Le foto online mostravano un appartamento vista mare a Tropea: ampi spazi, arredi di lusso, una terrazza dove guardare l’orizzonte al tramonto. Il prezzo, poi, era irripetibile: Tania non poteva farselo scappare. Nel giro di un’ora ha letto e riletto l’annuncio, contattato l’host – persona cortese e disponibile – visto il contratto, bloccato l’appartamento e pagato la caparra. Solo che la casa, benché bellissima, non è mai esistita, almeno non lì: terrazza e proprietario sono spariti nel nulla qualche giorno dopo, lasciandola senza caparra e senza vacanza. Ingenua? Sì, ma in ottima compagnia, purtroppo. I beffati delle “truffe estive” aumentano ogni anno, vittime di uno stesso copione.
Ogni anno le truffe sono in aumento
«Lo scorso giugno abbiamo ricevuto tantissime segnalazioni su inserzioni online di case in affitto, guarda caso nelle mete estive più belle della nostra Italia. Le foto appartenevano per la maggior parte a immobili esistenti, ma i proprietari non ne sapevano nulla! Dopo Natale, invece, ricordo più di 100 segnalazioni per un meraviglioso chalet di montagna, dieci stanze e camino, ovviamente inesistente» racconta Barbara Strappato, direttrice della Prima divisione del servizio Polizia postale. Nel 2022 i casi finiti sul tavolo della Polizia postale sono cresciuti del 7%, ma sono solo la punta di un iceberg gigantesco.
Secondo un’indagine condotta per Facile.it dall’istituto di ricerca Emg Different, nell’ultimo anno quasi un milione di italiani è finito vittima di una truffa o di un tentativo di frode mentre prenotava le vacanze. «La perdita economica è quasi sempre contenuta, spesso parliamo di una caparra da 100 euro, ma il vero danno è un altro. Ritrovarsi all’improvviso senza prenotazione alla vigilia delle ferie significa vedere sfumare il sogno di una vacanza dopo un anno di lavoro, e questo sì è un trauma» spiega la dirigente.
Le caratteristiche delle truffe estive
La truffa ha caratteristiche precise, conoscerne i dettagli aiuta a proteggersi. «Il finto host crea un annuncio su un sito di vendite di seconda mano o su un portale immobiliare e non appena gli vengono chieste informazioni propone di continuare la conversazione via posta elettronica o Whatsapp. A quel punto invia di solito una email privata nella quale informa la vittima che per un problema con l’aggiornamento del calendario, l’annuncio non è in quel momento visibile nella ricerca, in realtà lo ha rimosso, e fornisce un link diretto. Il cliente viene quindi portato su un sito clone, dove viene concluso l’affare».
Altre volte, l’host chiede di concludere il pagamento fuori dalla piattaforma, per esempio via bonifico per evitare le commissioni. Ma poi svanisce dopo la caparra. «Va detto che su siti tipo Airbnb le truffe sono rare, perché trattengono i pagamenti per l’host fino a check-in avvenuto. Se si comunica e si porta avanti la trattativa all’interno della piattaforma, si è tutelati lungo tutto il percorso» dice Strappato.
Diversi tipi di truffe
Ma quello delle case non è l’unico imbroglio da cui guardarsi. Negli ultimi mesi spopola la truffa dei biglietti viaggio. «Online ci sono annunci di biglietti del treno a pochi euro, il cliente clicca per acquistare e viene rinviato su un sito “clone”, dove purtroppo conclude l’acquisto lasciando i dati della carta di credito» continua Strappato.
Stesso canovaccio per aerei e pacchetti low cost. «Lo scopo, in questi casi, non è tanto quello di rubare i soldi del biglietto, ma i dati del consumatore» avverte Nicola Berardi, presidente di Federprivacy. «Non sempre i dati della carta vengono usati subito per svuotare il plafond, spesso vengono raccolti insieme alle altre informazioni, in grandi database da vendere a terzi. Che li useranno nella migliore delle ipotesi per inviare pubblicità, o per tentativi di phishing più sofisticati, perché basati sui tuoi movimenti.
Tra l’altro oggi, grazie all’intelligenza artificiale, anche i messaggi di phishing sono diventati credibili, distinguerli è più complicato». Il problema è che i truffatori sanno bene come fare leva sulle nostre debolezze. E sono ben consapevoli che la voglia di partire e la prospettiva di risparmiare abbassa le difese, la paura di perdere l’affare ci spinge a chiudere senza pensare.
Come se non bastasse, agiscono, indisturbati per mesi, anche perché – e questo è un guaio – anche chi si accorge di essere finito in trappola non denuncia. Prendersi tanta briga per 100 euro non vale la pena. «È il motivo per cui i truffatori preferiscono raccogliere 8.000 euro da 80 persone, che 15.000 da una sola» aggiunge Bernardi. «E lo sa qual è la beffa? Il più delle volte sono giovanissimi che portano a casa 7-8.000 euro al mese, non certo grandi cifre, ma fanno danni per milioni di euro».
Un po’ di consapevolezza, certo, servirebbe. «I criminali sono sempre esistiti, e da quando la nostra vita si è spostata online anche loro si sono trasferiti nell’etere. La differenza è che, mentre se dobbiamo andare in un vicolo buio ci pensiamo due volte, sul web abbiamo un finto senso di sicurezza che ci rende vulnerabili. A volte sarebbe meglio la vecchia agenzia di viaggi. Forse costa di più, ma la vacanza è assicurata».
I consigli
Come le riconosci
Il prezzo è sempre più basso della media. Se l’annuncio è su un portale, cercano di concludere l’affare altrove, chiedono di pagare via bonifico o versando somme su carte prepagate. Spesso il proprietario è all’estero.
Come le eviti
Meglio non cliccare su link con annunci di offerte, anche se sembrano portarti su piattaforme note. Leggi le recensioni anche su altri portali. Non accettare trattative private. Cerca la casa sulla mappa e fai su Google una ricerca fotografica.
Se ci sei cascato
Denuncia o segnala alla polizia postale, commissariatodips.it. Se ti hanno svuotato la carta di credito, chiedi alla banca il rimborso. «Se il denaro ti è stato rubato perché hai fatto un acquisto su un sito clone e non ti è stata richiesta la doppia autenticazione, c’è una falla nel sistema di sicurezza dell’istituto e hai diritto al rimborso» spiega Marco Festelli, presidente di Confconsumatori.
«Invia subito il reclamo alla banca. Se il responso è negativo puoi ricorrere all’arbitro bancario, arbitrobancariofinanziario.it/. Molti consumatori si sono visti dare ragione e hanno recuperato il denaro».