1/6 – Introduzione
Con una tartaruga in casa bisogna partire con l’idea che più spazio c’è meglio è; infatti, si pensi alle dimensioni che raggiungerà una volta diventata adulta specie se femmina. Si dimentichino perciò, le vaschette “lager” con la palma di plastica e 2 cm d’acqua che si vendono abitualmente nei negozi. Le tartarughe hanno bisogno di una adeguata in cui possano nuotare, di una zona asciutta dove muoversi, di sole (ma anche della possibilità di stare all’ombra), di una giusta alimentazione e di amore. Nei passi successivi in particolare, vedremo come costruire una vasca per le tartarughe d’acqua.
2/6 Occorrente
- Sassi
- Piante commestibili
- Decorazioni varie
- Vaschetta in plexiglass
- Termoriscaldatori
- Lampade
- Filtro
- Sughero
3/6 – Utilizzare un acquario in plexiglass
L’habitat ideale per tenere al meglio una tartaruga d’acqua, è un laghetto all’aperto realizzabile in giardino. Ma per chi non ne possiede uno, la soluzione migliore consiste nell’utilizzare un acquario in plexiglass, materiali facilmente lavabili e disinfettabili. Se la tartaruga è sotto i 10 cm di lunghezza, si può usare un acquario delle dimensioni minime di 60x30x30 cm. Naturalmente man mano che l’animale crescerà, la vasca dovrà essere sostituita da una più grande.
4/6 – Inserire piante vere
La vasca dovrà essere fornita di una zona asciutta e facilmente raggiungibile dalla tartaruga che potrà essere costituita da un pezzo di legno, sughero o da rocce. Attenzione però alle piante di plastica che possono ferire l’animale. Meglio inserire quelle vere e commestibili, che tra l’altro ossigenano anche l’acqua e rendono l’ambiente più naturale. La temperatura ideale è di 24-26°C di giorno con una non indispensabile riduzione di circa 5 °C di notte. Tale temperatura si ottiene facilmente per mezzo di riscaldatori collegati a un termostato (termoriscaldatori acquistabili in qualsiasi negozio di animali ad un costo irrisorio). Come è stato già detto, di vitale importanza per la salute della tartaruga è l’esposizione al sole. Durante le giornate calde e soleggiate, è un’ottima pratica permettere all’animale di esporsi alla luce solare diretta, fornendo sempre la possibilità di ripararsi all’ombra. Si tenga presenta che la luce filtrata dal plexiglass non apporta raggi ultravioletti, ed è perciò inutile tra l’altro il troppo calore che potrebbe far seccare e spaccare il guscio.
5/6 – Acquistare delle lampade per acquari
Se questa esposizione solare non è possibile, si possono in tal caso acquistare delle lampade specifiche per acquari che emettano lo spettro completo di radiazioni, compresi i raggi ultravioletti UVA e UVB. Anche queste lampade sono acquistabili presso negozi di animali, ma non vanno confuse con quelle usate per i pesci. La luce va lasciata accesa per 12-14 ore al giorno e la lampada va sostituita ogni 9-12 mesi.
6/6 – Aggiungere un pezzo di sughero nella vasca
Le tartarughe seppur amano nuotare tanto durante l’arco della giornata hanno comunque bisogno di un isolotto su far asciugare il guscio, per cui per completare l’allestimento del loro habitat è necessario inserire nella vasca una pezzo di sughero spesso almeno 2 centimetri, in modo che funga da boa galleggiante su cui l’animale può aggrapparsi ed esporre il suo guscio al sole. Tale accortezza è tra l’altro fondamentale poiché se il guscio diventa troppo molle, non isola bene il loro corpicino dall’umidità e di conseguenza si ammalano irrimediabilmente.Ovviamente anche l’eccesso di calore solare può rivelarsi dannoso in quanto rende il guscio troppo duro, e come abbiamo accennato nei passi precedenti della guida può indurlo a spaccarsi irrimediabilmente.