Quali sono le cose da fare poco prima di lasciare il lavoro? Dare uno sguardo al passato, controllare il presente, senza dimenticare il futuro. Non tutti i lavori ci fanno stare bene per sempre: gli inizi sono sempre i migliori. Poi, con il tempo, possiamo renderci conto che siamo stanche, che la monotonia comincia a farsi sentire. Che il tempo a nostra disposizione è sempre meno.
Non sentirti a disagio né in imbarazzo, armati di pazienza e soprattutto di coraggio. Presentati dal capo con intraprendenza, sii chiara nelle tue frasi, non lasciare un ricordo spiacevole di te in azienda. Prima di fare tutto ciò, però, è fondamentale che ti fermi un attimo. Il tuo futuro è nelle tue mani, e pertanto dovrai essere in grado di prendere delle sagge decisioni.
Chiudi i progetti aziendali
Hai valutato bene i pro e i contro della tua decisione? Sei pronta ad andare avanti, a lasciare il vecchio lavoro e iniziarne uno nuovo? Non dimenticare un aspetto importante: chiudi i progetti, termina i tuoi incarichi. Un errore in cui tante cadono è di ridurre le proprie performance lavorative, perché semplicemente tra qualche settimana non si lavorerà più in quel posto.
Non solo non è corretto, ma devi uscirne sempre vincitrice da qualsiasi situazione. Dai il tuo meglio fino alla fine. Consegna ciò che avevi iniziato. Sarai anche più serena quando arriverà l’ultimo giorno di lavoro. Lascerai quel posto con un pizzico di malinconia, forse, quasi sicuramente sollievo. Ma te ne andrai a testa alta, ed è questo l’aspetto più importante.
Prepara il piano B (il futuro non aspetta)
Il tuo lavoro non ti piace più, non ti soddisfa, torni a casa con mal di testa frequenti, arrivi alla fine della giornata che non puoi davvero pensare di rivivere la routine che ha stretto la tua vita in una morsa. Capita, succede, non è così infrequente e in ogni caso si può porre rimedio. Prima di cambiare lavoro, non dimenticare di avere il piano B pronto ad attenderti.
I famosi colpi di testa in questo caso non possono essere ammessi. Va bene l’impulsività del momento? No, perché il lavoro è ciò che ti garantisce l’indipendenza, di farcela con le tue forze. Per quanto siano belle le storie narrate da chi è riuscito a riprendere in mano la propria vita senza nulla sul conto, se puoi preparare il terreno, fallo. Non gettarti nel vuoto: preferisci un più comodo paracadute.
Valuta un corso di formazione
Il mondo del lavoro è oggi in costante movimento e crescita. Tutto ciò che andava benissimo qualche mese fa, potrebbe non essere più attuale e non servirti a nulla. Oltre a coltivare il futuro, puoi scegliere di concentrarti sul presente e dunque acquisire maggiori skill per essere assunta da qualche altra parte. O, perché no, aprire un tuo business personale.
In questo caso fare dei corsi di formazione ti sarà utile per aggiornarti su nuove tecniche o metodi. Una delle cause per cui spesso si decide di lasciare un lavoro (anche ben retribuito) è l’impressione di non crescere, di non ricevere più gli stimoli di un tempo. È il motivo per cui ti abbiamo suggerito di fare un tuffo nel passato: cosa volevi fare da bambina? Non è mai troppo tardi per riprendere in mano vecchi sogni.
L’estero, perché no?
Una volta che hai mollato il lavoro, riprenderai in mano la tua vita. Se non hai ancora scelto che cosa fare – ed è imperativo che tu lo faccia il prima possibile – puoi anche valutare di trasferirti all’estero. Un’esperienza del genere è preziosa, non solo perché ti formerà ulteriormente, ma arricchirà in modo incredibile il tuo bagaglio di vita. Cambiare pagina è semplice, ma cambiare capitolo o addirittura libro è ancor meglio in certe situazioni.
Forse ti può sembrare un grande salto nel vuoto, o magari è lo stimolo che stai cercando, di cui hai tanto bisogno. Ovviamente, è necessario cercare in giro, fare un check per quanto riguarda la lingua: i test sono sempre utili. Rimettiti in carreggiata e in gioco. Solo perché stai per lasciare il tuo lavoro, non significa che devi deprimerti, ma pensare in grande alle sfide che ti attendono.
Chiediti cosa volevi fare (davvero) un tempo
Veniamo alla questione più delicata: dove volevi andare? Chi volevi diventare? Un vecchio detto recita che il giorno peggiore della nostra vita è quando ci rendiamo conto che siamo venute meno a noi stesse, alle promesse che ci eravamo fatte. Vale anche (e soprattutto) per il lavoro, che alla fine è parte integrante della nostra esistenza.
Non rinunciare a ciò che vorresti diventare, al cosiddetto “lavoro dei tuoi sogni“. Sii intraprendente, prova a rischiare, permettiti di sognare in grande. Uno dei pochi vantaggi del lasciare il lavoro è l’improvvisa libertà di manovra che ci ritroviamo tra le mani. Dosa coraggio e forza, e sarai finalmente felice.