1/6 – Introduzione
Il granito è una pietra naturale ricercata e pregiata, di grande impatto visivo e a differenza del marmo e di altri minerali calcarei è molto resistente e di facile manutenzione. Proprio per queste sue caratteristiche è largamente utilizzata nel campo dell’edilizia, sia per pavimentazioni di esterni che di interni, ma anche per il rivestimento di bagni e piani cottura. Solitamente viene sfruttato quando si cerca un rivestimento solido e duraturo nel tempo, considerata la sua elevata resistenza all’usura. Nonostante ciò, il granito necessita di particolari accorgimenti per quel che riguarda la pulizia. A tale proposito, ecco una guida su come pulire questa pietra ed ottimizzare il risultato.
2/6 Occorrente
- Detergente neutro
- Cera
- Acqua
- Acido citrico
- Acido cloridrico
- Ammoniaca
3/6 – Usare dell’ammoniaca
Pur essendo un materiale molto resistente, il granito può incorrere in macchie e striature. Per limitare questi inconvenienti, è utile eseguire sul rivestimento un trattamento impermeabilizzante con apposite sostanze che contribuiscono a chiudere i piccoli pori tipici della pietra. Per la pulizia quotidiana, va benissimo un detergente neutro diluito in acqua. Se ciò non dovesse bastare a rimuovere tutto lo sporco dalla superficie, si può tranquillamente usare dell’ammoniaca. Una volta all’anno è poi consigliabile lucidare il granito con cera diluita in acqua nella misura di 2-3 bicchieri di cera in 5 litri d’acqua. Questo conferirà al granito una protezione in più, e sarà più facile mantenerlo sempre bello negli anni.
4/6 – Optare per l’acido citrico
Il granito presenta una buona resistenza alle aggressioni chimiche di sostanze acide non troppo forti come alcool e aceto, per cui sono prodotti che per la pulizia di questa pietra si possono tranquillamente utilizzare. Tuttavia si può optare anche per l’acido citrico, che è facilmente reperibile in farmacia e utilizzabile per rimuovere delle macchie particolarmente ostinate e resistenti. Assolutamente vietati sono invece quei prodotti a base di acido fluoridrico, fosforico e muriatico che oltre ad essere nocivi per la salute, potrebbero sciogliere il quarzo che compone i silicati.
5/6 – Usare l’acido cloridrico
Anche l’acido cloridrico ad alte concentrazioni pur essendo corrosivo, può essere usato se si vuole asportare la patina superficiale di un rivestimento particolarmente degradato e riportarlo all’antico splendore. Il prodotto è disponibile nei supermercati, e si può utilizzare sul granito applicandolo con una una spugna e proteggendo le mani con dei guanti di gomma anzichè quelli in lattice che a contatto con la sostanza si sciolgono. A lavoro ultimato, si procede con un risciacquo e poi con l’asciugatura usando un panno pulito.
6/6 – Utilizzare detergenti diluiti
Un altro aspetto importante da considerare quando si deve pulire il granito è la finitura; infatti, su una superficie lucida e levigata vanno usati detergenti piuttosto diluiti e con un Ph di poco superiore al neutro, mentre per quella più ruvida e compatta si può optare per una concentrazione maggiore ed un Ph più acido. Un consiglio infine è di testare il prodotto qualunque esso sia su una piccola porzione di granito preferibilmente nascosta, prima di utilizzarlo su tutto il rivestimento che si vuole trattare. Ciò vi consentirà di evitare brutte sorprese e irrimediabili danneggiamenti strutturali. Anche in questo caso dopo l’applicazione della sostanza prescelta, la superficie va accuratamente lavata con una spugna imbevuta in acqua, e poi asciugata con un panno pulito e della cera. Un tessuto di lana serve poi a lucidare l’intera struttura in granito trascorsi 10 minuti dalla posa della suddetta cera.