Le truffe possono arrivare anche tramite un semplice e apparentemente innocuo messaggio WhatsApp. Ormai abituati a riceverne non solo da amici e familiari, ma anche per lavoro, capita di aprirli e leggerli, magari pensando che, nonostante il mittente sia sconosciuto, si tratti proprio di un contatto di lavoro. Invece può trattarsi di una truffa, mascherata da offerta professionale. Per smascherarla occorre controllare il prefisso del numero da cui si riceve. Ecco perché e a cosa prestare attenzione quando si ricevono dei messaggi sospetti su WhatsApp.

Quali sono i messaggi sospetti su WhatsApp

La maggior parte dei messaggi “dubbi” è molto semplice e breve, quel tanto che basta per incuriosire. “Posso parlarle?”, si legge. E l’istinto porta ad aprirlo, per capire se c’è qualche altro dettaglio o informazione sul motivo della richiesta. Invece nel 90% dei casi ci si limita a quella breve domanda. Ecco che allora si è indotti a rispondere, chiedendo quanto meno di cosa si tratti e chi sia il mittente, se sconosciuto. Ecco che a quel punto inizia una sorta di “conversazione” che svela i veri motivi del messaggio-esca.

Perché arrivano messaggi sospetti da mittente sconosciuto

Non appena si prova a capire chi ci abbia contattati, arriva la spiegazione del messaggio: un’offerta di lavoro, accattivante quel tanto che basta per indurre a chiedere ulteriori spiegazioni. In sostanza si offre la possibilità di un guadagno facile, non di un vero e proprio impiego, millantando l’opportunità di far soldi con poche operazioni online, in particolare tramite la piattaforma social di TikTok, ingolosendo quindi soprattutto i più giovani, della Gen Z o persino Alpha, ma senza disdegnare qualche Millennial alla ricerca di un lavoretto poco impegnativo da svolgere comodamente seduti sul proprio divano di casa. Ma attenzione, si tratta per lo più di truffe e il modo per scoprirlo è controllare il prefisso.

Quali sono i numeri sospetti

Nella maggior parte dei casi i messaggi non arrivano da un numero italiano, ma da utenze che hanno prefissi stranieri, come +27 (Sudafrica), +62 (Indonesia) e +84 (Vietnam). Ora, è evidente che, a meno che non si abbiano contatti in quei Paesi, il solo fatto di essere raggiunti da sconosciuti che si trovano lì o che usano numeri stranieri dovrebbe insospettire. Se poi nei messaggi a seguire si viene invitati a cliccare su un link per ultimare la propria candidatura o disponibilità al lavoro, o per ricevere ulteriori informazioni, ecco che si ha la “prova” della tentata scam.

Cosa fare se arrivano dei messaggi sospetti su WhatsApp

«Le truffe telefoniche tramite linea normale o WhatsApp ormai stanno aumentando esponenzialmente e il problema è che spesso arrivano anche da numeri non necessariamente esteri, ma anche italiani. In particolare da utenze che appaiono identiche a quelle, per esempio, della nostra banca», spiega Mauro Antonelli, dell’Ufficio studi dell’Unione dei Consumatori. «Si tratta di una vera e propria falsificazione dell’identità del mittente, che riesce a camuffare la provenienza del messaggio o della telefonata, facendo apparire il numero reale dell’Ente di riferimento. Il consiglio è di non richiamare e non cliccare su eventuali messaggi, ma di ricontattare direttamente la filiale, per esempio, per verificare la veridicità della comunicazione», aggiunge Antonelli.

Il lavoro si trova su WhatsApp?

Come spiegano le associazioni dei consumatori, i messaggi ricevuti da numeri con prefissi internazionali che non si conoscono nascondo quasi sempre dei “tranelli”. Chi tenta di entrare in possesso dei vostri dati, infatti, ricorre spesso a queste utenze per evitare di essere facilmente rintracciato. Un altro campanello d’allarme, inoltre, è un’offerta di lavoro irrealistica. Di frequente si indicano orari di lavoro flessibili e guadagni facili (fino a 300 euro all’ora). Ma attenzione: è molto difficile che una proposta serie e da un reale datore di lavoro arrivi tramite WhatsApp, da un contatto sconosciuto, invece che da mittente riconoscibile, verificabile e con credenziali ufficiali.

Cosa succede se si risponde al messaggio sospetto

Il primo rischio è quello di essere ingannati, anche perché è assai improbabile che si venga contattati via WhatsApp per un lavoro per il quale non ci si è candidati. Spesso, poi, si fa riferimento a un incarico che consisterebbe nel ottimizzare dati e visibilità di profili social, citando TikTok o altri social del gruppo Meta. Secondo un’inchiesta di Euronews condotta qualche tempo ci sarebbero cascati già in 100mila, vittime delle cosiddette Task Scam.

Attenzione alle Task Scam

I toni del messaggio di presunta offerta di lavoro sono tali a ritenerli veritieri, per questo è sconsigliabile aprire i messaggi da numeri sconosciuti provenienti dall’estero e in particolare dall’Asia. Più si risponde, magari chiedendo informazioni, più si è indotti a tentare di cimentarsi nel nuovo lavoro. In fondo viene apparentemente chiesto solo di mettere dei “like” a profili social o diventarne “follower”, in cambio di remunerazioni in criptivaluta. Il problema è che per ottenere il compenso si finisce con l’aprire un portafoglio per ricevere la criptovaluta stessa o con il cliccare link che possono contenere malware o ancora con il fornire i dati personali di conti correnti o carte di credito.

Non fornire dati personali

L’ulteriore conferma che dietro al messaggio si nascondano malintenzionati è data dalla richiesta, frequente, di informazioni sensibili, come il numero di conto corrente (magari con la scusa di poter poi accreditare i guadagni e compensi?) o i dati della carta di credito. Ormai da tempo è noto che questo tipo di informazioni non sono mai richieste da nessun Ente istituzionale (come le banche, che li conoscono già, o Amministrazioni pubbliche), né tanto meno da potenziali datori di lavoro che possano contattarci tramite WhatsApp e non attraverso i canali di reclutamento ufficiali o colloqui veri e propri. «Spesso, poi, sono forniti link che, invece che fornire dettagli sul tipo di mansione richiesta, portano a siti pericolosi o sono collegati a malware in grado di danneggiare i nostri dispositivi», spiega Antonelli.

I consigli per evitare truffe su WhatsApp

Il primo consiglio, quindi, è non rispondere e bloccare il mittente. Su WhatsApp è possibile non solo archiviare le chat non di interesse, ma anche bloccare l’invio di ulteriori messaggi al nostro dispositivo. È sufficiente scorrere il messaggio sul lato destro, selezionando “More” o “Altro” e cliccare su “Lock chat” o “Blocca conversazione”. Verrà richiesta la conferma se spostare la chat in quelle bloccate o se archiviarla. Sarà sufficiente selezionare “Continua” per ultimare il processo. È anche possibile, per i più scrupolosi, bloccare tutte le chat con account sconosciuti, con il rischio però di non ricevere messaggi neppure da nuovi contatti “genuini”.

Prima di rispondere, controlla le offerte sul sito dell’azienda

Se proprio si fosse in dubbio sulla bontà dell’offerta di lavoro (ma le probabilità che non sia una truffa, in caso di messaggi con prefissi stranieri indicati sono molto basse!), si può sempre controllare tramite l’azienda da cui proviene la comunicazione. Naturalmente ciò è possibile solo se questa è indicata in modo esplicito, cosa che in generale, invece, non accade. Se, invece, esistesse un portale del potenziale datore di lavoro, proprio lì si potrebbe scoprire di più anche sulle posizioni aperte, e sui canali di comunicazione ufficiali e sicuri.

Proteggi il tuo account dai messaggi sospetti su WhatsApp

Per assicurare maggiore protezione al proprio account gli esperti ricordano che è bene aggiornare periodicamente la App di WhatsApp (e, in generale, le applicazioni in uso). Gli aggiornamenti, infatti, spesso includono anche correzioni che riguardano la sicurezza e possono aiutare a proteggersi da possibili truffe. Un altro consiglio è di prevedere la verifica in due passaggi: viene richiesto, in pratica, un PIN al momento della registrazione del proprio numero di telefono su WhatsApp. Nelle impostazioni di sicurezza, poi, si possono selezionare ulteriori “filtri” su chi può accedere ai propri dati (come foto o informazioni sullo stato, orario di collegamento, ecc.). Se ci si imbatte in una potenziale scam, inoltre, sarebbe utile informare anche i conoscenti, in modo da aumentare le informazioni e la possibilità di evitare che anche loro possano incappare in spiacevoli sorprese.