1/7 – Introduzione

Se la casa ha problemi di umidità si può risolvere l’inconveniente con il sistema di isolamento termico a cappotto. È una tecnologia avanzata di protezione termica degli edifici, sia nuovi che vecchi. Per fare questa operazione ed avere la garanzia di una realizzazione a regola d’arte è consigliabile rivolgersi a professionisti edili specifici. In questo tutorial vengono dati alcuni utili consigli su come ristrutturare un muro con un cappotto esterno ed avere dei vantaggi da questo lavoro.

2/7 Occorrente

  • Struttura priva di umidità sulle pareti esterne.

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Sulla facciata del muro si devono mettere dei pannelli che costituiscono il cappotto esterno. Questa soluzione tecnica permette di isolare la costruzione ed assicura un risparmio energetico. Inoltre, l’intervento garantisce un’alta efficienza termica sia nella stagione invernale che in quella estiva. Infatti, il solo riscaldamento dell’aria non basta a rendere confortevole l’ambiente, ma occorre anche quello della parte muraria dell’edificio. Con l’isolamento esterno il muro perimetrale immagazzina calore e riduce il fabbisogno di combustibile. Il cappotto non è adatto a muri che presentano evidenti tracce di umidità di risalita. In tal caso bisogna fare un intervento di bonifica con speciali tecniche di sanificazione, prima di fare la ristrutturazione.

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Ristrutturare gli edifici oppure il muro di un’abitazione, con un rivestimento esterno, vuol dire effettuare il seguente iter operativo: ricoprire l’intera superficie perimetrale del fabbricato con pannelli isolanti; incollarli con speciali adesivi oppure fissarli con tasselli appositi; posare una specifica rete di armatura sul muro; intonacare; dipingere le facciate del muro esterno; verificare le sigillature lungo gli infissi in modo per impedire le infiltrazioni.

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Per ristrutturare un muro sano in grado di sostenere un cappotto isolante bisogna provvedere all’ancoraggio dei riferimenti di partenza e all’applicazione di un intonaco adesivo (4-5 Kg al mq) sul muro. Poi si passa ai pannelli d’isolamento sulla parete; il sostegno dei pannelli va fatto con un ancoraggio meccanico con viti e tasselli di idonea dimensione (8-10 cm dipende dal cappotto e dallo stato di conservazione del muro). In seguito si applica l’armatura in metallo o lana di roccia; dopo circa 48 ore l’adesivo risulta asciutto quindi si devono passare un paio di mani di malta fine e rasare fino ad uno spessore di circa 2 cm (2 kg/mq). Infine si fa una verniciatura a base di resina acrilica colorata per evitare infiltrazioni sulla ristrutturazione che è stata effettuata.

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È difficile quantificare il costo dell’operazione in quanto le tipologie di pannelli per il cappotto esterno sono diverse. I più diffusi e più convenienti sono quelli in EPS (Polistirolo Espanso Sintetizzato) che costano circa 40/50 euro al mq. Il prezzo aumenta per i pannelli in sughero naturale in quanto le prestazioni sono migliori. La spesa può essere abbattuta con la detrazione fiscale del 65% (minimo 55%) che si ottiene per i lavori finalizzati al risparmio energetico. Le opere di ristrutturazione con cappotto esterno vengono finanziati dallo Stato sotto forma di credito d’imposta. È opportuno valutare attentamente i requisiti dell’intervento ed i documenti da richiedere per accedere alle detrazioni di legge.

7/7 Consigli

  • Verificare se si è in possesso dei requisiti per richiedere la detrazione del 65%