Brutte notizie sul fronte dei rincari. Le Rc auto sono aumentate ancora, con il 2024. Secondo l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (IVASS) e le associazioni dei consumatori, dal 1° gennaio i prezzi medi per la copertura Rc auto sono cresciuti in media del 7,5% su base annua, pari a 389 euro. Perché? «Sicuramente l’inflazione ha un suo peso, perché ha portato a rincari generalizzati, che hanno investito anche il settore automobilistico. In realtà è il risultato di una combinazione di fattori», spiega Mario Rossi, giornalista di Quattroruote.

Rc auto più costosa

Tempi bui per gli automobilisti: secondo le rilevazioni IVASS, i prezzi medi per l’RCA (la responsabilità civile auto, ossia la copertura assicurativa obbligatoria per tutti i veicoli circolanti) sono cresciuti in media del 7,5% rispetto allo scorso anno. Esistono, però, differenze su base territoriale, come fa sapere l’IVASS: la provincia dove si registra l’incremento maggiore è Alessandria, in Piemonte, con un +10%, mentre quella in cui il ritocco è stato inferiore è Catanzaro, in Calabria, con +3,3%. Tradotto in cifre, le differenze sul territorio possono arrivare anche a 250 euro, come nel caso di Napoli e Aosta, ma pur sempre in aumento del 5% rispetto al 2023.

I giovani pagano di più

Per gli assicurati appartenenti a classi di merito superiori alla prima, l’incremento di prezzo è del 10,4%. «C’è, infatti, anche una differenza tra categorie di assicurati: i giovani ad esempio pagano di più», chiarisce Antonella Dragotto, Responsabile Comunicazione di IVASS. A questo va aggiunto che, in media, le donne si trovano a dover sborsare cifre più elevate per assicurare i propri mezzi. La spiegazione arriva dai dati dello stesso istituto di vigilanza, relativi allo scorso anno. Le automobiliste, infatti, hanno dichiarato più incidenti rispetto agli uomini, con una percentuale del 3,5% contro il 3,1%, ma meno rispetto agli under 25 (4,8%) e al personale sanitario (4,1%), che risulta con una media piuttosto alta.

Perché aumenta il costo dell’assicurazione auto

«Come detto, l’inflazione ha il suo peso. Anche il nostro osservatorio ci indica che c’è stato un aumento dei prezzi delle riparazioni e dei risarcimenti, ma anche dei listini auto, che si riflettono sul costo delle Rc auto. Un altro fattore generale potrebbe essere il dato relativo ai furti: le indicazioni del ministero dell’Interno mostravano una crescita nel 2022 rispetto al 2021, con un andamento simile anche nel 2023. Ma quella verso i furti rappresenta una copertura accessoria, non è obbligatoria come l’Rc», osserva Rossi di Quattroruote.

Prezzi più alti per colpa dell’inflazione

A confermare la tendenza sono anche le compagnie assicurative, che però sottolineano: «Fatta eccezione per gli ultimi mesi, in precedenza il premio medio assicurativo era in calo. Gli aumenti recenti sono senz’altro dovuto all’inflazione, che pesa anche per esempio sul costo della manodopera in caso di sinistro, come sul costo dei pezzi di ricambio legato a sua volta alla crisi dei trasporti. Sono anche aumentati i sinistri, dopo 2/3 anni nei quali si era registrata una frequenza più bassa, e che oggi invece si sono allineati ai livelli pre-pandemia», spiega Marco Buccigrossi, digital business director di Verti Assicurazioni. Nel 2019, infatti, una Rc auto costava circa 406 euro. Anche Dragotto conferma che «nell’ultimo decennio il premio medio si è ridotto del 23%».

Come risparmiare: lo strumento per comparare i prezzi

«Sull’aumento dei prezzi hanno inciso le dinamiche inflazioniste che hanno comportato un aumento del costo dei pezzi di ricambio, delle riparazioni e dei sinistri», conferma Antonella Dragotto, Responsabile Comunicazione IVASS, che poi consiglia: Il consumatore può adottare alcune cautele, come ad esempio comparare i prezzi delle polizze prima dell’acquisto. IVASS ha messo a disposizione degli utenti il Preventivass, un comparatore pubblico gratuito che supporta in questa scelta. Comunque è un tema all’attenzione e come IVASS partecipiamo al tavolo con Mister prezzi proprio in ottica di tutela del consumatore», conclude Dragotto.

Come funziona il “preventivatore pubblico”

Ma cos’è il preventivatore? È uno strumento realizzato da IVASS e dal Ministero dello Sviluppo Economico (ora Ministero delle Imprese e del Made in Italy), che permette di confrontare i prezzi per l’assicurazione Rc auto praticati dalle compagnie assicurative che operano in Italia. Si trova online (https://www.ivass.it/consumatori/preventivatore/). Una volta selezionato Accedi, occorre inserire i propri dati relativi al tipo di mezzo e all’automobilista titolare dell’assicurazione, per ottenere il confronto tra diversi preventivi di differenti compagnie assicurative. «L’utente può richiedere condizioni aggiuntive e personalizzare la copertura per renderla maggiormente aderente alle proprie esigenze», spiega l’osservatorio IVASS. Il servizio è gratuito e bastano pochi minuti per ricevere informazioni, che si possono ricevere anche al numero verde 800 184801 dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 16:30.

Gli altri consigli per risparmiare

Esistono, poi, altri consigli utili per risparmiare sul costo della polizza. Per esempio, «verifica se puoi usufruire della classe di merito CU maturata da un tuo familiare convivente, più vantaggiosa rispetto a quella normalmente applicata su una polizza nuova o rinnovata», suggerisce IVASS. Occorre appartenere allo stesso nucleo familiare, con identica residenza, e permette di estendere condizioni più vantaggiose «per le polizze assicurative di veicoli non solo dello stesso tipo (autovettura su autovettura, motoveicolo su motoveicolo ecc.), ma anche di tipo diverso (da polizza su autovettura a polizza su motoveicolo ecc.)». Vale sia per nuovi contratti che per i rinnovi di quelli esistenti (ma non per le società), a patto che non ci siano stati sinistri con responsabilità esclusiva o principale o paritaria negli ultimi cinque anni.

Attenzione alle “formule di guida”

Un’altra indicazione riguarda la “formula di guida”: si sceglie quando si stipula una polizza. Serve a conoscere chi guiderà il veicolo, per calcolare il premio assicurativo in base al rischio ipotizzato. Esiste, per esempio, la “Guida libera” con cui l’auto può essere guidata da chiunque e, in caso di incidente, l’impresa rimborserà sempre il danneggiato. “Guida esperta”, invece, è pensata per chi indica che il veicolo potrà essere guidato solo da persone “esperte”: in molti casi il conducente deve avere compiuto almeno 26 anni e avere la patente da 2: «Noi la prevediamo dai 23 anni», spiega Marco Buccigrossi, mentre in altri casi il minimo di età è di 28 anni. Con questa formula, che prevede uno sconto, bisogna ricordare che se un sinistro è causato da un conducente che non rispetta i limiti di età previsti dalla polizza, la compagnia può avvalersi del diritto di rivalsa e richiedere al contraente parte del danno liquidato. Infine, con “Guida esclusiva” l’auto può essere guidata da un unico conducente.

Franchigie e massimali

Un’altra voce che può incidere sul costo è data dalla franchigia, che si può scegliere più bassa. Attenzione, però: «A fronte di un premio più contenuto, il contraente si obbliga a pagare di tasca propria (rimborsando all’impresa) parte del sinistro liquidato dall’impresa al terzo danneggiato. Tale clausola può essere conveniente nel caso in cui, ad esempio, il veicolo è guidato raramente o da persone molto prudenti e se il livello della franchigia non è eccessivo». «È vero che si può risparmiare qualcosa, ma consiglio di valutare con attenzione. Proprio come per l’assistenza stradale e la copertura sugli infortuni al conducente, bisogna vedere se il gioco vale la candela. In un contesto inflattivo generalizzato, se l’aumento delle polizze è comunque contenuto, forse levare delle coperture potrebbe comportare più rischi che benefici, in caso di bisogno», sottolinea Buccigrossi.

Scatola nera: sì o no?

«Alcune polizze Rc auto prevedono una riduzione del premio se l’assicurato acconsente all’installazione sul veicolo della scatola nera o dispositivi similari. I costi di installazione, manutenzione, disinstallazione, sostituzione, funzionamento, per legge sono a carico delle imprese» spiega IVASS. Il dispositivo elettronico, che può registrare posizione e velocità di un veicolo, permette non solo di ricostruire la dinamica di un sinistro, ma anche di rilevare il mezzo in caso di furto. Inoltre può dare accesso ad alcune offerte di assicurazione auto “a consumo” che possono essere convenienti.