1/9 – Introduzione
Il pizzo è un bellissimo ed apprezzato tessuto da sempre utilizzato per la decorazione di lenzuola in cotone (o in lino), centrini e biancheria intima. Considerata la sua estrema delicatezza, si rende necessario l’uso di precise precauzioni – quando lo si lava – per evitare di maltrattare o rovinare la sua bellezza attraverso metodi di lavaggio poco adeguati. In questa utilissima guida andiamo subito a vedere una serie di suggerimenti che vi aiuteranno a capire come lavare il pizzo in modo corretto per preservare tutta la particolarità di questo splendido tessuto. Sono sicura che questi consigli vi torneranno molto utili e grazie ad essi i capi che più amate dureranno a lungo e potrete tramandarveli da generazione in generazione, perpetuando la bellezza di questo tessuto negli anni. Buona lettura!
2/9 Occorrente
- Detersivo delicato
- Balsamo
3/9 – Evitare gli strappi
Innanzitutto bisogna tenere a mente che le trame tipiche del pizzo (applicate generalmente sui bordi se non addirittura su vaste porzioni), sono purtroppo facilmente soggette allo strappo se lavate come un qualsiasi tessuto dentro la lavatrice. Per questo motivo vi suggerisco caldamente di introdurre l’oggetto di pizzo non direttamente nel cestello della vostra lavatrice, ma bensì avvolto all’interno di una calzetta bianca in cotone. In questo modo si eviterà di esporre il pizzo alla violenta forza della centrifuga, senza incappare nel rischio di danneggiarlo irreparabilmente. Lo stesso identico procedimento potrà anche essere impiegato nel caso in cui si preferisca effettuare un lavaggio a mano, lavando il tessuto all’interno di una bacinella. In quest’ultimo caso è necessario evitare in qualsiasi modo di strizzarlo, ma stenderlo invece ancora bagnato lasciandolo sgocciolare sopra la vasca. Tuttavia, se volete eseguire un lavoro ancora più preciso, potete acquistare l’apposito guscio salva bucato, una sorta di piccola scatola in plastica destinata appositamente ai capi delicati. In questo caso l’indumento di pizzo deve essere posto nel contenitore, che dovrà essere ben chiuso, e quindi depositato nel cestello. In questo modo i capi di pizzo dureranno a lungo, senza strapparsi o sformarsi.
4/9 – Scegliere il detersivo
I prodotti impiegati per lavare l’indumento di pizzo devono essere adeguati. È preferibile infatti evitare i comuni detersivi per bucato, i quali presentano qualità sgrassanti e troppo aggressive. Si può invece optare per del detergente o smacchiatore per ricami, reperibile presso un comune centro commerciale. Ricordate di dedicare alla pulizia del pizzo un lavaggio esclusivo, escludendo pertanto altri indumenti. Una piccola astuzia consiste nell’aggiungere al detersivo per capi in pizzo un cucchiaio di balsamo per capelli ogni litro d’acqua. Questo prodotto infatti, essendo nato per ammorbidire i capelli, compie la stessa funzione anche nei riguardi di un tessuto delicato come il pizzo, mantenendo a lungo la sua bellezza. Un altro trucco molto valido consiste nell’utilizzare soltanto acqua tiepida, quindi non bollente ma neanche gelata. Questo consiglio può apparire scontato ma può fare la differenza, impedendo al pizzo di sfilacciarsi.
5/9 – Asciugare correttamente
Al termine del lavaggio, il pizzo dovrà essere delicatamente strizzato, anzi tamponato, ed adagiato su un piano dove possa sgocciolare liberamente. Sarà anche necessario evitare di stenderlo così come si fa con un comune indumento, non posizionandolo quindi alla luce diretta del sole. Strizzare ed esporre il pizzo ai raggi solari, potrebbe sformarlo oppure ingiallirlo. Per lasciarlo asciugare, le zone d’ombra sono quindi le più indicate. Ricordate anche di non stendere mai il pizzo vicino a fonti di calore come i termosifoni o le stufe. Se volete che i vostri capi di pizzo acquisiscano un delicato profumo durante l’asciugatura, stendete i vostri indumenti in una stanza dove avrete in precedenza appeso alla maniglia della porta un sacchetto di erbe aromatiche a vostra scelta, come della lavanda o del ciclamino disseccato.
6/9 – Eseguire la stiratura
Quando il pizzo risulterà completamente asciutto, sarà possibile procedere con una lieve stiratura, rigorosamente a ferro tiepido. Attenzione però, poiché la stiratura non dovrà mai essere effettuata direttamente sul tessuto ma bensì servendosi di un panno di cotone, con cui ricoprire interamente la porzione da stirare. Il panno di cotone dovrà essere bianco, questo per evitare che eventuali residui di colore rimangano impressi sul pizzo durante l’applicazione del ferro da stiro. Se preferite non stirare i capi di pizzo per timore di rovinarli, ricordatevi di ritirarli dallo stendino quando sono ancora umidi, quindi con le mani cercate di schiacciare le grinze più evidenti, ed infine terminate di asciugarli appoggiandoli sul letto o sopra una sedia fino a quando sono completamente asciutti. Infine, piegateli solo a metà, invece che in quattro, ed i vostri capi di pizzo appariranno lisci come appena stirati.
7/9 – Bandire la candeggina
Ricordate infine di evitare assolutamente l’uso di candeggina o prodotti simili per lavare il tessuto interessato. Non aspettate dunque che il pizzo sia completamente sporco e difficile da pulire, ma effettuate dei cicli di lavaggio a ritmi regolari, affinché i detergenti che andrete a utilizzare (notoriamente più delicati della candeggina) possano con facilità eliminare lo sporco. Come regola generale, i capi di pizzo non andrebbero mai davvero lavati nel vero senso del termine, ma soltanto rinfrescati,.
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9/9 Consigli
- Se i vostri capi di pizzo sono molto pregiati manteneteli come nuovi immergendoli una volta al mese in una bacinella contenente del latte tiepido diluito con poca acqua