A tanti capita, come mi raccontano in terapia, di dover fare i conti con una mamma anziana esigente nel richiedere la presenza dei figli. Che magari a un certo punto perdono la pazienza, salvo poi sentirsi
in colpa.

Perché la mamma anziana ti fa sentire in colpa

È una cosa molto comune provare sentimenti contraddittori, che riflettono anche la relazione che si è avuta in precedenza. Spesso succede che la madre presenti il conto per i sacrifici fatti e che il figlio (o la figlia) per la riconoscenza e l’affetto cerchi di starle vicino il più possibile, ma questo non significa che farlo sia semplice. Perdere la pazienza, essere un po’ nervosi è assolutamente normale. In più, vedere il proprio genitore molto ansioso, triste magari dopo la perdita di un fratello o di un partner, può essere particolarmente doloroso.

Le richieste eccessive della mamma anziana

Sono questioni che mettono davanti alla propria finitezza, al proprio senso della vita, della malattia, della morte. E rendono tutto molto complicato. È necessario ascoltarsi e capire se il genitore non stia chiedendo troppo. Gli studi dicono che a volte le madri hanno nei confronti dei figli delle aspettative di cura molto elevate e spesso rimangono deluse se queste non vengono corrisposte.

Mettere dei paletti con la mamma anziana

Se, però, l’ansia o le richieste sono esagerate e si percepisce che questa madre tende un po’ a colpevolizzarci è importante mettere dei paletti. A volte arrabbiarsi permette di ristabilire dei confini, ma poi è importante poter recuperare e spiegarsi. È bene tenere presente che tutti i rapporti hanno all’interno una certa ambivalenza, non c’è solo il lato bello, l’affetto, ma esistono anche
il fastidio, la rabbia, la delusione
. Bisogna metterlo in conto e viverlo con molta serenità. Occorre allora sorvegliare questi aspetti più dolorosi e faticosi e stabilire dei confini chiari per tutelarsi, ma anche chiedere aiuto, poter contare su una rete di affetti e di confronto. Solo così la transizione
all’essere anziano del genitore può diventare momento di grande affetto, di accompagnamento e di scambio profondo.