Sono sempre pronti a ridere con noi e a supportarci nei momenti difficili, ascoltano i nostri sfoghi, gioiscono dei nostri successi, ci aiutano a crescere, ci fanno divertire ma anche riflettere. Non esitano a darci consigli, prestarci vestiti, correre in nostro soccorso quando abbiamo qualche problema. Sono gli amici veri, un tesoro prezioso, inestimabile e… raro. Se di amici con la a minuscola e conoscenti possiamo averne a bizzeffe, infatti, di amici con la A maiuscola in genere ne abbiamo pochi, pochissimi. Quanti? Dipende, ma probabilmente non più di cinque-sei nell’arco della nostra intera vita. Ecco perché.
Che cosa dicono gli studi
L’antropologo e psicologo britannico Robin Dunbar ha condotto diverse ricerche sull’amicizia e sulle reti amicali, arrivando a elaborare, agli inizi degli anni ’90, la teoria del numero di Dunbar. Secondo la sua ipotesi, che si basa essenzialmente sulle dimensioni del cervello dei primati, ciascuno di noi riuscirebbe ad avere in media circa 150 relazioni sociali stabili : di queste, cinque sarebbero con amici veri, 15 con amici stretti, 50 con amici ma non “del cuore” e le restanti 80 con amici più casuali.
Nel dettaglio, Dunber ha calcolato che il 2% delle persone non ha amici veri, il 14% ha 1-2 amici del cuore, il 39% può condividere gioie e dolori della vita con 3-5 best friends, il 18% con 6-9 e il 27% con 10 o più. Mediamente, dunque, ciascuno di noi stringe cinque amicizie profonde.
Gli studi di Dunbar hanno ispirato molti ricercatori e ancora oggi sono considerati centrali. Negli ultimi anni, tuttavia, le sue conclusioni sono state messe in discussione più volte. Per esempio, stando a una ricerca svedese pubblicata recentemente sulla rivista Biology Letters, è impossibile indicare con precisione un numero di amici veri, soprattutto basandosi solo sul volume delle aree cerebrali. In effetti, nella socializzazione umana entrano in gioco moltissimi altri fattori.
Non sempre l’amicizia è corrisposta
Quando si parla di amicizia, bisogna considerare anche la questione della reciprocità. Non sempre, infatti, quelli che noi consideriamo amici veri ci vedono come migliori amici a loro volta. Secondo una ricerca del Massachusetts Institute of Technology (MIT), solo la metà delle amicizie percepite è in realtà reciproca, e questo è un problema.
Nella loro analisi, i ricercatori statunitensi hanno scoperto che mentre il 94% dei partecipanti si aspettava che i propri sentimenti fossero ricambiati, solo nel 53% dei casi l’amicizia era effettivamente contraccambiata.
Questo significa non solo che spesso l’amicizia è unidirezionale, ma anche che non sempre siamo consapevoli di come i nostri sentimenti non siano ricambiati. Questi risultati sono coerenti con i dati di molti altri studi sull’amicizia realizzati nell’ultimo decennio.
Amici veri, chi sono
Ma quando parliamo di amici veri che cosa intendiamo? Quando siamo bambini, il concetto di amicizia è piuttosto semplice: un amico è qualcuno con cui amiamo giocare e per cui faremmo qualsiasi cosa.
Ma nell’adolescenza e nell’età adulta le cose si complicano, specialmente oggi, in un’epoca in cui i social media spacciano l’amicizia come “merce”, “investimenti, “like”.
L’amicizia con la A maiuscola, in realtà, è l’esatto opposto: non si tratta cioè di ciò che qualcuno può fare per noi, ma di chi e che cosa diventiamo in presenza di quel qualcuno. Con gli amici veri dovremmo sentirci a nostro agio e liberi di essere noi stessi, di parlare di qualsiasi argomento ma anche di stare in silenzio, di mostrarci senza maschere, di discutere e confrontarci, di essere arrabbiati, felici, nervosi, compiaciuti, insoddisfatti. Dovremmo poter togliere il freno, discutere se necessario, confrontarci, abbracciarci, aprirci. Naturalmente sempre nel rispetto reciproco e senza essere maleducati.
I rapporti speciali e profondi sono quelli che ci fanno crescere, ci stimolano, ci fanno conoscere nuovi lati di noi stessi e del mondo. Per questo sono così rari e preziosi.
I segreti per non perdere gli amici veri
Gli amici veri vanno coltivati. Una ricerca della Oxford University rivela che quando si inizia a dedicare meno tempo a un’amicizia, la qualità emotiva del rapporto decadrà entro un massimo di sei mesi. La relazione gradualmente attraverserà i vari stadi dell’amicizia fino a quando alla fine non scivolerà oltre la diga dei 150 e quella persona diventerà “una di quelle che conoscevamo una volta”.
Se teniamo a qualcuno, dunque, dobbiamo dimostrarglielo. Come? Ecco qualche consiglio.
- Manteniamo il contatto: messaggi ed email vanno bene, ma non bastano. Troviamo sempre un po’ di tempo per vederci dal vivo.
- Non passiamo il tempo a lamentarci: è vero che con i veri amici possiamo essere noi stessi e non avere filtri, ma ricordiamoci che nemmeno loro sono dei buoni samaritani. Non abusiamo della loro pazienza e bontà, sommergendoli sempre e solo di pessimismo e lamentele.
- Cerchiamo di essere sempre presenti: anche se stiamo attraversando un periodo difficile o complicato, impegniamoci per non sparire. Parliamo ai nostri amici delle nostre difficoltà e chiediamo loro di essere pazienti.
- Condividiamo gioie e dolori: se vogliamo che il legame con i nostri amici si rafforzi, facciamo il possibile per essere presenti nei momenti fondamentali della loro vita. In quelli belli, ma anche in quelli brutti.