1/4 – Introduzione
Chi ha la passione per la cucina conosce le qualità delle pentole in rame. Esse sono più “calde” dell’acciaio, cioè hanno una capacità termica molto più elevata e sono un ottimo conduttore. Nelle pentole di rame il calore si diffonde uniformemente ed i cibi si cuociono ovunque allo stesso modo.
Molto adatte alle lunghe cotture (ragù, stracotti ecc.) non fanno attaccare i cibi al fondo e fanno risparmiare sui costi del gas. In questo tutorial si spiega come pulire le pantole di rame per avere ottime prestazioni in cucina.
2/4 – Nozioni generali
I grandi ristoranti sono soliti usare pentole di rame; in questo modo il calore si distribuisce e non influisce sulle proprietà organolettiche delle pietanze. Le pentole di rame, fino alla metà del secolo scorso erano utilizzate in quasi tutte le cucine. Oggi sono state, quasi completamente, sostituite da quelle in acciaio in quanto più economiche, più pratiche da utilizzare e da pulire. Infatti, il rame e difficile pulirlo perché tende ad ossidarsi. Vediamo ora come è fatta una pentola di rame. Generalmente l’esterno è composto da rame, all’interno è presente una pellicola di stagno, per evitare il contatto diretto dei cibi con il metallo. Questo è fondamentale in quanto il rame è tossico per la salute (può causare malattie al fegato); bisogna evitare che i residui di corrosione causata da cibi acidi si sciolgono negli altri alimenti e poi sono ingeriti.
3/4 – Usare aceto e sale
Quando si puliscono le pentole di rame bisogna tener presente questa duplice composizione.
Per l’esterno possiamo utilizzare diversi metodi. Se puliamo pentole inutilizzate da anni e ci sono incrostazioni e zone di bruciato è opportuno lavare prima l’esterno con acqua caldissima e soda caustica, poi risciacquare e fare asciugare. In seguito facciamo un secondo lavaggio con una soluzione di aceto e sale grosso; bisogna strofinare con una spugnetta non abrasiva sul rame e poi risciacquare con acqua tiepida e asciugare. Il rame si può pulire anche con passata di pomodoro o bicarbonato e succo di limone; occorre strofinare con una spugna e fare un risciacquo sotto acqua corrente. Poi, si passa alla lucidatura che si effettua con i normali lucidanti che si trovano in commercio o con metodi naturali.
4/4 – Detergere la parte interna
L’interno se è in buone condizioni si può lavare con acqua tiepida e detergente, come una qualsiasi altra pentola. Bisogna, però, fare attenzione a non utilizzare detergenti troppo aggressivi o spugnette abrasive che possono rovinare la patina di stagno. A proposito di quest’ultima è opportuno valutare se si presenta integra o meno. Se non è integra è preferibile rivolgersi ad artigiani specializzati per la stagnatura. Per l’interno va bene il lavaggio con acqua tiepida e aceto.