1/7 – Introduzione
L’umidità che affligge le pareti, alla lunga, può ridurre le capacità di un’abitazione di isolare gli interni dal clima esterno e facilitare al tempo stesso la formazione di muffa. La presenza di questo agente infestante, dunque, non è solo dannosa da un punto di vista estetico, ma è anche in grado di causare molte problematiche all’intera struttura della parete. L’umidità di risalita, in particolar modo, può far emergere attraverso le murature l’acqua del terreno insieme ai sali minerali presenti in essa. La rovina estetica dell’intonaco, però, non è l’acqua, ma proprio il sale trasportato. Detto questo, è possibile rimuovere dell’intonaco superficiale degradato con efficacia? La risposta a questo genere di quesito è per fortuna affermativa, ma è importare seguire il giusto procedimento e avere gli strumenti adatti. In questa guida vi illustreremo come rimuovere l’intonaco superficiale ammalorato in modo semplice e veloce, realizzando dunque un intervento degno del miglior esperto del settore.
2/7 Occorrente
- Teloni di plastica
- Spazzola di saggina
- Spatola
- Fresatrice
- Scalpello
- Mascherina di protezione
- Buste di plastica
3/7 – Mettete in sicurezza la parete da trattare
A meno che non siate dei veterani del fai da te, per rimuovere l’intonaco superficiale ammalorato avrete bisogno di fare un giro in un negozio di bricolage: qui dovrete comprare dei teloni di plastica, una spazzola di saggina e degli attrezzi per la rimozione manuale dell’intonaco. L’alternativa più economica è la spatola per la rimozione dello stucco, mentre quella più costosa è la fresatrice, uno strumento elettrico che aiuta a rimuovere l’intonaco in modo facile e veloce. Una spatola e uno scalpellino, comunque, sono sempre utili per rifinire a mano le pareti verso la fine del lavoro. Prima di iniziare a lavorare sarebbe anche consigliato munirsi di mascherine, dato che la rimozione dell’intonaco alza polvere e calcinacci.
4/7 – Utilizzate la tecnica più adatta per la tipologia di parete
Vi ricordiamo poi che per effettuare la rimozione e il rifacimento di intonaci ammalorati e degradati, sono disponibili differenti tecniche, ciascuna delle quali presenta un grado di efficacia del tutto peculiare. Tra le tecniche che si dimostrano più efficaci, troviamo gli intonaci a calce naturale traspirante e quelli macroporosi. Gli intonaci a calce naturale, tuttavia, non possono essere utilizzati in tutte le occasioni: possono infatti essere usati soprattutto su fabbricati che presentano intonaci e pittura fortemente degradati, sia dal tempo, sia dalla mancata manutenzione, oppure da fattori atmosferici. L’utilizzo degli intonaci macroporosi, invece, è applicabile a tutti i tipi di intonaci.
5/7 – Rimuovete l’intonaco superficiale
Come prima cosa bisogna indossare la mascherina e stendere i teloni di plastica, oltre a isolare le prese di corrente. Una volta preparato l’ambiente, bisogna cercare i punti più rovinati, quelli in cui l’intonaco non aderisce più al muro: una volta fatto, si può iniziare ad aprire una fessura con la spatola o la fresatrice. A questo punto è molto importante non andare ad intaccare l’intonaco più profondo, anche se con gli strumenti utilizzati non dovrebbe essere così facile sbagliare. Se possibile, sarebbe ideale cominciare dal basso, ma in caso contrario si può continuare tranquillamente a metà altezza o dall’alto. Questo è il lavoro più lungo e richiede molta pazienza (soprattutto se si utilizza una spatola). Finito questo passaggio, bisogna spazzolare più volte il muro con la spazzola di saggina, per poi lavare le pareti con molta acqua. Pulire bene la superficie è importante, perché eventuali residui potrebbero essere difficili da rimuovere in un secondo momento. Quando tutte le fasi sono state completate, si può intonacare di nuovo.
6/7 – Smaltite i materiali di scarto secondo le normative di legge
I calcinacci che restano a terra dopo la rimozione dell’intonaco, non possono essere gettati nella spazzatura, ma devono essere smaltiti in aree apposite. Dato che si è rimosso solo lo strato superficiale, è possibile utilizzare delle discariche chiamate “isole ecologiche”: qui è possibile scaricare in modo gratuito fino a circa 30 chili di materiale al giorno. Nel caso fosse necessario smaltire elevate quantità, è possibile chiamare un’impresa per lo smaltimento degli scarti di lavorazione nel campo dell’edilizia. In ogni caso, prima di iniziare il processo di smaltimento di questi rifiuti, consultate le norme che, in ciascuna regione, regolamentano il settore dell’eliminazione delle sostanze di scarto.