Che sia in ufficio o dentro casa un dato è certo: mediamente trascorriamo gran parte della giornata al chiuso. Da quando si sono poi diffuse le diverse forme di lavoro agile e di smart working, per diverse persone le pareti domestiche si sono trasformate anche in luogo di lavoro. In questo contesto, negli ultimi anni, si è registrata una riscoperta degli spazi (più o meno grandi) verdi delle nostre abitazioni: durante i periodi di applicazione di misure anti-Covid, tra lockdown e zone rosse, complice anche una riscoperta del desiderio di molti italiani del contatto con la natura, in Italia si è registrato un boom del settore vivaistico.

Secondo i dati dell’indagine Coldiretti/Ixe dello scorso anno, quasi 7 italiani su 10 hanno sentito il bisogno di verde nelle proprie case. Se anche voi state pensando di seguire la pianta-mania o di incrementare le presenze verdi all’interno delle vostra mura domestiche, proviamo a fornirvi qualche idea.

Piante che aiutano la casa a “respirare

Spesso decidiamo di avere piante in casa perché ci danno buon umore e perché conferiscono una nota di colore e di carattere a stanze, balconi e giardini. Se, certamente, un criterio per scegliere le specie può essere quello di affidarsi al proprio gusto personale, sapere che alcune di queste piante, oltre a donarci colore, arredo e ossigeno possono aiutarci ad avere un’aria più pulita, potrebbe dare una spinta particolare alla nostra scelta. Esistono, infatti, le piante cosiddette “mangia smog”.

Potrebbe stupire qualcuno nello scoprire che gli inquinanti non sono presenti solo nell’aria che respiriamo per strada come quelli legati al traffico veicolare e ai sistemi di riscaldamento. Purtroppo anche le nostre case possono veicolare pericolose sostanze volatili e, per contrastarne gli effetti dannosi, possono venire in nostro soccorso proprio alcune varietà vegetali.

Come si può leggere sul portale della Nasa (e non è una bufala!), per anni sono stati effettuati studi sul contributo fornito da foglie, radici, suolo e dai microrganismi nella riduzione degli inquinanti atmosferici indoor. Alcuni sistemi vegetali si sono infatti dimostrati utili a combattere fumo di sigaretta, solventi e sostanze chimiche organiche, particelle di sostanze come benzene, tricloroetilene e formaldeide nonché alcuni microrganismi patogeni. Dopo venticinque anni di ricerche portate avanti dagli esperti della Nasa, sono state selezionate 50 varietà di piante che, in particolari condizioni (e in una certa misura), possono contribuire ad assicurarci un’aria più… verde.

Potreste così scegliere tra Dracena, Ficus, Potos o Spatifillo per le stanze da letto e per il soggiorno o tra Anturium, Azalea, Edera e Palma Bambù per il bagno, solo per citarne alcune e ricordandovi che è sempre possibile avere ovviamente più piante nelle stanze, coprendo magari così diversi angoli e altezze.

Un orto a misura di casa

Le piante non debbono essere considerate un puro ornamento domestico: per rendere più verde la nostra casa possono essere utilizzate anche tante varietà vegetali che poi potranno essere anche utili in cucina. Dal giardino al piccolo balcone fino al davanzale, ogni modulo esterno può essere pensato per ospitare vegetazione commestibile. Se si ha poco spazio si può puntare alle piante aromatiche: oltre ad essere profumate ed a produrre fiori il cui nettare spesso piace agli insetti impollinatori – e soprattutto alle api che, come noto, vanno tutelate ed ospitate – spesso ci consentono di conferire i giusti profumi e sapori ai piatti che stiamo preparando.

Se abbiamo la disponibilità di un giardino o di terrazzi ove possono essere collocati vasi più capienti, potremo – a seconda delle stagioni – coltivare tantissime varietà grazie al nostro clima generalmente mite. Pomodori, melanzane, cavolfiori o alberi da frutto potranno dare soddisfazione al nostro pollice verde e, al contempo, essere uno strumento per imparare a distinguere la stagionalità dei vari alimenti che troppo spesso risultano disponibili praticamente tutto l’anno in negozi e supermercati, arrivando a volte da altri continenti (con il relativo impatto ambientale dei trasporti da considerare). Volete poi mettere la gioia che si prova a poter esclamare “questo l’ho coltivato io?”.

Mettere a frutto gli scarti di cucina

Quel che non tutti sanno è che, a volte, un orto può essere creato senza la necessità di acquistare piantine o semi. Come? Sfruttando ciò che abbiamo in cucina…. scarti inclusi! Per coltivare nuove patate basterà interrare quelle che, dopo essere rimaste troppo tempo nelle nostre dispense, hanno germogliato mentre le verdure a foglia verde (come la lattuga) rigemmano partendo dal ceppo e per avere aglio e cipolla si potranno piantare gli spicchi. Amate lo zenzero? Conservatene un pezzetto: basterà farlo gemmare e avrete la possibilità di coltivare in casa l’amata spezia.

Giardini, tetti verdi e balconi possono godere del Bonus Verde

Da qualche anno esiste un incentivo fiscale del quale possono beneficiare coloro i quali eseguono alcuni lavori in giardini e balconi: ne eravate a conoscenza? La buona notizia è che l’erogazione del Bonus Verde è stata prorogata – per il momento – non solo per il 2023 ma anche per il 2024. Tramite tale incentivo si ha diritto ad una detrazione Irpef – da recuperare in 10 anni – del 36% per un importo massimo di 5 mila euro (l’importo massimo detraibile sarà quindi di 1.800 euro diviso in dieci dichiarazioni dei redditi) ad unità abitativa nel caso in cui si intervenga per riqualificare gli spazi verdi.

Gli interventi che possono godere del beneficio sono tanti e, fra loro, diversi. Tra essi rientrano, ad esempio, la realizzazione di coperture a verde e di verde pensile, l’installazione di impianti di irrigazione o di pozzi e il recupero di giardini di interesse storico e artistico e così via. Oltre alle opere ammesse al bonus, potranno rientrare fra i lavori assistiti dal medesimo incentivo – sempre nei limiti del massimale – le spese correlate quali quelle di progettazione e manutenzione.

Queste misure di sostegno rappresentano un incentivo ulteriore a riqualificare gli spazi verdi del nostro immobile e, grazie ai consigli degli esperti (commercialisti e progettisti in primis), sapremo come sfruttare al massimo tale benefit.

Tetti e pareti verdi amici del risparmio energetico

Quanto è bello vedere tetti e pareti verdi! Vi capita mai di incontrare edifici che mostrano, in tutto il loro splendore, piante rampicanti o giardini all’ultimo piano? Come resistere alla voglia di farsi una foto immersi nella natura urbana? Pensate che la loro importanza non si limita esclusivamente al dato estetico o al fatto di poter ospitare insetti, uccellini e altri piccoli animali: queste meraviglie verdi consentono di catturare l’acqua e quindi di scongiurare i pericoli legati ai sempre più ricorrenti (e violenti) fenomeni atmosferici aiutando le città (ed i loro abitanti) ad adattarsi all’emergenza climatica in corso.

Giardini pensili e coperture vegetali, se rispettano alcuni criteri, possono godere di incentivi fiscali diversi rispetto al bonus verde e, in primo luogo, dell’ecobonus legato agli interventi di efficientamento energetico perché, come noto, il verde può migliorare le prestazioni energetiche dell’immobile. Tappeti erbosi, piante e anche alberi – una volta creato il substrato ideale – possono così prendere dimora anche sopra l’ultimo piano di un edificio e, se l’opera realizzata rispetta i requisiti di trasmittanza termica previsti dalla legge, tanta bellezza godrà anche dell’incentivo fiscale.

Certi tipi di coperture riducono inoltre l’assorbimento di calore durante le stagioni calde, mitigando i picchi di calore e anche d’inverno la copertura verde aiuterà a ridurre la dispersione termica dell’edificio, consentendo un consistente risparmio.

Tra i diversi benefici da non sottovalutare c’è poi la riduzione del rumore grazie alle proprietà di isolamento termico che la vegetazione riesce ad esercitare! Lo sapevate?