«Tutti possono sbagliare, l’importante è che se ne prenda atto e si rimedi prontamente all’errore, come ha fatto ora Trenitalia dopo la nostra protesta. Purtroppo non accade spesso». Questa la dichiarazione di Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, che aveva manifestato l’intenzione di inviare segnalazioni all’Antitrust e all’Autorità dei Trasporti. «I viaggiatori non solo devono essere sempre correttamente informati, ma è importante anche che non si ecceda nella sanzioni con misure sproporzionate, come erano quelle di costringere i consumatori a scaricare i bagagli alla prima stazione utile o far mettere il nome sul bagaglio come se fosse un viaggio in aereo» ha concluso Dona.
La reazione dei consumatori e l’esposto ritirato
Mauro Antonelli dell’Ufficio Studio dell’Unione dei Consumatori, ci aveva detto che «qualunque limitazione o aggravio di costi rispetto ai bagagli è un peggioramento del servizio» e che «sarà presentato un esposto all’Antitrust per accertare la correttezza della stretta sui bagagli decisa per le Frecce». L’esposto naturalmente non sarà più presentato. Di diversa opinione era Vincenzo Donvito, presidente dell’Aduc: «In realtà stupisce che non ci fosse una normativa specifica, che occorre anche perché gli spazi sono limitati, un po’ come in aereo, anche se il treno è un mezzo più usato e quindi occorrono regole meno restrittive. Certo, specie per bagagli ingombranti o speciali come le biciclette, serviva un intervento perché a volte in alcuni spazi ristretti erano inopportune, specie su treni sovraffollati».
Cosa prevedevano le nuove regole dal 1° marzo
Dal 1° marzo doveva entrare in vigore il nuovo regolamento per chi viaggia in treno e in particolare sulle “Frecce”: Trenitalia aveva deciso di limitare a due il numero di bagagli per ciascun passeggero di Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca. Avrebbero dovuto cambiare anche le norme per il trasporto delle biciclette e altri bagagli speciali. Per i trasgressori erano previste multe. Le norme diventavano, quindi, più simili a quelle degli aerei, dove intanto le tariffe super scontate diminuiscono. Un’alternativa in crescita sono i viaggi in pullman, certamente meno costosi anche se un po’ più lenti.
Trenitalia: le nuove misure dei bagagli, ora sospese
Proprio come accaduto in Francia con l’azienda Sncf, anche da noi sarebbero dovute cambiano le norme per chi viaggia in treno. Bagagli più snelli e meno numerosi: massimo due per passeggero e, per chi saliva a bordo delle Frecce in seconda classe (ma anche nei livelli di servizio standard e premium), la grandezza complessiva non avrebbe dovuto superare i 161 cm. Significa che la somma di lunghezza, larghezza e profondità non avrebbe dovuto essere maggiore. Ciascuna dimensione non avrebbe potuto comunque eccedere gli 80cm. Nella misura complessiva sarebbero state comprese anche tasche, ruote e manici. In prima classe, servizio executive e business, invece, si sarebbe potuti arrivare a 183 cm totali, con 120 cm massimi per ogni dimensione.
Etichette obbligatorie sui bagagli
Aveva fatto discutere un’altra novità, quella sull’obbligo di etichetta per ciascun bagaglio, che doveva essere «chiara e leggibile» con il nome del proprietario e i suoi contatti, come precisava Trenitalia sul proprio sito. Inizialmente era previsto lo stop anche al bagaglio selvaggio in carrozza: tutte le valigie avrebbero dovuto essere riposte negli spazi appositi, dunque non nei corridoi o in prossimità delle porte, dove possono intralciare il passaggio.
Biciclette solo con custodie speciali
Il regolamento prevedeva anche regole specifiche per i bagagli cosiddetti “speciali”, come carrozzine, strumenti musicali, biciclette e altra attrezzatura sportiva come sci, snowboard, ecc. Si sarebbero dovuti portare con sé, in aggiunta ai due bagagli compresi nel biglietto, ma solo entro i 200 cm di dimensione massima, intesa sempre come somma di lunghezza, larghezza e profondità. Per bici e monopattini elettrici e non, le prime avrebbero dovuto essere smontate e/o pieghevoli, mentre tutto avrebbe dovuto essere custodito in una sacca, non più grande di 80x110x45 centimetri.
Le multe per i trasgressori
Le sanzioni previste partivano da una multa, in realtà chiamata penalità da Trenitalia, pari a 50 euro, oltre alla discesa dal treno alla prima stazione utile in cui il treno si ferma. «L’alternativa che si sta diffondendo sempre più al viaggio in treno è tramite pullman, con le compagnie low cost. Per esempio, la tratta Firenze-Milano costa solo 5 euro, con il bagaglio incluso e, in caso di extra, un sovrapprezzo di 2 euro. Certo, il viaggio ha una durata doppia, pari a 4 ore, ma economicamente è vantaggioso – spiega Donvito.
I voli low cost sempre meno convenienti
«D’altro canto i voli low cost, che in passato facevano concorrenza ai treni ad alta velocità, stanno scomparendo. Dopo la pandemia i costi sono aumentati e oggi è difficile trovare offerte convenienti, se non comprando i biglietti con largo anticipo e solo su particolari tratte. Paradossalmente queste non sono più a corto raggio o a livello europeo, ma su viaggi transoceanici».