Il luogo di lavoro, per molti di noi, è quello in cui si tende a trascorre la maggior parte del proprio tempo. Circa un terzo della giornata. Tanto che proprio qui, è possibile veder nascere relazioni e amicizie che ci si porta dietro per tutta la vita. Possono nascere, certo, ma è una cosa piuttosto rara. Nella maggior parte dei casi, infatti, le persone che si hanno intorno sono semplicemente colleghi/e.

Questo significa che, a prescindere dal fatto che spesso ci si dimentica del luogo in cui ci si trova, è bene evitare di fare o dire alcune cose. Anche se vi sembra che il rapporto con i vostri colleghi sia idilliaco. Il motivo? Semplice. Preservare il vostro rapporto con le persone con cui interagite (compresi i superiori), evitare di perdere credibilità o professionalità e garantirvi una permanenza nel luogo di lavoro serena e proficua per tutto il tempo in cui deciderete di rimanerci. Ecco, allora, quali sono alcune delle cose che andrebbero evitate con le persone con cui lavorate.

Parlare degli altri (sì anche dei capi)

Scambiare quattro chiacchiere con i propri colleghi è una cosa del tutto normale. Aiuta a staccare la testa dal lavoro, confrontarsi su punti spinosi di un progetto, schiarirsi le idee in merito a una riunione, ecc. Tutte cose utili e che possono portarvi notevoli benefici. Purché quello di cui si parla sia sempre volto in positivo e generico, riferito a situazioni e non a persone. In poche parole mai parlare male con i colleghi (nemmeno se dopo aver preso quattro caffè insieme li reputati amici/che) di altri colleghi o, peggio ancora, dei vostri superiori.

E il motivo è preso detto. Al di là del fatto che le malelingue non sono mai una bella cosa, parlare male di qualcuno da di voi un’immagine molto poco professionale e poco seria, e quindi non proficua per la vostra carriera. Oltre al fatto che non sapendo esattamente chi avete di fronte, le cose dette possono arrivare al soggetto protagonista del vostro discorso. Causandovi non pochi problemi.

Raccontare troppo di sé ai colleghi

Allo stesso modo, anche raccontare troppo di sé non è mai una buona cosa. Nella vita in generale ma anche e soprattutto in quel micro mondo che è il posto di lavoro. Qui, ogni informazione data, viaggia alla velocità della luce. Passando di bocca in bocca, e spesso trasformandosi durante il percorso.

Nonostante pensiate di potervi fidare, parlare con i propri colleghi di cose che non vorreste far sapere, non è mai una buona scelta. Dopo tutto non potete essere certi che le cose dette non verranno rivelate (una o un collega non è la vostra migliore amica). L’unico modo per preservare la vostra privacy, ed evitare che tutti parlino di voi, è non divulgarla. Lasciando intimo ciò che volete che rimanga tale.

Vale anche per i “dati sensibili”’

E questo vale anche per i cosiddetti “dati sensibili”. Per esempio l’importo del vostro stipendio, bonus, promozioni, inquadramento, ecc. Ma anche tutte quelle cose o dettagli che vi sono stati riferiti in modo confidenziale da un vostro superiore o da un collega stesso. Di qualsiasi cosa si tratti.

Queste sono informazioni riservate e se volete (o dovete fare in modo) che rimangano tali, è bene non parlarne. Anche per non creare inutili gelosie, confronti, conflitti o lamentele che andrebbero solo a minare la vostra permanenza in ufficio e la fiducia verso di voi.

Lamentarsi dei superiori (o in generale)

Ok, a volte accadono cose che non piacciono o che suscitano qualche malumore. Ci sta, capita a tutti. L’importante è scegliere bene con chi sfogarsi e come farlo. Soprattutto quando la causa del vostro malcontento è un vostro superiore. Lamentarsi con i colleghi dei capi, seppur inizialmente potrebbe farvi trovare degli alleati, è sempre categoricamente sbagliato. Peggio ancora se la lamentela diventa un’abitudine e il leitmotiv delle vostre conversazioni.

Il modo migliore per farvi perdere di professionalità. Minando la fiducia verso di voi e procurandovi tensioni con chi avete vicino. Oltre al fatto che quello che dite potrebbe arrivare alla diretta/o interessata/o, causandovi diversi problemi. Sempre meglio affrontare direttamente le questioni, evitando passaggi intermedi che il più delle volte vanno a intaccare il vostro benessere sul posto di lavoro.

Dire di sì quando vorreste dire di no

Se vi viene fatta una richiesta che non vi sentite di addossarvi, per mancanza di tempo, competenze, o anche semplicemente di voglia, non dite sì a prescindere. Cercare di aiutare gli altri è sempre una bellissima cosa ma solo se siete pronti a portare avanti il compito con la massima accortezza, disponibilità e precisione.

Primo perché la parola data va mantenuta (e se non siete disposte a farlo meglio lasciar perdere), secondo perché se date la vostra disponibilità a una/un collega, salvo poi tirarvi indietro all’ultimo momento, quello che passerà di voi, sarà la vostra poca affidabilità e/o professionalità. Meglio dire “no” con garbo e la massima onestà, sia verso chi avete di fronte, che verso di voi.

Non essere cooperative con i colleghi

Non sempre si ha il tempo di aiutare i propri colleghi, le scadenze sono tante e a volte saremmo proprio noi ad avere bisogno. E, allo stesso modo, non sempre quando arrivano nuove richieste le si accoglie con entusiasmo. Un conto però è non riuscire ad aiutare una persona o avere delle perplessità in merito a un lavoro (cosa che comunque può essere discussa), un conto è non volere farlo giustificandosi con frasi del tipo “questo non è di mia competenza”, “non è il mio lavoro”, ecc.

Affermazioni che, se anche fossero vere, vi rendono persone poco cooperative e per nulla flessibili. Dando di voi un’immagine che magari nemmeno vi corrisponde di poca propensione verso gli altri e di rigidità, sia morale che professionale. E questo non può far altro che portarvi ad avere scontri con i vostri colleghi o a essere soggetti di pettegolezzi e malelingue.

Insomma, quando si parla di ambiente di lavoro e di colleghi (ma in generale ovunque e con chiunque) è sempre opportuno valutare bene cosa dire e come farlo, ma anche come comportarsi. E questo non solo perché non si sa mai come potrebbero reagire le persone con cui vi approcciate. Ma anche per salvaguardare la propria professionalità e il rispetto che vi siete giustamente guadagnate nel tempo. E che vi siete ampiamente meritate!