1/6 – Introduzione
Ai giorni nostri, seguendo i vari problemi ed argomenti giornalieri, sentiamo spesso parlare di sostenibilità. È presente in ogni settore, perché l’uomo di oggi, avverte la necessità di ritrovare nella natura quel che gli serve per la sua sopravvivenza. Dunque, è un termine che indica ogni cosa che si deve difendere da quello che purtroppo è stato il troppo progresso tecnologico che, fatto in maniera esagerata ed inadeguata ha portato a danni e non a tutto ciò che si aspettava. Quando si mette in discussione lo sviluppo sostenibile si considera quel meccanismo che si origina per migliorare la società, tutte le istituzioni legate ad essa, con il relativo ambiente ed economia. Ma in questa guida oggi, vi spiegheremo passo dopo passo, come lavare i panni con il sapone d’alga.
.
2/6 – La sostenibilità
Cerchiamo quotidianamente di non inquinare gli spazi in qui viviamo, come un po’ di tempo fa. I nostri nonni, infatti, procedevano con maniere naturali, anche nel fare il semplice bucato. Quindi cerchiamo di tornare indietro per ritrovare i benefici perduti. Ai tempi dei nostri nonni, infatti, non esistevano saponi particolari e specifici per ogni tipo di lavaggio, come oggi. Bastava il sapone di marsiglia. I metodi antichi sono ottimi per la salute ambientale e per le nostre tasche, dato che non vengono entrambe danneggiate.
3/6 – Il sapone
Il sapone ecologico, è un sapone biodegradabile al 100%, ed ha un imballaggio minimo, per cui, oltre ad essere economico è anche eco-sostenibile. Il sapone Alga, è un panetto giallo di sapone all’olio di cocco. L’unico fattore che si potrebbe mettere malamente in discussione, ma per modo di dire, è proprio quest’ingrediente. L’olio di cocco, infatti, è un olio pregiato che rende i saponi molto schiumosi e ad un elevato potere detergente. L’unico dilemma pero’, è dato dal fatto che è una materia importata e, considerando il principio di cui si è parlato inizialmente, sarebbe preferita quella a chilometro zero. Occorre utilizzare questo detergente, come tutti, in maniera limitata. I residui di quest’ultimo non costituiscono eccessivi pericoli ambientali, rispetto ai comuni detersivi che si possono acquistare a carattere principalmente chimico.
4/6 – In lavatrice
Solitamente si consiglia di utilizzare un terzo del panetto, mettendolo direttamente dentro il cestello della lavatrice assieme agli indumenti da lavare. Però è una manovra del tutto scomoda per il suo aspetto gelatinoso che lo porta ad attaccarsi con ciò che viene usato per tagliarlo, come potrebbe essere un coltello, oltre che non si capirebbe l’esatta quantità da impiegare.
5/6 Guarda il video
6/6 Consigli
- Usare un terzo del panetto, inserendolo direttamente nel cestello della lavatrice.