1/6 – Introduzione
I mobili di casa purtroppo subiscono talvolta danni più o meno gravi, e il rischio che ciò accada aumenta notevolmente se in casa abbiamo bambini piccoli o animali, che hanno spesso la cattiva abitudine di causare graffi e ammaccature alla mobilia o, peggio ancora, di far cadere acqua o altri liquidi che possono compromettere l’aspetto delle suppellettili che tanto amiamo. Nella sfortunata ipotesi che il nostro arredo diventi vittima di incidenti di questo tipo, è comunque possibile correre ai ripari cercando di ritoccare la superficie danneggiata, e in questa guida vedremo come fare!
2/6 Occorrente
- Cera a stecca
- Pennarelli per restauro
- Vernice per legno
3/6 – Pianificare il restauro
Per iniziare si deve pianificare il lavoro in base al problema. Individuiamo quindi tutti i mobili che presentano graffi e segni da ritoccare, senza tralasciare le porte e gli armadi antichi, e subito dopo diamo inizio ad un’accurata opera di pulizia delle superfici da polvere e residui untuosi che si accompagnano spesso alla vita casalinga. Questa operazione deve essere fatta con le dovute cautele per evitare che danni di cui non siamo a conoscenza si aggravino. Fatto ciò, se ci accorgiamo che la superficie è particolarmente segnata da solchi e graffi di vario genere, è il momento di intervenire con un prodotto particolare che è la cera a stecca, da applicare mediante l’utilizzo di un bastoncino apposito sulle parti danneggiate.
4/6 – Usare lo stick
La soluzione più classica è quella degli stick in cera per mobili. Si tratta di un prodotto a base naturale che si impiega per rettificare sia graffi profondi che buchi di tarlo o scalfitture e ammaccature anche piuttosto gravi, essi risultano di facile applicazione e diventano un corpo unico con il legno che compone il mobile. Nelle ferramenta più fornite se ne trovano in colori che vanno dal chiaro frassino, pino, rossiccio come il rovere, o il ciliegio, fino allo scuro tipico del palissandro. Il bastoncino andrà premuto energicamente sulla superficie da riparare e dopo aver atteso qualche minuto l’indurimento del prodotto, si rimuoverà semplicemente la quantità in eccesso aiutandosi con una paletta in legno e un semplice phon per capelli per rendere la cera più malleabile.
5/6 – Trattare la superficie
Se il mobile presenta una superficie più scheggiata, magari a causa di un corpo duro che ha rotto le fibre del legno, l’intervento che dovremo operare consiste nell’uso della carta vetrata sulla parte interessata. Si deve scegliere una grana piuttosto fine, in funzione dell’intensità del danno per non aggravare la situazione. La carta vetrata dovrà essere strofinata con un movimento circolare per rimuovere le scheggiature, fino a quando la superficie non sarà allo stesso livello delle altre e dunque pronta per essere trattata con della apposita vernice per legno. In caso sono presenti in commercio pennarelli di diversa densità e colore, adatti per il ritocco di graffi più o meno profondi in modo semplice ed efficace, che compiono una duplice azione di compensazione del danno grazie alla parte resinosa, e di colorazione. L’applicazione di questi pennarelli deve essere ripetuta più volte fino a quando il danno non sarà diventato invisibile. Può essere necessario passare della carta vetrata a grana fine per omogeneizzare la parte restaurata col resto della superficie.
6/6 Consigli
- Se usate la carta vetrata cercate di sfumare l’area abrasa per ottenere una transizione cromantica poco netta