1/5 – Introduzione
Spesso si decide di dare nuova vita o cambiare l’utilizzo che si fa di una stanza. Generalmente si vorrebbe aprire un varco per una nuova porta per mutare l’arredamento e la destinazione degli ambienti di casa, in base alle proprie necessità. Si può decidere di collegare garage e tavernetta facendo un’apertura in un muro per realizzare un nuovo ingresso. Le procedure per la realizzazione di questo lavoro sono lunghe e richiedono destrezza, in questo tutorial sono illustrati tutti i passi per ottenere un lavoro a regola d’arte.
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Bisogna considerare il tipo di fabbricato in cui si deve effettuare l’intervento di ristrutturazione. In quelli moderni è facile modificare le divisioni interne e/o aprire nuovi vani-porta all’interno dei tramezzi, essendo questi elementi non strutturali e leggeri. Diverso è il discorso per gli edifici più datati in quanto il sistema strutturale portante e quello delle divisioni interne sono quasi sempre coincidenti. Questo limita molto la libertà di esecuzione dell’opera. È opportuno una verifica strutturale di stabilità fatta da un ingegnere esperto per evitare pericoli. Se la verifica ha esito positivo si può procedere con i lavori.
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Dopo aver delineato sulla parete il profilo della porta bisogna rinforzare il muro circostante; puntellando le parti di solaio che sovrastano l’area di intervento in modo da scaricare la muratura in cui si interviene di una parte delle sollecitazioni. La tecnica che si utilizza prevede che si deve procedere alla realizzazione di spallette montanti in muratura, con l’asportazione di piccole porzioni di quella esistente. Procedendo dal basso verso l’alto si sostituiscono le parti asportate con mattoni pieni posti in opera. Essi si devono incassare a giunti sfalsati; nei casi di intervento in masse murarie di coesione, ad esempio quelle a sacco, è preferibile utilizzare i mattoni pieni di uno spessore non superiore ai 2 cm o in alternativa il mattone unificato standard.
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Dopo aver realizzato le spallette del vano si procede al montaggio della piattabanda per sorreggere il peso della muratura sovrastante. Si tratta di due profilati metallici gemelli che vengono incassati nei loro alloggiamenti da una parte e dall’altra della muratura; essi sono irrigiditi tra di loro mediante il serraggio dei bulloni a cui segue la sigillatura con iniezioni di malta cementizia. Bisogna aspettare fino a quando la malta cementizia ha fatto presa; poi, si procede alla demolizione della muratura, dall’alto verso il basso; così si ottiene l’apertura del nuovo vano porta. Dopo queste operazioni si rimuovono i puntellamenti dal solaio.
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La tipologia d’intervento descritta è laboriosa e costosa, ma il risultato finale è ottimale dal punto di vista della garanzia del comportamento strutturale del fabbricato. Inoltre, per l’aspetto estetico si può decidere di lasciare a vista tanto le spallette quanto le piattebande del nuovo vano. In questo modo si realizza un piacevole effetto di integrazione del nuovo nell’antico. In alternativa si può procedere a stuccare le spallette e le piattebande, tinteggiare del colore desiderato e montare la nuova porta.