L’evoluzione della cucina negli ultimi anni è passata anche attraverso la cottura dei cibi senza l’utilizzo della fiamma. Si fa riferimento alla più recente ed evoluta cottura attraverso il piano a induzione. Si tratta infatti di una tecnica innovativa, totalmente diversa dai vari sistemi conosciuti (gas, radianti e alogeni) che sfrutta la corrente elettrica e una bobina per generare un campo elettromagnetico capace di movimentare le molecole di metallo della pentola. Questa energia prodotta viene trasmessa alla pentola o al tegame e permette al cibo di cuocere rapidamente.
I piani cottura a induzione sono facili da usare, da pulire ed esteticamente molto accattivanti con piani a pressione o touch-screen. Nella guida che segue, vedremo non solo come cucinare con un piano di cottura a induzione traendo il meglio da questa nuova tecnologia, ma anche come pulire questa tipologia di piano e i benefici che si traggono dal suo utilizzo.
Piano cottura a induzione: le peculiarità
Per quel che riguarda le peculiarità del piano cottura a induzione, va detto che il medesimo si presenta esteticamente uguale al piano cottura in vetroceramica (con una resistenza interna che scalda la piastra). La prima caratteristica che salta all’occhio è il fondo liscio ed omogeneo del piano. Senza alcun ugello, nessuna griglia oppure fornello per riscaldare piastre e pentole.
Il piano a induzione è piatto, lucido ed allo stesso tempo elegante. In ogni caso, la differenza sostanziale consiste nella presenza di una piastra fredda, la quale è più sicura in presenza di bambini e che genera semplicemente un campo elettromagnetico atto alla cottura che produce calore solo sul fondo della pentola. Il piano cottura a induzione è composto da una piastra magnetica, posta al di sotto del vetro di appoggio delle pentole, e per contatto con un materiale metallico genera una corrente che si trasforma poi in calore.
Le zone di cottura sono predisposte con un sistema di riconoscimento automatico della pentola. In altre parole, queste ultime si attivano solo quando rilevano lo speciale fondo magnetico delle pentole dedicate. Per questo motivo la sicurezza è massima; quindi non si corre alcun rischio di bruciarsi. Per utilizzare al meglio il piano cottura a induzione, è necessario acquistare pentole speciali, consigliate dalle aziende produttrici, dotate di fondo magnetico, ricco di materiale ferroso.
Piano cottura a induzione: come funziona
Prima di scoprire tutti i dettagli del piano cottura a induzione, va subito detto che questa tipologia di piano cottura non si deve confondere con il piano elettrico. Il primo, quando lo si accende, si illumina di rosso nella zona cottura in funzione, mentre l’altro no. Tutti abbiamo usato un piano elettrico, almeno una volta, solitamente in vacanza o in situazioni non proprio comodissime come ostelli o studentati. L’induzione invece, funziona per magnetismo, e non per resistenza elettrica, quindi verrà riscaldato solamente il fondo in ferro della pentola che si utilizza.
Differenze con il piano cottura a gas
C’è poi una differenza importante con il piano cottura a gas: mentre il piano cottura a gas non ha particolari esigenze di spazio nella parte inferiore del mobile dove è posizionato, il piano ad induzione invece è più profondo e ha un ingombro attorno ai 5 centimetri di media. Se calcoliamo che necessita comunque di uno spazio d’aria per evitare surriscaldamenti, si arriva ad 8 centimetri: dimenticatevi quindi di poter posizionare sotto al vostro piano ad induzione altri elettrodomestici, men che meno di appoggiarli uno sull’altro.
Per quanto riguarda i consumi elettrici, oggi esistono molti modelli di con funzione cosiddetta “autolimitante”, per evitare sovraccarichi di energia elettrica che ci obblighino ad utilizzare un elettrodomestico alla volta. Il nostro consiglio comunque, nel caso sceglieste un piano ad induzione, è di modificare il vostro contratto di energia elettrica ad almeno 4 chilowatt di potenza per poter utilizzare liberamente piano ad induzione ed altri elettrodomestici in casa.
Piano cottura a induzione: i vantaggi
Dal punto di vista pratico il piano a induzione presenta notevoli vantaggi rispetto a qualunque altro sistema di cottura in commercio. È infatti facile da pulire, ha dei tempi di risposta all’intensità di calore quasi istantanei, un riconoscimento automatico delle pentole e permette dei notevoli risparmi sulla bolletta del gas. Dal punto di vista della sicurezza, è inesistente il pericolo di scottature sul piano di cottura, in quanto vi è la totale assenza di fiamma viva. Inoltre, i tempi di cottura sono notevolmente ridotti e non c’è nessun ugello da pulire o scrostare. La cottura del cibo risulta per via del calore distribuito uniformemente su tutto il fondo della pentola usata.
La sicurezza
La sicurezza è data dal fatto che il magnete in contatto con materiale organico non produce calore quindi è impossibile bruciarsi. Per la stessa ragione questo particolare sistema richiede che il materiale di cui è composta la pentola sia conduttore e quindi metallico, come l’acciaio inox, altrimenti il fornello non funziona. Per la stessa ragione il fondo della pentola non deve essere troppo sottile anzi abbastanza spesso e vanno evitati i mestoli in ferro.
Semplicità nella manutenzione
Non solo sicurezza però, infatti il piano liscio e lucido, in vetroceramica, non ha bisogno della stessa manutenzione che serve ai normali fornelli a gas (pulizia dei componenti, foratura degli ugelli, ecc…). Inoltre la superficie omogenea permette una pulizia molto veloce anche perché il materiale organico che può cadere mentre si cucina non si può incrostare e poi è molto bella ed elegante.
Risparmio di gas
Il primo grande problema di tutta la collettività nel XXI secolo è il risparmio. Erroneamente è molto diffusa la notizia che i fornelli ad induzione consumano molto di più di quelli a gas. Non è affatto vero, in quanto, grazie a questa tipologia di fornello, è possibile evitare l’attaccamento del gas in un appartamento, ed inoltre, possiede un’efficienza molto elevata, pari al 90%, con conseguente risparmio energetico. Grazie all’assenza del gas, garantisce l’inesistenza di emissioni dovute a varie perdite e alla combustione. Il risparmio energetico, riguarda anche i mesi in cui è attivo il riscaldamento, perché, se non si possiedono altri apparecchi a gas, viene meno l’obbligo di ventilazione, con adeguata apertura a norma.
Riconoscimento automatico
Tutte le zone di cottura sono dotate di riconoscimento automatico della pentola e dei vari utensili. Infatti, questi si attivano solo ed esclusivamente in presenza di pentolame con fondo magnetico e si disattivano appena il pentolame viene rimosso. Per questo tipo di fornello, bisogna acquistare quelle pentole che alla base possiedono il simbolo del solenoide, che hanno il fondo piatto ed in materiale ferromagnetico.
Semplicità
Utilizzare un fornello ad induzione è molto semplice e anche pratico. Basta dare l’input per l’accensione per far partire il campo elettromagnetico. Durante tutto il tempo verrà monitorato in tempo reale lo spreco di energia e sarà possibile evitare che il cibo trabocchi azionando un apposito sensore. La piastra che si riscalderà, lo farà per il solo diametro della pentola permettendo a tutto il resto della superficie di restare freddo o tiepido.
Cottura dei cibi
Dal punto di vista della cottura dei cibi questo particolare sistema fa sì che il calore avvolga complementarmente la pentola rendendo più omogenea la cottura e riducendo al minimo la dispersione, essendo anche più veloce.
Velocità
Un altro grandissimo vantaggio dell’induzione è la velocità di riscaldamento e cottura. Mentre con un piano a gas abbiamo tutto il tempo di cambiarci, scegliere e discutere il tipo di pasta e sugo da cucinare per pranzo, con l’induzione no.
Impossibile scottarsi
Molto spesso, a tutti coloro che adoro cucinare, è capitato di scottarsi o di ustionarsi, sbattendo o sfiorando lievemente la fiamma con il piano cottura classico. Chiunque sia in possesso di piano cottura ad induzione, non avrà più questo problema, perché le piastre anche durante la cottura sono fredde, in quanto sprigionano il calore con il campo magnetico che parte solo all’interno della pentola dove si vuole cucinare.
Precisione
La variazione di temperatura durante la cottura è più facilmente controllabile, in quanto è sempre presente un display digitale che indica la variazione del calore sul tegame. Questo metodo di cottura è decisamente preciso e più facilmente controllabile con gli appositi indicatori di cui è munito l’elettrodomestico in questione. Ad essere riscaldato, infatti, non è il cibo, ma il tegame.
Cambio pentole? No grazie!
Può sembrare incredibile ma quello che spesso fa ancora propendere le persone per la sostituzione semplice del vecchio piano a gas, invece di acquistare un piano ad induzione, è la paura di dover cambiare tutte le pentole. Per sapere se potrete ancora utilizzare le vostre pentole preferite è sufficiente fare “la prova della calamita”: se la calamita si attacca sul fondo delle vostre pentole allora potrete utilizzarle tranquillamente anche con il piano ad induzione, proprio per via del suo particolare funzionamento magnetico. In caso contrario dovrete armarvi di pazienza e acquistare nuove padelle o un adattatore in ferro che però va ad aumentare le tempistiche di riscaldamento e cottura del piano ad induzione e rovinerà la vetroceramica.
Posizionamento delle pentole sui fornelli
Non essendoci zone di cottura come i fuochi delle altre cucine, ma con un meccanismo di riconoscimento automatico della pentola, il numero delle pentole che potrete utilizzare contemporaneamente dipende solo da quante ne entrano sulla superficie del piano di cottura e dalla limitazione dell’energia elettrica prevista dal vostro contratto.
Piano cottura a induzione: gli svantaggi
A fronte di tanti pregi, bisogna fare i conti con alcuni svantaggi, a partire da un costo di acquisto leggermente più elevato rispetto a tutti gli altri piani di cottura, anche se l’investimento viene ripagato nel tempo. È altresì necessario l’acquisto di nuove pentole e padelle adatte al tipo di cottura a induzione e, in caso di utilizzo di più zone di cottura, il rischio di un blackout elettrico è relativamente probabile (limitazione casalinga standard da 3,3 kW), ma facilmente superabile dai piani a induzione (necessitano da 4,5 a 6 kW).
Elevato consumo elettrico
Il primo tasto dolente riguarda i consumi elettrici, a fronte di un risparmio sui consumi di gas. L’uso della corrente elettrica rappresenta uno dei requisiti fondamentali per consentire il funzionamento del piano cottura ad induzione. Nel caso in cui la corrente dovesse staccarsi improvvisamente, vi ritroverete impossibilitati a continuare a cucinare. Inoltre il macchinario richiede l’utilizzo di una certa potenza elettrica e un consumo di chilowatt elevato, Il rischio principale consiste nella possibilità che l’accumulo di consumo d’energia generato dal piano cottura, sommandosi con quello prodotto dagli altri elettrodomestici presenti in casa come ad esempio il frigo o la lavatrice, finisca per superare i limiti consentiti dal contratto stipulato col vostro fornitore elettrico, facendo staccare frequentemente il contatore della luce.
Pentolame in acciaio
Un altro svantaggio del piano cottura ad induzione risiede nell’impossibilità di utilizzare pentole e padelle che non siano in acciaio. Lo speciale meccanismo ad induzione, infatti, utilizza delle particolari bobine che riconoscono il materiale di cui sono composte le nostre pentole, attivandosi soltanto a contatto con l’acciaio. Non sarà possibile dunque, continuare ad utilizzare pentolame con rivestimento in alluminio, rame, vetro o ceramica. Un’ulteriore accortezza riguarda il fondo delle pentole che dovrà essere perfettamente liscio e opaco, per favorire l’aderenza con le piastre ad induzione. In ogni caso, prima di cambiare tutto il pentolame, fate la prova della calamita che vi abbiamo spiegato nei paragrafi precedenti!
Prodotti professionali per la manutenzione
La superficie del piano cottura ad induzione è spesso realizzata con materiali delicati che richiedono una cura maggiore, rispetto ad altre macchine da cucina in acciaio. Dunque si è obbligati all’acquisto di prodotti specifici e a volte costosi, per attuare una corretta manutenzione del piano cottura e non rischiare di rovinarlo dopo solo qualche mese di vita. Bisogna prestare attenzione ad eventuali residui di cibo rimasti intorno alle piastre poiché il calore potrebbe favorire incrostazioni, difficili da rimuovere.
Possibili rischi legati all’assenza della fiamma
Apparentemente l’assenza della fiamma sembrerebbe essere un vantaggio del piano cottura ad induzione perché dovrebbe aiutare a prevenire possibili scottature. Tuttavia l’impossibilità di osservare in modo diretto il luogo esatto di fuoriuscita del calore, utilizzato per cucinare, potrebbe favorire, invece che scoraggiare, eventuali ustioni, se si sfiora inavvertitamente il piano. Il pericolo è maggiore quando ad utilizzare i fornelli sono adolescenti o se sono presenti dei bambini nei paraggi che potrebbero sottostimare la temperatura raggiunta dalla superficie in vetroceramica.
Costo elevato
Il costo dell’elettrodomestico, che parte da un prezzo base di 1200 euro, è decisamente superiore rispetto a quello delle cucine a gas o con le piastre in ghisa. Trattandosi di una tecnologia moderna, spesso realizzata con materiali complessi ed innovativi come la vetroceramica, i produttori di elettrodomestici devono affrontare dei costi di produzione maggiori. Di conseguenza il prezzo finale di mercato non può che essere superiore, rispetto ai classici fornelli a gas, spesso anche di alcune centinaia di euro.
Il rumore
I piani cottura a induzione fanno rumore e questo è sicuramente uno svantaggio. Emettono come un ronzio di un ventilatore impostato sulla velocità alta. Questo rumore, tuttavia, di solito è il risultato del tipo di pentole che viene usato e non del piano cottura stesso. Pentole più leggere in acciaio inossidabile possono produrre più rumore rispetto a quelle più pesanti in ghisa. Per questo motivo sono necessarie delle pentole speciali: per ottenere un risultato ottimale, occorre utilizzare delle pentole magnetiche, altrimenti il processo di induzione non funzionerà correttamente e il cibo non verrà cucinato in maniera adeguata.
I nuovi modelli di piani cottura a induzione
Negli ultimi anni, sono usciti in commercio anche i nuovi modelli del piano cottura a induzione. Per gli stessi è doverosa una precisazione, visto e considerato che hanno un limitatore di assorbimento, ovvero una funzione che permette di stare dentro gli assorbimenti impostati. Per i campi elettromagnetici generati, è vivamente consigliato che le persone portatrici di pace-maker stiano relativamente distanti dal piano per evitare eventuali dannosi e irrimediabili problemi al funzionamento del pace-maker stesso.
In rete esistono delle apposite tabelle che permettono di impostare rapidamente il livello di potenza in relazione al cibo che si andrà a cuocere. Ovviamente anche per i nuovi modelli, i tempi sono diversi e ridotti rispetto alle altre tipologie di cottura. A tal proposito è necessario prendere un po’ di dimestichezza con il piano a induzione e si potrà imparare ad usarlo bene con il passare del tempo, acquisendo tutta l’esperienza necessaria.
Sia per i nuovi modelli di piano cottura a induzione che per quelli meno recenti, quando si acquista una pentola, si deve scegliere quella che ha il simbolo apposito che la rende idonea per essere utilizzata proprio su questo tipo di piano cottura.
Le modalità di cottura con il piano a induzione
In questo passaggio si andranno ad esaminare quelle che sono le modalità di cottura con il piano a induzione. Ad esempio, se si deve cucinare un primo piatto come la pasta al pomodoro, si deve posizionare la pentola piena d’acqua sulla zona di cottura del piano a induzione. In un’altra zona, si deve collocare una padella con olio e aglio per fare il soffritto, al quale andrà aggiunto successivamente il pomodoro assieme al sale.
A questo punto, si deve accendere la pentola con l’acqua alla massima potenza e ci vorranno esattamente tre minuti per arrivare alla fase di ebollizione. Cuocere dunque la pasta nell’acqua per il tempo indicato sulla confezione e terminare la fase di cottura saltando la pasta stessa come d’abitudine. Come si può notare, il fatto che l’ebollizione arrivi in soli tre minuti permette di risparmiare molto tempo ed energia e non c’è alcun rischio per quel che riguarda la sicurezza.
I contenitori per il piano a induzione
La scelta dei contenitori da utilizzare sul piano ad induzione deve essere fatta accuratamente. Non tutti infatti sono adatti a questa tecnologia. I tegami e le padelle da utilizzare sono quelli con fondo ferroso. Quindi i recipienti devono essere in acciaio e le piastre in ghisa. Ultimamente si ha la possibilità di trovare dei simboli su certi utensili che ne specificano l’utilizzo.
Per comprendere se una pentola è idonea per il piano ad induzione basta verificare se si attacca ad una calamita. Se ciò avviene vuol dire che va bene. Inoltre, il piano ad induzione funziona anche con le care caffettiere moka. Attenzione, ai materiali; essi devono essere in acciaio inox per sfruttare l’energia ad induzione.
Piano cottura a induzione: rendimento
Alcuni “puristi della fiamma” non vogliono apprezzare questo tipo di piano cottura. Però la sua efficacia nel riscaldare e cuocere i cibi è indubbia. La superficie in vetroceramica protegge i componenti elettrici da shock ed urti. Il calore vero e proprio “nasce” a contatto con il materiale ferroso. Questo genere di tecnologia evita la dispersione di calore. Infatti, il riscaldamento e la conseguente bollitura dell’acqua sono estremamente veloci.
Inoltre, il piano uniforme è facile da pulire in quanto non si rischia l’otturazione degli ugelli. Per la pulizia è opportuno l’utilizzo del sapone per i piatti e di una spugna non abrasiva. Inoltre, non ci sono rischi di carbonizzazione e combustione di cibi accidentalmente caduti sul piano cottura. Il costo di questo tipo di piano è però ben superiore a quello dei fornelli standard. Infine, consumano anche tanta corrente elettrica, ma i vantaggi sono tali da surclassare gli svantaggi.
La pulizia del piano cottura a induzione
Come tutti i piani cottura, anche il piano cottura induzione necessita di un’accurata pulizia. La procedura in questo caso è estremamente semplice ed è anche più rapida rispetto a un piano cottura tradizionale. Essendo infatti realizzato in vetroceramica, si presenta come una lastra liscia. Per prima cosa, si deve aspettare il tempo necessario affinché il piano cottura a induzione si sia raffreddato del tutto.
Per una pulitura superficiale, si deve prendere una spugna morbida o un panno in microfibra inumidito con dell’acqua distillata, così da provvedere immediatamente alla rimozione di tutti i residui di pulviscolo che si sono depositati sulla superficie con il passare del tempo. Ricordare di non adoperare in nessun caso spugne abrasive, pagliette saponate, carta da cucina o panni non adatti, in quanto si rischierebbe di graffiare la piastra.
Asciugare successivamente il tutto con un altro panno morbido asciutto. Nel caso in cui sul piano cottura a induzione siano presenti delle incrostazioni particolarmente ostinate, è possibile rimuoverle agendo direttamente su di esse con una raschietta per vetro. Evitare nella maniera più assoluta l’utilizzo di spray per il forno, sgrassatori e di spugne abrasive, in quanto potrebbero graffiare e rovinare il piano cottura a induzione.
Pulire il piano cottura a induzione con pasta abrasiva
Per pulire correttamente un piano cottura ad induzione e scongiurare a monte antiestetici graffi, basta realizzare in casa una pasta abrasiva a base di bicarbonato di sodio. Nello specifico bisogna mescolare in una piccola ciotola 1/2 tazza di bicarbonato con un paio di cucchiai di acqua calda fino ad ottenere una pasta spalmabile. A questo punto il composto va steso sull’intera superficie del piano cottura e lasciata riposare per almeno una notte intera. Il giorno dopo è sufficiente utilizzare una spatola di plastica o in silicone per rimuovere delicatamente la pasta. Fatto ciò, basta spruzzare un po’ di aceto sulla superficie ad induzione e poi asciugarla con un panno di cotone bianco.
Metodo fai da te
Un altro metodo per pulire un piano cottura ad induzione consiste nel prendere un pennello o un tovagliolo di carta asciutto e rimuovere la sporcizia presente in superficie, dopodiché quest’ultima va spruzzata con una miscela composta da limone, bicarbonato di sodio e un pizzico di sapone neutro. Una volta ottenuta una sostanza cremosa, con il suddetto pennello si cosparge sull’intera superficie del piano ad induzione optando per un paio di passate fin quando non appare totalmente biancastro.
Dopo aver lasciato agire il prodotto per un paio di ore, con un tovagliolo di carta si asporta e poi subito dopo si procede con l’emulsione utilizzando una spugna non abrasiva. Grazie a questo metodo, anche le macchie più ostili e soprattutto le incrostazioni andranno via liberamente e senza generare antiestetici graffi. Un risciacquo con acqua fredda (quella calda genera calcare) e l’asciugatura servono poi di fatto a completare il lavoro di pulizia del piano cottura ad induzione.
A margine è importante sottolineare che se il suddetto succo di limone non ha fornito il risultato sperato, si può aggiungere anche dell’aceto in modo da ottimizzare l’azione sgrassante ed emolliente del prodotto.
Pulire con il panno di daino
Nel caso in cui il piano cottura ad induzione si presenta particolarmente sporco soprattutto dove sono presenti i fornelli, per renderlo pulito e come nuovo basta usare del sapone per i piatti e adagiarlo su una spugna non abrasiva. Fatto ciò, va strofinata sull’intera superficie con dei movimenti rotatori aggiungendo gradualmente della normale acqua nebulizzata e qualche pizzico di bicarbonato di sodio.
Quest’ultimo tra l’altro risulta essere un ottimo mangiaodori, e soprattutto svolge un’efficace azione abrasiva senza tuttavia generare graffi alla vetroceramica di cui il piano cottura si compone. Una volta che l’intera superficie appare pulita come si desidera si provvede ad un risciacquo, dopodiché all’asciugatura finale.
Quest’ultima visto la delicatezza della struttura conviene farla con un panno di daino che com’è noto si usa anche sui vetri delle auto per asciugarle senza generare graffi. A margine va sottolineato che se ci sono ancora residui di sporco, si può procedere allo stesso modo agendo soltanto sui punti interessati.
Pulire con aceto o succo di limone
Se sono presenti delle macchie più ostinate o difficili da rimuovere come incrostazioni o sporco, sarà sufficiente utilizzare una crema adatta per tali esigenze, dei raschietti adatti al vetro o una soluzione d’aceto e bicarbonato di sodio. Inoltre, almeno una volta a settimana, si deve detergere il piano cottura con un panno intriso di una soluzione composta per il 50 % d’acqua e per il 50% d’aceto bianco distillato.
In questa maniera, è possibile tutti i residui che non si sono puliti con il raschietto. L’aceto, oltre ad essere un ottimo disinfettante e sgrassatore naturale, toglierà qualunque odore rimasto e farà brillare la cucina come se fosse nuova In alternativa, se non si preferisce particolarmente l’odore pungente dell’aceto, si può adoperare del succo di limone appena spremuto.
Pulizia del piano cottura a induzione: consigli
Un ultimo accorgimento da tenere in considerazione per impedire di graffiare o rovinare la superficie del fornello a induzione mentre si provvede a cucinare (probabilmente trascinando le pentole), riguarda il posizionamento sotto i tegami di un foglio di carta assorbente da cucina. In alternativa, è possibile utilizzare delle apposite pezzuole di cotone.
Non appena si sarà finito di cucinare, sarà sufficiente rimuovere dai tegami il foglio o le pezzuole di cotone e il piano a induzione rimarrà di conseguenza intatto, pulito e perfettamente lucido. Ricordarsi comunque che il piano a induzione va pulito a prescindere dall’utilizzo della carta assorbente come spiegato in questo passaggio, in quanto lo sporco e la polvere tendono ad accumularsi durante le ore in cui il piano stesso non viene utilizzato.
Come risparmiare con la cucina a induzione
Come abbiamo visto, i piani di cottura tradizionale a gas stanno lasciando spazio alla cucina a induzione, anche perché quest’ultima offre un trasferimento di energia maggiore e più efficiente rispetto a quello di una fiamma o di un qualunque altro fornello elettrico obsoleto, rendendo più rapida la cottura dei cibi, o l’ebollizione in genere. Di conseguenza, con la cucina a induzione si ha un risparmio anche in termini economici. Vediamo quindi perché si risparmia con la cucina ad induzione.
Energia rinnovabile
Con il piano cottura a induzione è importante utilizzare contenitori in materiale ferromagnetico, a fondo piatto, liscio e il più spesso possibile. Questa proprietà è facilmente verificabile con un magnete che deve essere attratto dal contenitore. Pertanto possono essere utilizzati utensili in acciaio smaltato, ghisa o acciaio inossidabile contenenti del materiale ferromagnetico.
Oggigiorno, questi apparecchi si sono rivelati dei veri e propri investimenti di tipo economico con un’efficienza che si aggira intorno al 90 percento e che si traduce prontamente in termini di risparmio energetico. Se a questo aggiungiamo anche l’accorgimento di sfruttare energie rinnovabili per generare la tensione elettrica necessaria, ne trarremo certamente un vero e proprio distillato ecologico. L’altissima resa, si decifra nella mancata dispersione del calore, e quindi di spreco in termini di denaro.
Materiale ferromagnetico
Con una cucina a gas ad esempio, solo il 40 percento del calore generato viene investito per la cottura del cibo, mentre il restante 60 per cento viene praticamente disperso.
Inoltre, questo particolare ripiano è davvero sottilissimo, facilissimo da installare, semplice da pulire e non rappresenta un pericolo per i bambini: infatti, anche venendo a contatto con la superficie, non si andrà incontro a ustioni, poiché l’apparecchio entra in funzione solamente a contatto con l’apposito pentolame, dotato di fondo di materiale ferromagnetico che viene praticamente catturato dal fornello.
Con le cucine ad induzione in vetroceramica il consumo di energia è totale: rileva se c’è o meno un contenitore sulla sua superficie, agendo solo nel primo caso.