri valori con un bambino è avere la possibilità di trasmettere le proprie esperienze di vita: da piccoli si dà fiducia in modo naturale e totale, ecco perché è fondamentale ripagare questa generosa apertura in maniera trasparente e sincera. Ammettere la propria vulnerabilità e renderne partecipe un figlio, al momento e nel modo giusto, è una delle lezioni di vita più straordinarie.