1/4 – Introduzione

Intenso e dolciastro, il sapore della liquirizia è inconfondibile e viene utilizzato molto nella cucina locale e non.
La liquirizia è una pianta dal gusto amato da molti, grandi e piccini; l’aroma viene ricavato dall’olio essenziale della radice della pianta. I petali del fiore non sono aromatici ma sviluppano dei baccelli dal colore marrone misto al rosso in cui matureranno i semi.
È ottima come lenitivo sintomatico della tosse, decongestionante, lassativo.
L’estrazione dell’aroma è possibile quando la pianta ha ormai 3 anni o più di vita; in questi primi anni, la pianta dev’essere solamente irrigata regolarmente e potata, in base alle stagioni.
È in primavera che avviene la ”rinascita” del colore e tuttavia, in autunno è possibile raccogliere le radici per conservale per ogni evenienza.
In questa guida vedremo come conservale le radici di liquirizia.

2/4 – Individuare ed estrarre la radice in autunno

In autunno, la pianta della liquirizia muore, la radice no ed è proprio lì che l’aroma si intensifica.
Quando l’aroma è intenso, è il momento giusto per raccoglierla.
È consigliabile, per poter usufruire delle radici più di una volta, estrarre tutta la pianta dal vaso con delicatezza o, in caso di coltivazione nel terreno, scavare intorno creando un cerchio, fino a toccare la radice.
Bisogna individuare le radici che si sono sviluppate in orizzontale di circa 1 cm, tagliarle, raschiarle e sciacquarle senza impregnarle.

3/4 – Conservare sottovuoto

Se coltivata per uso culinario, la liquirizia è conservabile per breve tempo.
Tende a diventare più dura di quel che è, diventando così immangiabile.
Tuttavia è possibile tenerla al riparo dall’aria, dall’acqua, dal vento e dall’umidità mettendola sottovuoto. (Magari con l’aiuto di attrezzi mirati al risucchio dell’aria dalle buste è più semplice l’operazione e più sicura).

4/4 – Essiccare al sole

C’è la possibilità di essiccare la radice al sole prima di conservarla.
L’alternativa sarebbe un essiccatore, ma i rimedi naturali sono sempre i migliori ed i più salutari perciò optiamo per la prima.
Questa opzione è valida per la preparazione di dolci, tisane e tutto ciò che non richiede necessariamente che la liquirizia sia fresca.
L’aroma intenso è duraturo, pertanto non c’è rischio che bevande, confetture o dolci non attingano il sapore.
Come ulteriore suggerimento dopo aver essiccato la radice, si può tritarla finemente per creare una sorta di zucchero a velo da spargere su risotti, tartine, dolci e altri piatti che richiedono il tocco in più che solo la liquirizia è in grado di donare.