1/8 – Introduzione

Chi non ha mai sentito parlare dei tarli, se non altro per il cosiddetto “tarlo in testa”. Questo antico detto ben rappresenta la vita e l’opera di questo piccolo insetto che passa gran parte della propria esistenza all’interno del legno. Il tarlo è piccolo ma lavora sodo e in maniera ininterrotta, scavando vere e proprie gallerie all’interno del legno. Il suo scopo non è certo quello di indebolire la struttura e la stabilità dei nostri amati mobili, ma quello di procurarsi i nutrienti essenziali per la sua sopravvivenza, crescita e riproduzione. Questi nutrienti li ricava proprio dal legno. Certo, un conto è che i nostri “amici” tarli divorino un albero in un bosco, un altro conto è se il loro pasto diventano le travi del soffitto del nostro soggiorno oppure il mobile antico della nostra amata nonna. Ecco nascere, allora, l’esigenza di dover eliminare al più presto questi fastidiosi e pericolosi animaletti. Pertanto, vi proponiamo una piccola e rapida guida su come riconoscere la loro presenza e liberarsene una volta e per sempre!

2/8 Occorrente

  • sacchetto di plastica
  • freezer
  • prodotti a base di permetrina
  • guanti protettivi
  • siringa (o cannula)
  • cera d’api
  • prodotti preventivi per legno laccato
  • pennello

3/8 – Riconoscere gli insetti

I tarli sono essenzialmente di tre tipi: gli anobidi, i lictidi e i cerambicidi. Sapere i loro nomi certo non ci aiuta ad eliminarli, ma ci farà apparire sicuramente più colti durante una conversazione al bar o con le amiche! In ogni caso, è bene sapere che la differenza essenziale tra queste tre tipologie consta tutta nelle dimensioni. I primi, infatti, sono piccolini, mentre gli ultimi decisamente più grandi. Va da sé che “insetto piccolo, buco piccolo”, mentre per gli ultimi i fori saranno decisamente più grandi. Se, quindi, non riuscite a vedere perfettamente ad occhio nudo i forellini lasciati dai tarli più piccoli, magari perché il vostro legno è molto scuro oppure rugoso, esistono altri modi per accorgersi della loro presenza. La prima è la “polverina” che creano nel rosicchiare il legno. Nel caso di legno posto in alto (come le travi del soffitto) oppure nei mobili, sarà abbastanza facile accorgersi di questi piccoli cumuli di polvere legnosa addensati esattamente sotto ogni buchino. Le larve, infatti, si nutrono della cellulosa contenuta nel legno, pertanto, tutto ciò che resta è da scartare, quindi la gettano via. Una volta cresciuta, la larva si trasforma in una farfallina che lascerà il legno attraverso i fori che vediamo, non prima però di aver deposto altre uova all’interno del nostro legno. Ecco, allora, che da un semplice tarlo si passa ad una vera e propria infestazione. Se, invece, i fori non sono ancora evidenti, proviamo ad ascoltare, in silenzio, il rumore del loro rosicchiare. Agitiamo, se possibile, il legno e vediamo se in questo modo un po’ di polverina fuoriuscirà da qualche foro nascosto: prima o poi, almeno un forellino riusciremo a trovarlo. Ora che abbiamo individuato la causa di tutti quegli scricchiolii e della segatura sul pavimento, possiamo andare a vedere come sbarazzarci dei tarli.

4/8 – Congelare le larve

Se il legno infestato non ci appare già così devastato, possiamo pensare di intervenire. In caso di mobili, si può tentare il ricorso a rimedi fai da te, mentre se l’infestazione dovesse riguardare travi del soffitto, pavimento o altre parti strutturali della casa, sarà bene affidarsi a professionisti che sapranno intervenire in modo rapido ed efficace, sebbene il costo sarà sicuramente molto più alto di uno spray acquistato al negozio sotto casa. Le tecniche utilizzate dalle ditte specializzate, infatti, prevedono l’utilizzo di apparecchiature che, a seconda dei casi, andranno ad innalzare la temperatura del legno oppure a sostituire l’aria con l’anidride carbonica (ovviamente all’interno di palloni in pvc appositamente studiati in cui immettere gli oggetti in legno infestati). Nel caso di piccoli oggetti, invece, possiamo tentare di eliminare i tarli “congelandoli”. Inseriamo l’oggetto di legno in un sacchetto di plastica e mettiamolo in freezer per almeno 72 ore. I tarli, anzi le larve, non potranno sopravvivere a tali temperature e quindi moriranno.

5/8 – Eliminare i tarli

Se l’oggetto infestato è di dimensioni maggiori e non è possibile, quindi, inserirlo nel congelatore, possiamo provare ad uccidere le larve con dei prodotti chimici, in vendita nei ferramenta e nei negozi di bricolage, a base di Permetrina. Tale agente, che ha anche una funzione fungicida, potrà essere applicato con un pennello oppure a spruzzo, ma anche ad iniezione. In quest’ultimo caso, infatti, ci ritroveremo tra le mani una bomboletta (di norma spray) con una sottile cannula che andrà infilata nei buchini esterni (i cosiddetti “fori di sfarfallamento”, ossia quelli attraverso i quali la larva adulta trasformata in farfallina lascia il legno) per poi agire rilasciando il prodotto all’interno. L’operazione dovrebbe essere ripetuta per ogni forellino visibile, in modo da cercare di eliminare ogni traccia delle larve contenute, anche nei meandri più interni del legno. In caso il prodotto acquistato non fosse una bomboletta con cannula, potrete utilizzare una banale siringa per iniettare il prodotto nei fori, oppure procedere con un pennello su tutta la superficie, insistendo maggiormente sui fori in modo che parte del prodotto penetri all’interno.

6/8 – Prevenire le infestazioni

Per prevenire, invece, l’infestazione da tarli o evitare che il legno si reinfetti, si può procedere all’utilizzo di prodotti odiati dai tarli, e spesso anche da molti altri funghi ed insetti. La cera d’api, per esempio, è un ottimo impregnante per il legno naturale, adatto al suo mantenimento in salute, oltre a rendere il colore più brillante e a proteggerlo da urti e graffi, e ha anche ottime qualità idrorepellenti. Tuttavia, non potrete utilizzarla su mobili laccati o smaltati. In tal caso, dovrete utilizzare prodotti specifici che potrete acquistare direttamente nei negozi di bricolage più forniti o anche online. Seguite sempre attentamente le istruzioni dei prodotti che andrete ad utilizzare e preferite quelli di tipo naturale ad agenti chimici troppo aggressivi.

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8/8 Consigli

  • Quando utilizzate prodotti chimici per la disinfestazione, assicuratevi di indossare guanti protettivi ed evitate assolutamente il contatto con gli occhi.
  • Non provate ad eliminare i tarli con metodi pericolosi come petrolio o bombolette fumiganti.
  • Per agire con le microonde, rivolgetevi a professionisti ed evitate categoricamente di smontare il vostro microonde o di inserire al suo interno gli oggetti infestati.

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