1/5 – Introduzione
Arredare una casa in stile ‘300 significa discostarsi totalmente dal modo in cui siamo abituati ad arredare le nostre abitazioni. La maggior parte degli elementi d’arredo del quattordicesimo secolo sono definiti, non a caso, anche come “salvatici” (ovvero selvatici, grezzi): oggetti principalmente in legno di castagno, rovere o quercia, quasi sempre scarsamente abbelliti, aventi come unico fine quello della praticità e funzionalità e accostabili allo stile artistico romanico. D’altra parte, però, di certo non potevano mancare neanche in quell’epoca elementi d’arredo esteticamente più piacevoli, solitamente per i ceti più alti, in stile principalmente gotico (diffusi dalla metà del ‘300 in poi). Vediamo insieme come arredare una casa in stile ‘300 distinguendo le varie scelte per il mobilio.
2/5 – Il cassone trecentesco
Oggetto immancabile in una casa del ‘300 era il cosiddetto “cassone” in legno: una cassa molto capiente dove la famiglia riponeva tutti gli oggetti più importanti o di valore, ma anche biancheria e stoffe. Oltre ad essere facile da trasportare in caso di necessità di fuga immediata o incendio, quindi pratico, questo cassone riprende quindi un altro concetto fondamentale dell’arredamento trecentesco, ovvero quello della famiglia: elementi capienti e comodi per venire incontro alle richieste anche di un elevato numero di persone conviventi sotto lo stesso tetto. Il cassone, inoltre, essendo un elemento di arredo fondamentale, era spesso adornato con incisioni tipiche dell’arte gotica come scene nuziali (il cassone veniva, infatti, donato agli sposi dopo il matrimonio) o di devozione religiosa. Elementi in ferro, infine, fungevano da cerniere per chiudere il cassone o tenere assieme i pezzi di legno che lo componevano.
3/5 – La sala da pranzo trecentesca
Nel ‘300 il pasto veniva consumato molto frugalmente su un lungo tavolo rettangolare detto “a fratina”, quindi un’unica asse sorretta da due gambe per lato unite da un’unica traversa in basso; ai lati del tavolo a fratina venivano poste lunghe panche uniche dove i commensali mangiavano seduti molto vicini l’uno con l’altro. Come già anticipato, questi elementi d’arredo miravano alla praticità, al risparmio dello spazio vitale, dunque era raro trovarne esemplari molto adornati. In scenari più abbienti, i tavoli erano molto più larghi e le lunghe panche sostituite da sedie singole con schienali molto alti, finemente intagliati, e con possenti braccioli: questo altro tipo di seduta subentra con l’avanzare dell’arte gotica ed era chiamata “scranna”.
Un altro mobile immancabile nelle case trecentesche era la madìa: un cassettone di legno con coperchio ribaltabile, utilizzato per impastare, lavorare prodotti con la farina o conservarli (chiudendo il coperchio). Oltre ad essere considerato il mobile fondamentale della cucina tardo-medievale, la madìa è sempre stato un elemento d’arredo molto apprezzato essendo, al contrario di altri elementi, spesso abbellito da eleganti incisioni. Le stoviglie e le posate erano rigorosamente in legno a prescindere dalla ricchezza della casa.
4/5 – La camera da letto trecentesca
Due sono gli elementi fondamentali della camera da letto trecentesca: l’armadio e il letto. Proprio a questo periodo risalgono i primi armadi a due ante, tradizione che è perdurata fino ai giorni nostri: pesanti strutture interamente in legno, con all’interno vari ripiani, e non più nicchie ricavate direttamente scavando nelle mura domestiche. Analogamente al cassone, anche l’armadio in legno tardo-medioevale era disposto di elementi in ferro, in particolare per fornirgli una semplice serratura. Armadi presenti in case di famiglie più ricche potevano presentare decorazioni in stile gotico (forme spigolose, archi, rosoni intagliati). Per quanto riguarda il letto, è doveroso citare l’importanza del letto a baldacchino, molto famoso nelle case dei più abbienti del quattordicesimo secolo: agli angoli del letto quattro colonne sorreggono un pannello parallelo al materasso, dando ai possessori la possibilità di poter coprire le fiancate del letto con delle tende che fornivano privacy e riparo dal freddo.
5/5 – Altri elementi d’arredo trecenteschi
Vari sono gli oggetti domestici destinati ad altro uso risalenti al quattordicesimo secolo: immagini sacre (ai piedi del letto e, al tempo, talvolta accompagnate da acquasantiera e lumino) o statue raffiguranti figure religiose, leggii, scaffali (detti “scansie”) per riporvi dalle stoviglie ai libri, tappeti, candelabri in ferro e oggetti in avorio come pettini, monili e cornici.