1/4 – Introduzione

La vasca da bagno giapponese è un grosso contenitore in grado di contenere una persona seduta, quasi sempre non eccessivamente lunga da poter allungare le gambe, di fatti l’elemento che la contraddistingue è una seduta al suo interno. Richiama lo stile dell’antica tinozza di legno e al giorno d’oggi, la modernità ha trasformato questo elemento in un vero arredo degno delle migliori case nobiliari. Oltre che nel bagno, può essere posizionata in camera o, in certi casi, in un giardino riparato. Come per qualsiasi altro arredo, scegliere una vasca giapponese comporta alcuni accorgimenti.

2/4 – La forma

La prima valutazione da fare quando bisogna scegliere la vasca da bagno giapponese è lo spazio che si ha a disposizione. Questo determinerà la forma. Esistono, tendenzialmente, due forme: base rettangolare con altezza dei bordi di circa 1 metro oppure una forma che ricorda un guscio d’uovo a metà. Nel primo caso può essere utile sapere che spesso è dotata di un piano che s’incastra sui bordi, così da avere un appoggio per gli oggetti (e in certi casi anche una seduta), quando non viene utilizzata; questa forma si presta meglio per essere posizionata nelle nicchie o in prossimità degli angoli. Dell’altra forma invece ne è stata fatta un tipico elemento di design; questa forma simile al guscio a metà si presta meglio per essere posizionata nelle aree più centrali e non troppo vicine ai muri, di fatti occorre girarci intorno. In certi casi la forma è anche una via di mezzo tra le due.

3/4 – I materiali

I materiali più comuni per questo tipo di vasca riguardano il legno o la pietra, ma è possibile trovarla anche in ceramica. Il legno è trattato con un rivestimento idrorepellente per non assorbire l’acqua, in alcuni casi (sebbene ormai in disuso) racchiuso tra bande di metallo, per la maggior parte delle moderne vasche giapponesi il legno è composto da vari listelli ben ammorsati tra loro e in certi casi ondulati per dare forme caratteristiche. Quelle di pietra invece, in alcuni casi anche in marmo, presentano una superficie non ruvida ma che viene levigata senza essere resa liscia, per migliorare il confort ed evitare di scivolare. Il peso del materiale ovviamente cambia e la scelta potrebbe essere condizionata dall’altezza del piano dove deve essere portata e dai mezzi a disposizione.

4/4 – Costi e accorgimenti

Il prezzo di queste vasche tende ad essere superiore rispetto alle classiche, in compenso il bagno è più piacevole proprio per la posizione migliore. Tendenzialmente, il legno costa meno, soprattutto per il trasporto, la pietra invece varia molto per via della forma e della tipologia della pietra stessa. Hanno comunque bisogno dell’attacco dell’acqua corrente, che però può essere risolto sfruttando il soffione di una doccia nelle vicinanze, mentre invece è fisso l’impianto di scarico, costi da aggiungere all’istallazione della vasca giapponese. In certi casi potrebbe essere necessario un poggia-oggetti poiché queste vasche potrebbero presentare dei bordi troppo sottili per essere utilizzati come tali, come spesso si usa per la vasche normali. Queste vasche sono concepite non solo per il bagno, ma anche per il relax, quindi l’acquisto dovrebbe essere orientato principalmente in base a questo fattore, conviene quindi sedersi all’interno prima di acquistarle, quantomeno per capire se le posizioni che si possono assumere sono a noi comode, dato che la forma le condiziona abbastanza.

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