1/7 – Introduzione

La pulizia di un acquario di acqua dolce è un’operazione importantissima per il benessere e la buona salute dei pesci che vivono al suo interno. L’accumulo di prodotti di rifiuto (residui di cibo e prodotti di metabolismo della fauna acquatica) infatti, alla lunga, porta allo sviluppo di sostanze tossiche e ad un’alterazione del ph dell’acqua, fattori che possono seriamente compromettere la salute dei pesci e mettere a rischio la loro sopravvivenza. È quindi raccomandabile effettuare questa normale pulizia almeno una volta al mese. Di seguito vi illustrerò come procedere per ottenere il miglior risultato.

2/7 Occorrente

  • sifone per acquari
  • rastrello per acquari
  • secchiello
  • spugnetta, calamita per acquari o raschietto gentile
  • biocondizionatore (se si usa acqua di rubinetto)
  • eventuale attivatore batterico

3/7 – Rimozione dell’acqua

Per prima cosa è necessario togliere la corrente dall’acquario staccando le varie spine (ad esempio quella del termostato e del filtro dell’acqua). L’acqua non va rimossa completamente per non alterare l’ecosistema dell’acquario. Andrà bene rimuoverne il 20-30%. Quest’operazione si esegue utilizzando un apposito sifone per acquari. Con un piccolo rastrello da acquario o con la pompa stessa si smuove il fondo per portare in sospensione la sporcizia mentre contemporaneamente il sifone provvede ad aspirare e a condurre quest’acqua torbida in un secchio posto al di fuori dell’acquario. È bene eseguire questa procedura prestando molta attenzione a non aspirare il substrato e, ovviamente, i pesci (che spesso incuriositi si avvicinano per osservare quel che stiamo facendo).

4/7 – pulizia dei vetri

A questo punto si passa alla pulizia dei vetri, sui quali generalmente si trovano depositi di sporco e alghe. Per quest’operazione si può utilizzare un’apposita spugnetta, una calamita pulente o un raschietto gentile. (È comunque possibile limitare la proliferazione delle alghe ponendo all’interno dell’acquario qualche lumaca, qualche pesce mangiatore di alghe e non tenendo la luce accesa più di otto ore al giorno). Se nell’acquario sono presenti piante vere è opportuno provvedere anche alla loro pulizia rimuovendo foglie e rami morti.

5/7 – pulizia del filtro

Successivamente bisogna pulire il filtro: se è costituito da una spugna può essere sciacquato con acqua dell’acquario (non acqua del rubinetto) e riutilizzato, mentre se è di lana filtrante occorre sostituirlo. Eventuali cannolicchi presenti nel filtro andranno anch’essi risciacquati con acqua dell’acquario. Se sono presenti pompe, ossigenatori o altri dispositivi, vanno puliti anche questi perché i depositi di sporco e alghe ne possono compromettere il funzionamento.

6/7 – Reinserimento dell’acqua

Alla fine si ripristina l’acqua rimossa dall’acquario inserendo nuova acqua pulita. Si può utilizzare acqua di rubinetto, preventivamente trattata con un biocondizionatore, oppure acqua demineralizzata od osmotica. Nel primo caso è indispensabile l’utilizzo del biocondizionatore perché nell’acqua di rubinetto sono presenti cloro e metalli pesanti che devono essere neutralizzati, in quanto elementi estremamente dannosi per i pesci.

7/7 – Suggerimenti per una riuscita ottimale

1) Un fattore importante cui prestare attenzione è la temperatura della nuova acqua che si inserisce: i pesci sono molto sensibili agli sbalzi e potrebbero ammalarsi, quindi è bene che l’acqua che si aggiunge sia alla stessa temperatura dell’acqua già presente in acquario. 2) Ogni tanto, dopo la pulizia dell’acquario, può essere utile aggiungere nell’acquario un attivatore batterico. 3) Una volta concluse tutte le operazioni i pesci vanno tenuti a digiuno per 24 ore.