Se solo sapessimo tutto quello che si può nascondere nel nostro smartphone, lo useremmo meglio. Di sicuro ci penseremmo di più, prima di darlo in mano al partner, per esempio. O prima di mandare mail con allegati sensibili, o di condividere anche solo in famiglie delle password su whatsapp. I sistemi per rubarci i dati, siano immagini intime che vengono stravolte per montare video pornografici, oppure informazioni per conoscere i nostri spostamenti, o i dati bancari, sono sempre più raffinati. E pericolosi. Oltre alle truffe, infatti, in ballo c’è la nostra sicurezza, anche fisica.

Stalkerware, una minaccia in aumento

Tra le minacce in aumento, ma meno conosciute, c’è lo stalkerware. Si tratta di software installati a nostra insaputa per controllarci: negli spostamenti e in tutto quello che facciamo, anche in quello che diciamo (al controllo del pensiero non ci siamo ancora arrivati). Controllo che può anche trasformarsi in pedinamenti, appostamenti e attacchi fisici. Kaspersky, azienda leader nella sicurezza informatica, ogni anno stila dei report e per il 2024 segnala questa nuova emergenza, sottostimata e poco raccontata. «Gli stalkerware sono dei software che tracciano i movimenti e le comunicazioni tra le persone» spiega Cesare D’Angelo, General Manager Italy & Mediterranean di Kaspersky. «Secondo l’ultimo State of Stalkerware Report di Kaspersky, nel 2023 a livello globale sono state oltre 31.000 le persone vittime di stalkerware, con un aumento del 6% rispetto all’anno precedente». E pensare che questi dati sono stati rilevati esclusivamente dai dispositivi che installano software di sicurezza prodotti dall’azienda stessa. Il fenomeno quindi potrebbe essere enormemente più ampio. D’altra parte, chi di noi può rendersi conto di essere monitorato? E come, poi?

Stalkerware: quando lo stalking inizia online

Il fatto è che spesso gli stalkerware sono mascherati da app legittime di sicurezza contro il furto su smartphone, tablet o computer, oppure parental control: «In pratica permettono agli aggressori di monitorare ogni dettaglio della vita delle vittime senza che queste ne siano consapevoli. In Italia, la problematica è particolarmente rilevante: 252 i casi segnalati, siamo al quinto posto nella classifica delle segnalazioni, con la Germania leader. Il 27% degli italiani intervistati ha confessato di essere stato vittima o di sospettare di essere stato monitorato, il 14% ha affermato di aver vissuto episodi di stalking online da parte del partner o da qualcuno con cui aveva avuto un appuntamento e, cosa piuttosto allarmante, l’8% ha ammesso di aver installato software di controllo sul telefono del partner». 

Il controllo da parte del partner

Oltre a chi installa uno stalkerware sullo smartphone del partner a sua insaputa, c’è anche chi lo fa di comune accordo: più del 10 per cento degli intervistati accetta di essere controllato dal compagno/a. Peccato che in questo modo si rischi di aprire un bel fronte di crisi nella coppia, dove qualsiasi movimento o attività dell’altro viene sottoposta a monitoraggio. Molte volte, l’anticamera della violenza. Senza contare che il partner può poi diventare ex, restando però in possesso di uno strumento così delicato per la privacy altrui. 

Come accorgerci se lo smartphone è controllato 

Di solito queste app non sono visibili nella lista delle applicazioni installate sul telefono, il che le rende difficili da individuare. «La cosa più semplice da fare è controllare se l’impostazione “origini sconosciute” è abilitata: potrebbe essere un segno che software indesiderati sono stati installati da terze parti» spiega Giampaolo Dedola, Lead Security  Researcher. «Uno dei segnali più comuni che il nostro telefono è controllato, è poi il fatto che la batteria si scarica più rapidamente del solito – questo a causa di app sconosciute o sospette – oppure che la fotocamera sia inserita senza che siamo stati noi a farlo».

In realtà è piuttosto difficile per tutti noi rendercene conto. Conviene agire prima, quindi. Ecco alcuni consigli:

– Proteggi lo smartphone con una password sicura da non condividere mai con partner, amici o colleghi. 

– Scarica app solo da canali ufficiali, come Google Play o Apple App Store. 

– Blocca l’installazione di app di terze parti 

– Controlla regolarmente le app installate sul tuo dispositivo ed elimina quelle di cui non hai più bisogno

– Installa sui dispositivi una soluzione di sicurezza IT affidabile (ci sono parecchie app tra cui puoi scegliere) ed esegui regolarmente scansioni. 

Cosa fare se il tuo smartphone è già controllato 

Se non hai installato alcuna protezione, e ti accorgi di essere vittima dei uno stalkerware perché l’aggressore comincia a inviare messaggi o addirittura si presenta fisicamente nei tuoi luoghi abituali, non agire d’impulso: «L’offender potrebbe accorgersi dell’uso di soluzioni di cybersecurity. Le vittime di stalkerware potrebbero così essere protagoniste di una serie di abusi più ampi, compreso quello fisico» spiega l’esperto. «In alcuni casi, per esempio, l’aggressore viene avvisato se la vittima esegue una scansione del dispositivo o rimuove un’app stalkerware. Ma questo può portare a un’escalation della situazione e a un attacco ulteriore. Ecco perché è importante procedere con cautela se pensi di essere presa di mira dallo stalkerware». Quindi:

– Non tentare di eliminare lo stalkerware o modificare le impostazioni del telefono prima di aver definito un piano di sicurezza.

Non cancellare dati o prove importanti che potrebbero essere utilizzati in un procedimento legale.

– La cosa migliore da fare è contattare un’associazione locale di supporto: per trovarne una vicina a te, visita il sito web della Coalition Against Stalkerware.