1/7 – Introduzione
L’amianto è un minerale naturale caratterizzato da una particolare resistenza sia agli agenti atmosferici che alla trazione e all’usura. Fino agli anni ’80 questo materiale è stato impiegato in larga scala nel settore dell’edilizia e dei trasporti, particolarmente diffuso per la costruzione di lastre e tegole, tubazioni e superfici fonoassorbenti. Tra gli anni ’80 e ’90 vengono vietati la produzione e l’uso di manufatti contenenti amianto per la pericolosità delle fibre di questo materiale, i cui effetti sulla salute possono manifestarsi anche decenni dopo l’esposizione. Vediamo come rimuovere correttamente e senza rischi i prodotti e le componenti edilizie in cemento-amianto ed eternit.
2/7 Occorrente
- Accessori e indumenti protettivi a norma di legge
- Colla vinilica diluita
- Teli di polietilene e cartellini
- Utensili manuali per la rimozioni di viti e chiodi
- Procedura specifica e completa per la rimozione autonoma dell’amianto reperibile presso l’azienda sanitaria locale
3/7 – Maneggiare l’amianto
È importante maneggiare l’amianto in modo sicuro per prevenire l’esposizione all’amianto. Quando l’amianto viene maltrattato, le fibre possono disperdersi nell’aria.
Le fibre di amianto possono essere inalate e possono depositarsi nei rivestimenti dei polmoni, dell’addome o del cuore. L’esposizione all’amianto può causare malattie come l’ asbestosi, il cancro ai polmoni e il mesotelioma. L’amianto è stato uno dei materiali maggiormente impiegati in campo edilizio negli anni del boom economico: è indispensabile quindi controllare la presenza di questo minerale soprattutto nelle costruzioni realizzate tra gli anni ’60 e ’80, sia private che industriali. Tra i manufatti più diffusi contenenti amianto abbiamo le tegole per le tettoie, tubazioni per l’acqua, pannelli, materiali per l’isolamento termico e la coibentazione di locali e di mezzi di trasporto. Questi materiali provocano un rilascio di particelle fibrose nell’ambiente che possono penetrare nei polmoni causando gravi patologie dell’apparato respiratorio.
4/7 – Rimuovere l’amianto
Coloro che possiedono materiali o componenti che contengono amianto hanno l’obbligo di segnalarne la presenza alla ASL e di provvedere allo smaltimento, in particolare se l’immobile si trova in cattive condizioni. La rimozione di questo materiale è particolarmente pericolosa perché le fratture e il movimento di particelle nell’aria rendono facilmente inalabili le fibre: si consiglia di rivolgersi quindi a una ditta specializzata per limitare i rischi. Lo smaltimento di questo rifiuto speciale deve avvenire consegnandolo ad una ditta iscritta all’albo smaltitori per obbligo di legge. I metodi di bonifica sono tre: rimozione, incapsulamento e sopracopertura. Il primo è il sistema più efficace ma si tratta di un procedimento rischioso in quanto potrebbero liberarsi delle particelle durante la rimozione.
5/7 – Compilare i documenti
La rimozione autonoma dell’amianto svolta dal privato cittadino è possibile seguendo una procedura specifica. Sarà necessario compilare la documentazione obbligatoria e contattare previamente una ditta iscritta all’albo per lo smaltimento dell’amianto che preleverà il materiale imballato. Durante la rimozione andranno utilizzati accessori protettivi specifici (tuta, mascherina, guanti e occhiali a norma di legge), dovremo delimitare l’area di lavoro con nastro e chiudere porte e finestre delle abitazioni vicine avvisando gli abitanti. Uno strato di colla vinilica diluita distribuito sulla superficie impedirà alle particelle di distaccarsi.
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7/7 Consigli
- Rivolgiamoci alla struttura sanitaria locale per maggiori informazioni e per tutelare la nostra salute.