1/6 – Introduzione
Viviamo in un periodo in cui l’inquinamento ha raggiunto tassi elevatissimi, ed è quindi necessario ricercare, soprattutto nell’ambito del riscaldamento, delle alternative alle nocività prodotte nel corso dei secoli. Cercheremo quindi di descrivere 5 tipologie di stufa ecologica, per dimostrare che al giorno d’oggi è possibile, ed anche semplice, scaldarsi senza inquinare.
2/6 – Stufa a legna
La stufa a legna veniva impiegata già molto tempo fa, in quanto permetteva, e permette tutt’ora, di riscaldare ambienti e, contemporaneamente, di cucinare. È infatti dotata di un piano, normalmente di ghisa, sul quale è possibile preparare cibi e anche di un forno. Questa tipologia di stufa è alimentata a legna: garantisce quindi un tasso basso di inquinamento, anche se richiede spazio a sufficienza per l’accumulo della legna stessa.
3/6 – Stufa a pellet
Il pellet viene ricavato dalla segatura essiccata e rappresenta lo scarto derivante dal legno, rispetto al quale presenta però notevoli vantaggi. Risulta infatti essere meno ingombrante e più facilmente trasportabile. Altre note positive riguardano invece l’inquinamento: nonostante renda addirittura quasi il doppio della generica legna, esso produce un quantitativo di ceneri relativamente basso. Inoltre, la produzione di pellet non è strettamente legata all’abbattimento di alberi in quanto esso può essere prodotto dall’utilizzo di tutti gli scarti derivanti dalle lavorazioni di falegnameria, e rappresenta quindi il risultato di un vero e proprio riciclo.
4/6 – Stufa a mais
La stufa a mais prevede l’utilizzo dei chicchi di mais sgranati come combustibile. Questi risultano facilmente trasportabili e non richiedono lavorazioni particolari. Ciò che suscita forti interrogativi è però l’utilizzo del mais in questa modalità, in quanto esso potrebbe risultare una fonte vitale di sostentamento nei paesi del Terzo mondo.
5/6 – Stufa a bioetanolo
Le stufe a bioetanolo stanno pian piano entrando nelle case di un numero crescente di italiani. Sfruttando questo “carburante ecologico”, queste non producono fumo ma soltanto una bassa quantità di anidride carbonica e di umidità, e provvedono in maniera ottimale al riscaldamento di ambienti. Stufe di questo tipo non prevedono nessuna canna fumaria e sono caratterizzate da un’accensione semplice e rapida.
6/6 – Stufa senza canna fumaria
Come ultima tipologia affronteremo quella della stufa senza canna fumaria, che prevede la dispersione del calore negli ambienti circostanti. Il calore viene infatti fatto confluire o in tubi che percorrono l’intera abitazione (un utilizzo molto appropriato è quello del pavimento riscaldato), oppure in apposite strutture volte alla conservazione del calore.