1/6 – Introduzione
In questo articolo si cerca di aiutare i nostri lettori a capire per bene come poter conservare nel migliore dei modi il pellet, preservandolo da tutte le possibili insidie che potrebbero derivare da un suo stoccaggio scorretto negli ambienti della nostra casa.
Cercheremo di eseguire il tutto, grazie al metodo del fai da te, che ci darà una mano concreta a mettere in pratica la nostra voglia di fare e creare qualcosa di unico ed originale per il nostro appartamento.
La prima cosa da sapere è che le stufe a pellet nelle case degli italiani sono ormai diventate oggetti piuttosto comuni. In effetti queste sono in grado di offrire i vantaggi di una stufa a legna o di un camino, senza però averne gli stessi svantaggi.
Infatti la stufa a pellet può funzionare autonomamente dalle 6 alle 40 ore, grazie al serbatoio di pellet, dal quale ne viene prelevata automaticamente la quantità necessaria.
Questa stufa è stagna, per cui non provoca la fuoriuscita di fastidiosi fumi, ed è meno sporchevole di un camino. I pellet sono dei cilindretti di circa 8 mm di lunghezza formati da scarti del legno, quale segatura essiccata, senza componenti tossici che potrebbero essere sviluppati durante la combustione. Inoltre è considerato un prodotto ecologico e naturale. Per utilizzare questi tipi di stufe in modo continuo occorre farsi una certa scorta. Percui, a meno di avere un rivenditore poco distante che possa farci il favore di stoccarlo in magazzino una volta acquistato, è importante sapere come conservarlo in maniera ottimale.
2/6 Occorrente
- sacchetti di plastica
- ambiente poco umido
- cantina
- garage
- polistirolo
- pallet
3/6 – Conservare pellet in casa: umidità pericolo numero uno
Iniziamo subito con il dire che il principale problema che si può riscontrare nella conservazione del pellet è proprio l’umidità. Solo la scarsa umidità crea la condizione per generare calore. Tecnicamente, l’umidità provoca l’espansione dei cilindretti di pellet, mettendo fuori gioco la lignina, sostanza fondamentale perché garantisce la compattezza delle particelle di legno. Senza questa componente il pellet non sprigiona altro che ceneri di scarto.Un pellet che ha assorbito nell’ambiente di stoccaggio un’eccessiva umidità, quando viene utilizzato nella stufa ha una resa nettamente inferiore al pellet “sano”, e di fatto rende inutili anche le garanzie di qualità del certificate dal marchio. Infatti la presenza di acqua nel legno fa sì che una parte dell’energia che viene liberata durante la combustione vada sprecata per far evaporare l’acqua, per cui più umidità è presente nel legno, più energia servirà alla sua evaporazione, e quindi rimarrà una minore energia adibita alla produzione di calore. Di conseguenza, a parità di quantità di legna bruciata (e quindi di costi), l’ambiente si scalderà di meno se la legna è umida. Per questo motivo occorre assolutamente e necessariamente cercare di proteggere dall’umidità il pellet che è stato stoccato. Non serve che i cilindri siano sfaldati per avere una combustione deficitaria, basta pochissima umidità per abbassare la quantità di calore sprigionato. Oltretutto non va sottavalutata nemmeno l’ipotesi di un malfunzionamento della stufa a causa del pellet troppo umido.
4/6 – Conservare pellet in casa: lo stoccaggio interno ed esterno
Il legno in pellet, viene venduto generalmente in semplici sacchetti di plastica, che è stata termosaldata, da 15 kg, che offrono già una certa protezione agli agenti atmosferici. Se però questi sacchetti di plastica, vengono piazzati per molto tempo in un ambiente particolarmente umido, una parte di umidità di certo sarà assorbita anche dal legno stesso.
Proprio per questo motivo, per lasciare “respirare” nel modo migliore i pellet, occorre che i sacchetti presentino dei forellini di aerazione. Le precauzioni da prendere sono comunque piuttosto semplici, e consistono nel non appoggiare i sacchi per terra o contro le pareti. Se non è possibile impedirne il contatto con le pareti, è consigliabile almeno un pannello di polistirolo, posto tra i sacchetti ed il muro. Se stivato all’esterno invece andrebbe coperto con del materiale isolante per ripararlo dagli agenti atmosferici.
5/6 – Conservare pellet in casa: prima dell’uso e utilizzo in ordine di acquisto
Anche se non si è riusciti a mantenere ben asciutto il pellet che andremo ad utilizzare, dobbiamo sapere che basterà togliere lo stesso pellet dal sacchetto di plastica e piazzarlo per un po’ di tempo in un ambiente che dovrà essere ben riscaldato ed asciutto, un luogo intermedio, in modo da far assumere al legno un grado di umidità adeguato.
Una buona idea è quella di piazzare, per esempio, una cassapanca vicino alla stufa a pellet e utilizzarla come contenitore per i pellet che provengono dalla cantina umida, in modo che abbiano il tempo di asciugare prima dell’utilizzo. Poiché generalmente, più si tiene i pellet in garage o in cantina e più è probabile che assorbano troppa umidità, è buona norma consumare i pellet stoccati in ordine di acquisto, utilizzando sempre quelli più “vecchi” per primi. Tirando le somme, l’ambiente ideale per conservare il pellet deve essere secco e ventilato, ma è chiaro che non sempre si ha a disposizione ambienti con queste caratteristiche. Tuttavia, con questi semplici consigli, anche noi potremo essere in grado di conservare nel modo migliore il nostro pellet. Si tratta di piccole accortezze finalizzate a preparare il combustibile all’uso per il periodo invernale di maggior sfruttamento.
6/6 Consigli
- Grazie a questi semplici consigli il nostro pellet sarà perfetto, anche con il passare del tempo.