Sta per scadere il tempo a disposizione per partecipare al Servizio Civile Volontario, detto anche Servizio Civile Universale. Si tratta della possibilità di dedicarsi ad attività di difesa – non armata e non violenta – ma anche a progetti di educazione, pace tra i popoli e promozione dei valori fondativi della Repubblica Italiana, per esempio attraverso la Protezione civile, la pubblica assistenza, o missioni all’estero in diversi Paesi nel mondo, dall’Australia a Cuba, passando per Egitto, India, Africa e Sud America.

Cos’è il Servizio civile volontario

«Scegliendo di aderire al Servizio Civile, ogni cittadino ha l’opportunità di provare un’esperienza al servizio del prossimo e del bene comune, impegnandosi per gli altri», si legge sul sito. Ma è anche un’opportunità di crescita personale, di aiuto verso chi è in condizioni di disagio e una tappa in un percorso di formazione che può tornare utile anche nel mondo del lavoro. Il Servizio civile volontariato è rivolto, naturalmente, ai giovani.

Chi può partecipare al bando per il Servizio civile volontario

Se in passato rappresentava un’alternativa al servizio di leva, dal 2001 ha cambiato natura e obiettivi. Dopo una fase sperimentale, riservato esclusivamente a donne e uomini under 26 inabili alla leva, dal 2002 è stato esteso a tutti, tra i 18 e i 28 anni non compiuti. Basta essere cittadini italiani, europei o stranieri residenti in Italia: con questa apertura ci si è uniformati, infatti, a quanto stabilito dalla Corte Costituzionale nel 2015 e alle richieste dell’UE per eliminare disparità favorendo l’integrazione di tutti i cittadini.

Altri requisiti

È indispensabile, però, non aver riportato condanna, anche non definitiva, alla pena della reclusione superiore a un anno per delitto non colposo oppure a una pena, anche di entità inferiore, per un delitto contro la persona o che abbia a che vedere con detenzione, uso, porto, trasporto, importazione o esportazione illecita di armi o materie esplodenti, oppure per delitti riguardanti l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi, terroristici o di criminalità organizzata.

Quanti posti disponibili e dove

Il bando, consultabile sul sito politichegiovanili.gov.it/servizio-civile/, prevede 62.549 posti di operatori volontari da impiegare in svariati progetti. Di questi, 61.166 riguardano progetti in Italia, mentre 1.383 sono relativi ad attività all’estero. Ciascun candidato può presentare una sola domanda di partecipazione al bando e per un solo progetto tra quelli indicati nell’apposita sezione.

Che tipo di attività

Gli ambiti di intervento spaziano dalla Protezione Civile all’Assistenza, comprendendo anche: Educazione e promozione culturale, paesaggistica, ambientale, dello sport, del turismo sostenibile e sociale; Patrimonio ambientale e riqualificazione urbana; Promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; Promozione e tutela dei diritti umani; Cooperazione allo sviluppo; Promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani all’estero; Agricoltura in zona di montagna, agricoltura sociale e biodiversità.

I progetti all’estero e come scegliere

Come fare a scegliere? Il sito è di facile consultazione: basta selezionare la voce “Scegli il tuo progetto” e, successivamente, l’opzione “In Italia” o “All’estero”. Come spiega il sito, basta poi verificare le aree di proprio interesse, con una raccomandazione: «Per meglio orientarti nella scelta del progetto, oltre ad utilizzare gli strumenti di ricerca messi a disposizione dalla piattaforma e sui siti internet del Dipartimento, puoi fare riferimento agli enti di servizio civile sui territori». Si può anche filtrare “Nazione, “Tipo di Progetto” e “Settore”.

È previsto un compenso e i contributi per la pensione

Pur chiamandosi Servizio volontario, è previsto un compenso: «Ciascun operatore volontario selezionato sarà chiamato a sottoscrivere con il Dipartimento un contratto che fissa, tra l’altro, l’importo dell’assegno mensile per lo svolgimento del servizio in € 507,30 suscettibile di essere incrementato sulla base della variazione, accertata dall’ISTAT, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati». Il periodo, su richiesta dell’interessato, sarà anche calcolato ai fini pensionistici.

Il rimborso spese

Oltre all’assegno, se il volontario risiede in un Comune diverso da quello di realizzazione del Progetto, «ha diritto al rimborso, da parte del Dipartimento, delle spese del solo viaggio iniziale per il raggiungimento della sede del progetto (aereo, treno, pullman, traghetto, purché risulti il mezzo più economico)». Il rimborso vale anche per il viaggio di ritorno al luogo di residenza al termine del servizio, che dovrà avvenire con le stesse modalità dell’andata.

Quando iniziano i progetti

La data di avvio in servizio degli operatori volontari è differenziata per i diversi programmi. Viene stabilita tenendo conto della fine delle procedure di selezione e di compilazione delle graduatorie da parte di ciascun ente titolare di progetto e, successivamente, del Dipartimento per le politiche giovanili, oltre alle esigenze specifiche del progetto. Il calendario 2025 prevede l’inizio delle attività tra il 28 maggio 2025 e il 23 settembre 2025, con tre date intermedie (30 giugno 2025, 30 luglio 2025 e 9 settembre 2025).

Volontariato: quanto dura

I progetti hanno una durata tra 10 e 12 mesi, per 25 ore settimanali oppure con un monte ore annuo che varia, in maniera commisurata, tra le 1.145 ore per i progetti di 12 mesi, le 1.049 ore per i progetti di 11 mesi e le 954 ore per i progetti di 10 mesi, articolato su cinque o sei giorni alla settimana.

Posti riservati ai disabili

Esiste una riserva di posti destinati a giovani con minori opportunità (disabilità, bassa scolarizzazione, difficoltà economiche, caregivers e giovani con temporanea fragilità personale e sociale): per candidarsi ai posti riservati gli interessati dovranno produrre la documentazione relativa richiesta.

La partecipazione delle donne

Un’altra eccezione riguarda la possibilità di partecipare per le donne che, pur essendo state ammesse al Servizio civile volontario in precedenza, non avevano potuto effettuarlo per gravidanza e maternità. Non possono presentare domanda, invece, i giovani che appartengano ai corpi militari e alle forze di polizia; che abbiano già rapporti di collaborazione o stage retribuiti con l’ente erogatore del servizio, per più di tre mesi nell’anno precedente la domanda. Non sono ammessi neppure coloro che abbiano già prestato il servizio civile nazionale o che abbiano già prestato o stiano prestando il Servizio civile universale, oppure abbiano interrotto il servizio prima della scadenza prevista, salvo le eccezioni indicate sopra.

Come, quando e dove presentare domanda

La domanda va presentata esclusivamente online attraverso la piattaforma entro le ore 14 del 18 febbraio 2025 (domandaonline.serviziocivile.it). È possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto e un’unica sede. Per accedere occorre necessariamente lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, con credenziali di livello di sicurezza 2. Per i cittadini comunitari, il Dipartimento può rilasciare apposite credenziali mentre i cittadini non appartenenti all’UE regolarmente soggiornanti in Italia, devono obbligatoriamente allegare, oltre a un documento di identità valido, anche il permesso di soggiorno in corso di validità o la richiesta di rilascio/rinnovo dello stesso.

Il certificato finale: a cosa serve

Al termine del periodo di volontariato viene rilasciato dal Dipartimento un attestato di partecipazione e/o una certificazione di riconoscimento e valorizzazione delle competenze acquisite sulla base di quanto previsto dal progetto selezionato. Il documento potrà essere allegato al proprio curriculum e potrà accrescere il bagaglio di esperienze del candidato per future posizioni lavorative.