1/6 – Introduzione
Esposti come sono alle intemperie e all’usura, a volte i nostri bei cancelli in ferro hanno davvero bisogno di un restauro. Che sia vernice, ruggine o qualche piccolo ritocco strutturale, si tratta nella maggior parte dei casi di un’operazione alla portata di tutti. Se però ci dovessero essere state delle rotture particolarmente gravi, e se il cancello non fosse propriamente in ferro, ma in ghisa, sarà meglio far fare le riparazioni ad un fabbro professionista, prima di passare al restauro estetico vero e proprio. Vediamo quindi come restaurare un cancello di ferro.
2/6 Occorrente
- Smerigliatrice angolare
- Moletta con scartatrice
- Phon per vernici
- Solvente per vernici
- Mascherine antipolvere
- Mascherine ai carboni attivi
- Occhiali
- Guanti
- Chiavi inglesi
- Aggrappante per vernice
- Smalto per metalli
- Stucco da carrozziere
- Minuterie
- Placche in ferro
- Pennelli
3/6 – Smontare il cancello
Il primo passo, non sempre necessario, è quello di smontare il cancello, ossia toglierlo dai suoi cardini per poter lavorare con comodo. L’operazione non è quasi mai difficile, ma è sempre bene farla con l’aiuto di qualcuno, perché un cancello, per quanto piccolo, è sempre un oggetto molto pesante, da non sottovalutare. Di solito il cancello è tenuto incardinato con un bullone singolo, che deve essere rimosso con una chiave inglese. Mettete una zeppa sotto il cancello, in modo tale che poi non faccia forza sul cardine inferiore piegandolo. Se il cancello ha un perno in basso che entra in una guida, sarà poi sufficiente sollevare la struttura per rimuoverla, altrimenti si dovrà allentare il bullone di sicurezza. In questa fase serve qualcuno che tenga fermo in posizione il cancello, oppure un pesante cavalletto di appoggio, ben fissato a terra.
4/6 – Rimuovere la vernice
I cancelli, così come tutti i manufatti in ferro sono verniciati a strati. Di solito il metallo nudo viene trattato con una vernice particolare che serve per far aderire la finitura, per lo più di colore arancione o verdastro, a seconda. Gli strati di vernice si rimuovono con 3 tecniche diverse: moletta con disco abrasivo, con cui si cartavetra la superficie, phon per verniciatori, che si usa per far staccare la tinta scaldandola, oppure un prodotto chimico per rimuovere le vernici, che va usato solo in ambienti protetti, molto areati, e con la mascherina con i filtri a carbone attivo per sostanze chimiche. Ogni operazione, ovviamente va fatta con guanti per manipolazione meccanica, mascherina occhiali,e se necessario paraorecchie, per non rischiare danni permanenti.
5/6 – Restaurare i danni
Le parti arrugginite vanno portate a ferro vivo con una smerigliatrice angolare, ed eventualmente saldate o rinforzate applicando placche con bulloni, anche se non molto belle a vedersi. Piccoli danni estetici si recuperano con lo stucco da carrozziere. Usate punte HSS per fare i fori, e ricordatevi che se il cancello è in ghisa dovete per forza consultare un fabbro, perché rischiate di romperlo. Quando lo stucco è secco e le riparazioni meccaniche sono finite dovete verniciare di nuovo tutto il cancello con la vernice aggrappante e lasciarla riposare secondo i dati riportati sul barattolo. Questa operazione è meglio farla dopo aver rimesso in posizione il cancello, perché l’aggrappante può avere tempi di tiraggio anche notevoli. In ogni caso, ricordate di non chiudere il cancello fino al margine di sicurezza, magari usate una catena con lucchetto, se proprio avete l’esigenza, evitando di far toccare fra loro le ante. In alcuni casi possono volerci parecchie settimane prima di poter applicare la finitura. Quando alla fine giunge il momento della finitura, scegliete smalti a base sintetica per esterni perché reggono meglio le intemperie e si rimuovono più facilmente.
6/6 Consigli
- Calcolate bene la stagione in cui iniziare il restauro