Questo è tempo di vacanza, di spensieratezza e di riflessioni. In qualsiasi luogo si decida di andare o di rimanere, non avere la routine del lavoro apre la mente a nuovi pensieri o a trovare soluzioni che, assorbiti dalla frenesia della quotidianità, non intravedevamo. Si libera una creatività spesso inaspettata.
Suggerimenti per rigenerarsi
Ci sono persone che, per carattere o per la fase della vita che stanno attraversando, oppure per l’attività che svolgono (in particolare i liberi professionisti), faticano a “staccare” anche quando sono in ferie. Sarebbe bene però riuscire a farlo. Ecco alcuni suggerimenti per rigenerarsi.
Liberare la creatività prendendo del tempo per sé
Ormai molti, anche a causa del lavoro, sono sempre connessi. Bene, questo è il momento per staccarsi dalla tecnologia e abbandonarsi alla lettura di un libro dell’autore o genere preferito. Se poi si vuole provare a risolvere qualche problema personale, una mano può darla un libro di self help: cercare di capire come gli altri hanno affrontato quello stesso problema ti aiuta ad accettarlo e a superarlo.
Come liberare la creatività scrivendo
In queste settimane si può riflettere per esempio sul proprio lavoro, su cosa si vuole continuare a fare e su cosa cambiare, perché non si è più soddisfatti. Scrivere a mano è una delle cose che aiuta maggiormente la nostra mente a mettere a fuoco quello che non va. Si tratta di una abitudine ormai persa con l’uso costante del pc. Riprendere e rileggere il foglio dopo qualche giorno sarà molto utile per vedere nero su bianco quali sono le priorità e i desideri di cambiamento.
Stare a contatto con la natura
Se poi si ha la possibilità di avere un contatto diretto con la natura, al mare o in montagna, in solitaria, ripensare a quelle idee scritte sul foglio spinge a nuove connessioni e riflessioni.
Coltivare relazioni sociali con amici e parenti
Circondarsi delle persone che ti fanno stare bene è un toccasana, ti dà energia, ti motiva e ti carica. Il termine “confronto” deriva dalle parole latine cum (insieme) e frons frontis (fronte); si tratta quindi di “mettere di fronte” due o più cose (in questo caso, persone) per riconoscerne le somiglianze e le diversità. E questo diventa fonte per una crescita reciproca.