1/6 – Introduzione
Non possiamo sapere se un cibo è stato cucinato in modo sicuro dalla vista, dall’odore o persino dal sapore. L’uso di un termometro per alimenti è l’unico modo sicuro per sapere se il cibo ha raggiunto una temperatura abbastanza alta da distruggere i batteri trasportati dagli alimenti. Questi termometri sono altamente tecnologici ma, allo stesso tempo, sono anche abbastanza semplice da utilizzare. Vediamo allora come scegliere e usare il termometro per alimenti.
2/6 Occorrente
- Termometro per alimenti
3/6 – Scegliere il termometro
La scelta del giusto termometro da cucina dipende soprattutto dai cibi, ma in generale si raccomanda ai consumatori di sceglierne uno digitale poiché è più sensibile. Un termometro analogico va bene per chi non cucina molta carne cruda e pollame, mentre i termometri digitali durano di più, sono più veloci, si connettono a internet e sono lavabili anche in lavastoviglie.
I termometri analogici non possono stare a contatto col cibo durante la cottura; vanno inseriti per 2,5 cm nella parte più spessa del cibo e forniscono la temperatura in 1-2 minuti. Possiamo utilizzare questo tipo di termometro per arrosti e zuppe, mentre non sono adatti per cibi sottili. I termometri digitali a lettura istantanea rimangono nel cibo durante la cottura, vanno inseriti a circa 1 cm di profondità e bisogna attendere solo 10 secondi per la temperatura; pertanto sono ottimi per misurare la temperatura di alimenti sottili e densi.
4/6 – Calibrare il termometro
Se stiamo utilizzando per la prima volta un termometro per alimenti, è necessario effettuare la calibratura per assicurarci che ci fornisca una temperatura reale. Per calibrare un termometro da cucina, dobbiamo metterlo in acqua ghiacciata o acqua bollente e regolare il quadrante. È consigliabile eseguire la calibratura almeno una volta al mese, o prima di preparare pietanze abbondanti, oppure se ha subito un urto. Ad ogni modo, un termometro per alimenti deve essere calibrato più spesso se lo utilizziamo frequentemente.
5/6 – Usare il termometro
Se stiamo cucinando carne cruda o pollame, cerchiamo di far entrare il sensore del termometro nella parte più spessa del muscolo, lontano dalle ossa. Nella maggior parte dei termometri digitali il sensore dista 2-3 mm dalla punta, mentre quelli analogici lo portano ad un centimetro di distanza. Se notiamo che la temperatura rilevata è inferiore a quella minima del cibo che stiamo preparando, laviamo bene il termometro prima di prendere un’altra lettura. Se il cibo è contaminato, il lavaggio della sonda aiuta a evitare di reintrodurre eventuali agenti patogeni sulla carne. A tal proposito, è bene prendere la temperatura in più punti del prodotto alimentare poiché il calore potrebbe essere distribuito in modo non uniforme, specialmente quando si cucinano alimenti a base di carne al microonde.