App per la geolocalizzazione e privacy

Le abbiamo sul cellulare – a volte senza nemmeno saperlo –, le usiamo per sapere dove sono i nostri figli o i genitori anziani, per ritrovare chiavi perse e sapere sempre dov’è il nostro cellulare: sono le funzioni e App per la geolocalizzazione, utilissime, sì, ma anche insidiose.

I rischi delle App per la geolocalizzazione

Basta infatti sapersi muovere un po’ nel mondo degli smartphone, per “intrufolarsi” nel cellulare del partner, dell’ex o di un amico, e seguirne tutti i movimenti. «Capita ormai sempre più spesso che a noi si rivolgano persone che ci dicono di essere spiati dall’ex, o magari da un parente, che usa una semplice e legale App per la geolocalizzazione o di parental control. Non serve una grande esperienza per accedervi all’insaputa della vittima», spiega Marisa Marraffino, avvocato specializzato in privacy. «Tanti chiedono aiuto a tecnici informatici per farsi “bonificare” il telefono, da App, software o malware installati a volte con l’inganno».

Esistono però dei modi per blindare i nostri dispositivi elettronici. Ecco come.

Inizia proteggendo il tuo account

Per capire come metterci in sicurezza, dobbiamo innanzi tutto comprendere come funzionano questi strumenti. Per cominciare, dobbiamo tenere presente che tutte le App che abbiamo sul telefonino sono collegate al nostro account, quello che ci ha permesso di scaricarle (digitando nome e password), e riconduce a noi. Per capirci, ogni volta che scarichiamo un’applicazione sull’iPhone usiamo l’Apple id, e le applicazioni di Google sono collegate al nostro account Google, e vi si accede con le stesse credenziali con cui apriamo la posta di Gmail.

«La conseguenza è che chiunque è in possesso delle password dei nostri account può accedere anche da un altro dispositivo a tutte le App», spiega Beniamino De Filippis, esperto informatico. «Se queste hanno un servizio di geolocalizzazione, entrando nell’account è possibile sapere in ogni momento dove siamo». La prima cosa da fare, viene da sé, è quindi proteggere le nostre “porte d’ingresso”. «Il modo più sicuro è attivare l’autenticazione a doppio fattore a tutti gli account. In questo modo per entrare non basteranno nome e password, ma servirà un passaggio successivo con cui, per esempio, è necessario digitare un codice istantaneo che arriva via sms sullo smartphone. È più difficile che qualcuno riesca ad entrare. Con la doppia autenticazione, inoltre, si viene a sapere in tempo reale se qualcuno accede o sta tentando di accedere all’account».

Fai pulizia nel telefono

Per evitare intrusioni sgradite è sempre bene controllare le App e fare pulizia. «La maggior parte delle applicazioni ha la funzione di geolocalizzazione, ma noi possiamo disattivarla con clic», spiega l’esperto. «Per farlo è sufficiente entrare nelle impostazioni dello smartphone e poi cliccare sulle voci “privacy” e “localizzazione”. A quel punto compare l’elenco delle App, e per ognuna di esse possiamo scegliere se disattivare la funzione sempre, attivarla solo quando la App è in uso, o solo su richiesta. Per stare tranquilli meglio scegliere una di queste due opzioni. Dobbiamo poi ricordare che noi siamo sempre in grado di sapere quando la geolocalizzazione è attiva sul nostro telefono, perché in questo caso si accende il triangolino blu».

È anche sempre meglio eseguire una pulizia delle App, continua De Filippis, eliminando quelle che non usiamo. Riduciamo così le possibilità che qualcuno, accedendo allo smartphone, possa “intrufolarsi” e usarle in modo improprio.

Controlla le App di parental control, cuffie e gadget

Come sa bene chiunque le usa, le applicazioni per il parental control danno tra le altre cose la possibilità di conoscere gli spostamenti di tutti gli account collegati, e per farsi “seguire” è sufficiente avere dato via App una semplice autorizzazione. Se si utilizza uno di questi strumenti, per essere certi che nessun altro si sia intromesso a nostra insaputa, meglio controllare ogni tanto le impostazioni dell’applicazione, per vedere quali account sono collegati, e cancellare gli eventuali intrusi.

Ci sono poi gadget tecnologici come portachiavi, braccialetti, o le cuffiette senza fili: anche questi dispositivi possono essere collegati al nostro account tramite App, ed essere sempre geolocalizzati. E anche in questo caso vale sempre la pena fare una verifica.

Occhio ai software “spia”

Non è finita, però. «Esistono malware che una volta scaricati sul telefono spiano movimenti, messaggi, posta e telefonate. Vengono installati con l’inganno sullo smartphone della vittima, ad esempio invitandola a cliccare su un link tramite messaggio. Chi lo fa scarica il malware spia senza rendersene conto», spiega Marisa Marraffino. Per scoprire se il proprio cellulare è “pulito” si possono seguire due strade, e la prima è portare il cellulare da un tecnico per farlo bonificare, e in caso di conferma sporgere subito denuncia alla Polizia Postale.

«Ci sono anche App a pagamento che permettono di rilevare l’eventuale presenza di malware. Ma per “pulire” il telefono si può anche fare un’operazione abbastanza semplice » , sottolinea De Filippis. «Dopo avere eseguito un backup dei dati sul Cloud, bisogna disinstallare tutte le App, per poi reinstallarle dal Cloud. Nel fare questa seconda operazione, il sistema effettua automaticamente un’operazione di pulizia, liberandosi di tutti eventuali software o malware intrusi» .

Attenzione alle foto

Sapevi che se la fotocamera è abilitata alla localizzazione, anche una singola foto pubblicata sui social o inviata in altri modi è in grado di rivelare dove eri il giorno e l’ora in cui l’hai scattata? «Chiunque, acquistando banalmente un software sul web, può scaricare l’immagine e risalire a tutta una serie di dati, in modo perfettamente legale. Meglio esserne consapevoli», avverte l’esperto. «Se non si vogliono consegnare ad altri troppe informazioni, meglio disattivare la funzione».