Piante Grasse Succulente
Se avete o credete di avere il pollice nero, esiste un solo tipo di pianta che (forse) può sopravvivere alla vostra naturale propensione all’incuria: la pianta grassa.
Perchè le piante grasse o succulente per definizione hanno già tante belle scorte di loro, ovvero crescono per natura in ambienti scarsi d’acqua e saturi di caldo e di sole (oppure aridi dal freddo), per questo richiedono poche cure riuscendo comunque a crescere forti e robuste anche senza particolare aiuto.
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Attenzione però, perchè pianta grassa non è sinonimo automatico di sempiterna: se in natura infatti la pianta grassa è capace di andare a cercare acqua e nutrimento nelle viscere della terra, in vaso le sue pur spiccate capacità trovano evidenti ostacoli. E allora decidere quando, quanto e come dare acqua e nutrimento a queste piante in casa o in terrazzo, potrebbe diventare complesso. Se invece la pianta grassa si trova in giardino, la questione diventa più semplice (sempre che tu abbia saputo piantarla in un luogo propizio in quanto ad alternanza di sole/ombra/freddo/caldo).
Piante grasse da esterno
Esiste davvero un’enorme varietà di piante grasse, dalle forme più strane e dai fiori più belli e colorati. Alcune sopravvivono bene all’esterno ed altre invece possono sopravvivere anche all’interno di un appartamento (sempre se riescono a sopravvivere prima al tuo pollice nero).
Fra le piante grasse da esterno, capaci di rimanere verdi tutto l’anno e di regalarti quel tocco di colore e di vita in casa, ci sono:
- la bellissima echeveria, originaria del Messico, che pare una bellissima ninfa tutta aperta e piena di petali
- il famosissimo cactus, che non ha bisogno di presentazione; ma attenzione, delle oltre 3000 specie esistenti, solo alcune sono adatte all’esterno, fra cui la Trichocereus Pasacana
- l’aloe vera, che se posta all’esterno deve essere messa in un luogo in cui prenda il sole diretto solo al mattino
- il Sedum Palmieri, con caratteristici fiori gialli
- l’agave americana è spettacolare, può arrivare fino a 8 metri d’altezza se in terra, fino a 3 se in vaso, resiste anche alle temperature basse e può durare anche 50-60 anni (sempre che non incontri te sul suo cammino!). Il suo bellissimo fiore, che può raggiungere i 5 metri d’altezza e che cresce solo dopo almeno 20 anni, è detto “spietato” perchè spesso conduce la pianta stessa alla morte
- il sempervivum tectorum assomiglia all’echeveria, ma è più piccolo ed è molto usato anche in edilizia per le sue proprietà isolanti. I suoi fiori rosa e viola sono perfetti per te che ami tanto queste sfumature.
Piante grasse da appartamento
Fra le piante grasse adatte alla vita da appartamento invece troviamo:
- di nuovo l’aloe vera, magari da tenere in vasetti decorativi
- l’Epiphyllum, o“Lingua di suocera”, una pianta grassa ricadente con splendidi fiori rossi
- l’Astrophytum, una pianta a forma di stella con fiori gialli
- la Stapelia, sempre a stella, adatta anche al davazale della finestra
- I Lithops o “sassi viventi”, perchè ricordano proprio dei sassi
Come curare le piante grasse
Le piante grasse sono sì molto resistenti per natura, ma alcuni accorgimenti per tentare di non ucciderle vanno presi.
- l’acqua non deve essere calcarea, perchè le piante grasse sono acidofile e il calcare rischia di alterare il PH del terreno facendo loro del male
- la posizione dovrebbe essere sempre piuttosto luminosa e comunque mai in luoghi umidi. Chiaramente il pieno sole è da valutare a seconda della singola specie
- le piante grasse sopportano bene il caldo; alcune anche temperature molto fredde, fino a -10 gradi, come Agave, Echinopsis, Echinocactus. Negli altri casi, solitamente le piante grasse non devono scendere sotto i 10 gradi sopra lo zero. E in qualsiasi caso vanno tenute lontane da pioggia diretta e umidità.
E infine la cura più importante: quando, come e quanto annaffiare le piante grasse. Tieni conto, caro pollice nero, che la causa di morte più frequente delle piante grasse non è l’incuria, bensì l’eccessiva dose d’amore acquatico che le potresti dare, perchè le succulente non sanno disfarsi dell’acqua in eccesso.
Quindi tieni conto che in generale vale la regola del terreno: se è secco, bisogna innaffiare. Anzi, sarebbe meglio spruzzare anzichè innaffiare, e bagnare comunque uniformemente tutta la terra del vaso, o della zona immediatamente circostante le radici, se la pianta si trova a terra.