Il tartufo è un elemento culinario pregiato: si trova sottoterra, nei boschi, e lo rintracciano solo i più esperti grazie all’aiuto dei cani ben addestrati a sentirne l’odore. Questo ne fa un alimento importante che prevede un prezzo al chilo non indifferente. Se trovato in grosse quantità, è necessario poter conservare il tartufo per farne uso anche nel tempo, senza perdere il suo intenso profumo.
Come conservare il tartufo
on tutti sanno che il tartufo non è altro che un fungo che vive sottoterra a forma di radice o di tubero. Il tartufo si forma crescendo in simbiosi con le radici di altre piante, soprattutto di grandi alberi. Si tratta di un alimento molto pregiato che è possibile acquistare a prezzi molto elevati e che viene solitamente gustato grattugiato sopra la pasta o sopra delle uova strapazzate. Attraverso questo tubero bianco o nero, è anche possibile realizzare diversi paté, primi piatti o secondi molto raffinati. Se avete acquistato un piccolo tartufo e volete conservarlo per non consumarlo subito oppure ne avete trovato in grandi quantità, sappiate che esistono varie tecniche per conservarlo al meglio.
Come conservare il tartufo: sott’olio
Una tecnica ottimale per conservare il tartufo è sicuramente quella sott’olio: il tartufo va in questo caso ben pulito e ridotto in crema per essere conservato a dovere. Solitamente infatti il tartufo, soprattutto quello nero, viene grattugiato nei piatti, ma si può anche adoperare come crema, da aggiungere come un prodotto spalmabile o mescolato con altri alimenti creando numerosi, piatti pregiati. Vediamo nella guida che segue come conservare il tartufo nero sott’olio.
Occorrente
- Tartufi
- Barattoli di vetro in piccole dimensioni
- Olio extravergine d’oliva
- Sale
Pulire i tartufi
Come prima cosa bisogna pulire i tartufi: questi come ben si sa sono colmi di terra in quanto vengono trovati proprio sotto la superficie della terra e quindi ricchi di impurità. Il tartufo di per sé non va assolutamente passato in abbondante acqua, poiché si rovinerebbe. In tal caso è necessario munirsi di un pennello e spennellarlo più volte così da eliminare ogni impurità. Come ultima cosa passarlo in abbondante acqua corrente per pochi istanti, cosi da assicurarsi che sia ben pulito. Mettere quindi i tartufi da parte e farli sgocciolare per bene: il tartufo deve presentarsi completamente asciutto.
Pulire i barattoli
Eseguita un’adeguata pulizia del tartufo procedere con la conservazione, parte molto importante. Bisogna procurarsi dei barattoli di vetro ben puliti, possibilmente sterili e, per far sì che lo siano, passarli in abbondante acqua calda, lavandoli accuratamente. Assicurarsi che siano ben asciutti prima di iniziare con la conservazione del tartufo.
Conservare il tartufo
Il tartufo nero si presenta ben cremoso, adoperato in base alle ricette culinarie che si devono seguire (solitamente viene spalmato ma in alcuni casi viene conservato intero e fresco in modo tale da essere grattugiato, soprattutto nei primi piatti). Quindi procedere a tagliare a pezzetti i tartufi e metterli all’interno del frullatore, insieme ad un po’ di olio ed un pizzico di sale. Procedere quindi a frullare i tartufi così da ottenere una crema ben pulita e priva di grumi. Fatta quindi questa operazione passare alla conservazione: mettere la crema all’interno dei barattoli, sino a colmarli. In questo modo si è ottenuta una buona conservazione del tartufo sott’olio.
Come conservare il tartufo: congelamento
Il tartufo può essere messo nel congelatore per conservarlo in modo efficace. Una volta scongelato però, il tartufo necessita di una specifica conservazione per non rovinarsi.
Occorrente
- Carta assorbente o carta da pane
- Contenitore di vetro
- Strofinaccio o fazzoletto di stoffa
- Frigo
Utilizzare un panno di stoffa
Essendo molto delicato e pregiato, il tartufo una volta scongelato deve essere necessariamente conservato scrupolosamente nella maniera corretta per non diventare cattivo o immangiabile. Una volta scongelato il tartufo può essere conservato in un luogo fresco e pulito come ad esempio all’interno del frigorifero. Per conservarlo è necessario avvolgerlo all’interno di un piccolo fazzoletto di stoffa preferibilmente di cotone o all’interno di uno strofinaccio da cucina pulito. Una volta avvolto scrupolosamente, il tartufo può essere conservato in frigorifero per massimo una settimana.
Utilizzare un contenitore ermetico di vetro
Il tartufo bianco o nero dopo essere stato conservato all’interno del congelatore e dopo essere stato scongelato, deve essere conservato nella maniera corretta. Potete anche utilizzare un semplice piccolo contenitore di vetro dotato di un tempo ermetico per non lasciar disperdere i sapori contenuti all’interno del tartufo nell’aria. Potete poi riporre il barattolo di vetro chiuso all’interno del frigorifero. Il tartufo chiuso in un barattolo, durerà sicuramente qualche giorno in più rispetto al tartufo racchiuso in un panno di stoffa.
Utilizzare della carta assorbente
Per finire per mantenere sempre il tartufo integro dopo un eventuale scongelamento, è sicuramente consigliato utilizzare della carta assorbente da cucina per avvolgere il tartufo nella maniera più consona. Dovete chiudere il tartufo all’interno di un paio di fogli di carta assorbente con qualche chicco di riso per evitare di fargli assorbire troppa umidità. È consigliato comunque cambiare ogni giorno la carta assorbente per evitare che possa inumidirsi o bagnarsi a contatto con il freddo.
Come conservare il tartufo: sottovuoto
Il sottovuoto è una tecnica che permette di conservare integralmente moltissimi alimenti. Tra questi, anche il tartufo.
Occorrente
- Tartufo fresco
- Sacchetti trasparenti
- Macchina per il sottovuoto
- Freezer
Predisporre il tartufo alla conservazione
Per conservare il tartufo sottovuoto nel migliore dei modi, dobbiamo anzitutto predisporlo in maniera adeguata. Prendiamo il nostro tartufo ancora intero e andiamo a lavarlo sotto l’acqua corrente. Dobbiamo fare attenzione a privarlo del terriccio, sfregando con le mani sotto il getto d’acqua. Per conservarlo al meglio, è preferibile non tagliarlo a fette. Lasciamolo dunque intero e cerchiamo un sacchetto trasparente abbastanza capiente che lo contenga completamente. Se possibile, procuriamoci degli appositi sacchetti per il sottovuoto che abbiano una chiusura ermetica. A questo punto, vediamo come procedere.
Sigillare il sacchetto e creare il sottovuoto
Ora che abbiamo lavato il tartufo, possiamo avviare la conservazione sottovuoto. Prepariamo la macchina e chiudiamo per bene il sacchetto contenente il tubero. In questa fase dobbiamo assicurarci che il sacchetto risulti chiuso ermeticamente. In caso contrario, rischiamo di fare il sottovuoto invano. Basta un solo angolino aperto del sacchetto per far sì che il sottovuoto non riesca come si deve. Dopo aver controllato eventuali punti aperti, inseriamo il sacchetto nella macchina e aspiriamo tutta l’aria contenuta. Vedremo il sacchetto restringersi su se stesso e cingere completamente il tartufo intero.
Conservare il tartufo in freezer
L’ultimo step da seguire per conservare il tartufo sottovuoto consiste nella collocazione in freezer. Inseriamo il sacchetto perfettamente chiuso nel nostro congelatore e lasciamo il tartufo lì per tutto il tempo necessario. Quando vorremo consumarlo per preparare qualcuna delle nostre migliori ricette, togliamolo dal freezer. Apriamo il sacchetto, cosicché l’aria possa nuovamente passare. Affettiamo il tartufo ancora congelato e aggiungiamolo al nostro piatto sotto forma di scaglie o polvere. Se il tartufo dovesse scongelarsi, potrebbe ammorbidirsi. Pertanto cerchiamo di lavorarlo quando è ancora freddo.