Ultimamente, al supermercato, non hai anche tu l’impressione che, di colpo, tutto faccia bene? Sugli scaffali non si contano i prodotti che affermano di essere ricchi di fibre o calcio, senza zuccheri aggiunti, con 30% di grassi in meno, fonte di vitamine. Ma sono davvero più sani? Lo abbiamo chiesto ad Antonella Borrometi e Simona Ovadia, giornaliste di Altroconsumo che hanno esaminato diversi tipi di biscotti, cracker e yogurt. «Il regolamento europeo stabilisce criteri precisi per usare gli slogan nutrizionali o salutari sulle confezioni degli alimenti e nelle pubblicità» spiega Antonella Borrometi.
Per esempio, si può usare il claim “senza grassi” solo se non ne contiene più di mezzo grammo ogni 100 g di prodotto. mentre l’indicazione “contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario” è possibile se il prodotto contiene la vitamina D o la B6. «Il vero problema» sostiene Simona Ovadia «è che questi slogan si basano su specifici ingredienti o nutrienti, ma non tengono conto della composizione complessiva, che potrebbe essere fortemente sbilanciata. Per esempio, i cereali per la colazione che vantano di essere “una fonte di calcio e vitamine”, se da un lato contengono questi preziosi nutrienti, dall’altro si rivelano spesso anche un concentrato di zuccheri e grassi.
In Francia si sta pensando, e sottoponendo a test, un’etichetta che indichi il valore nutrizionale complessivo. Esiste comunque un regolamento europeo (1924/2006) che ha messo al bando le indicazioni false, ambigue e fuorvianti. Quelle che trovi qui sono ammesse. Ecco a cosa fare attenzione.
Senza zuccheri aggiunti
«Questa indicazione non vuol dire che il prodotto in questione non contenga o abbia poco zucchero» spiega Antonella Borrometi. «Il miele, paradossalmente, è di per sé senza zuccheri aggiunti. Per non ingannare i consumatori, il nuovo regolamento Ue prevede che nei prodotti “naturalmente dolci” sia indicato sulla confezione la dicitura “contiene naturalmente zuccheri”. Quando invece c’è scritto “senza fruttosio” o “senza saccarosio”, con molta probabilità il prodotto contiene un altro dolcificante (d’uva, di mele, d’agave).
A cosa fare attenzione Se vuoi controllare gli zuccheri, leggi sempre gli ingredienti e la tabella nutrizionale alla voce “carboidrati, di cui zuccheri …”. Solo cosi ti renderai conto di quanti ce ne sono effettivamente. Per essere “senza zucchero”, infine, un prodotto deve averne mezzo grammo ogni 100 g di prodotto.
Con meno sale, con il 30% di sale in meno, non salati in superficie, senza sale aggiunto
«Tutte queste indicazioni sono considerate ingannevoli dall’Antitrust, perché lasciano credere che il prodotto abbia un ridotto contenuto di sale o che ne sia privo, mentre magari, nel caso dei cracker, lo è solo la superficie» dice Simona Ovadia.
A cosa fare attenzione Se vuoi un prodotto davvero poco salato, verifica la tabella nutrizionale: per essere “senza sale” devono esserci 0,005 g per 100 g di prodotto; con 0,012 g di sodio, sempre per 100 g di prodotto, la dicitura corretta è “a basso contenuto di sale”.
A ridotto contenuto di grassi, con il 30% di grassi in meno
La moda dei cibi light è stata la prima a esplodere tra gli scaffali, forse perché questo claim fa subito venire in mente qualcosa di magro e perciò più sano. «Per poter avere questa dicitura, il prodotto deve contenere meno di 3 g di grassi per 100 g di prodotto (meno di mezzo grammo ogni 100 g se è scritto “senza grassi”), ma non è detto che sia davvero un prodotto leggero o meno calorico» spiega Antonella Borrometi. «Da tempo sappiamo che, per compensare la mancanza di grassi, vengono usati zuccheri e addensanti. E che il sovrappeso della popolazione occidentale è causato più da un’alimentazione ricca di zuccheri che dai troppi grassi».
A cosa fare attenzione Controlla la tabella nutrizionale e scegli un prodotto con pochi grassi saturi e/o senza grassi idrogenati.
Vegan ok
«Il logo Vegan ok che spesso accompagna i prodotti vegani, non essendo un claim salutistico, non è soggetto a regole comunitarie, e non dice nulla sulla bontà o salubrità del prodotto» dice Simona Ovadia. In altre parole, pur non essendoci prodotti animali, possono esserci grassi saturi da oli vegetali e margarine, molti zuccheri e addensanti per compensare grassi o conservanti, aromi, coloranti come qualsiasi altro prodotto industriale».