1/6 – Introduzione
La primavera oramai ci ha raggiunti ed il caldo ci consente di sospendere l’uso del camino, caldaia o stufa che tanto si son dati da fare nel periodo invernale. Questo periodo di inattività favorisce il deposito di residui, che motivano una volta in più l’esigenza di pulizia per una corretta manutenzione e salubrità dell’aria. È importante quindi affidarsi ad aziende autorizzate e specializzate nell’esecuzione di un’accurata pulizia per evitare conseguenze e complicanze nel funzionamento. In particolare, vediamo 5 errori da evitare nella pulizia della stufa a pellet, elemento riscaldante molto diffuso nelle abitazioni.
2/6 – Sottovalutare la frequenza di pulizia consigliata
Considerare che la facilità di pulizia della stufa a pellet rappresenta una caratteristica facilitante l’operazione di pulizia: ma non a caso! Non sottovalutare quindi le istruzioni della casa costruttrice in merito alla frequenza, dando per assodato che il pellet è un materiale ecologico.
Di norma la pulizia viene consigliata due volte a stagione.
La stufa ecologica, quindi a pellet, necessita di interventi di pulizia molto frequenti. La frequenza dipende da molti fattori, tra cui principalmente la tipologia di stufa (intesa come forma e struttura) e la tipologia di alimentazione (di quale materiale è composto il pellet) in dipendenza dal quale si determina una differente quantità di residui (cenere) che necessitano rimozione.
3/6 – Usare aspirapolveri normali anziché specifiche
Non utilizzare un qualsiasi aspirapolvere per togliere cenere o residui di riscaldamento: potrebbe esse fonte di intasamento o danni al filtro. Deve essere utilizzata una particolare strumentazione di aspirazione.
La pulizia in generale va comunque affrontata a stufa spenta e fredda. Gli elementi a cui prestare particolare attenzione sono la componentistica delicata tra cui ventole, vetri, braceri e naturalmente la curva a gomito dello scarico, sede di deposito.
4/6 – Sostituirsi ai professionisti della pulizia delle parti elettriche
Periodicamente è opportuno che la pulizia venga effettuata da un professionista il quale sa rimuovere nel modo migliore eventuali ostruzioni che si potrebbero presentare in punti difficilmente raggiungibili, quali le tubazioni di estrazione fumi della stufa, con particolare attenzione alla salvaguardia di ventilatori, al vano crogiolo, alla centralina elettronica etc. Un professionista inoltre avrebbe anche competenza nell’ispezionare le connessioni elettriche, i cavi, l’alimentatore, etc: non è il caso di risparmiare quindi su questo tema.
5/6 – Sottovalutare l’importanza degli interventi sulla canna fumaria
Periodicamente (si consiglia due volte l’anno) è da considerare la pulizia della canna fumaria: sottovalutarla o depennarla dai capitoli di spesa significherebbe chiudere gli occhi davanti ad alcune insidie tra cui difficoltà di combustione (con particolare sforzo dei componenti meccanici della stufa), ostruzione del bracere (con liberazione dell’aria di sostanze nocive), opacizzazione e oscuramento del vetro etc.
6/6 – Non svuotare le ceneri della stufa ciclicamente
Una manutenzione accurata della stufa a pellet presta attenzione a tutti gli elementi che compongono l’impianto. Guardando alle semplici azioni che debbono essere fatte frequentemente ricordiamo in primo luogo lo svuotamento del cassetto delle ceneri. È chiaro che si riempirà in funzione alla frequenza d’uso e a quanto residuo produce l’alimentazione utilizzata dall’impianto riscaldante.
Con una frequenza settimanale, è opportuno anche mantenere pulito il vetro, senza utilizzare prodotti aggressivi ma adatti alla rimozione della fuliggine e dell’ossidazione.