1/11 – Introduzione
In natura esistono generi di piante che potrebbero abbellire ogni spazio da noi frequentato, come il nostro giardino, appartamento, ufficio e così via e, nel contempo servirci per ricavare oli essenziali, tisane, cioccolate, dolcetti aromatizzati, prodotti per l’igiene personale, cosmetici, sciroppi e quant’altro che noi stessi, in prima persona potremmo produrre o, ogni attività esterna o, laboratori artigianali sarebbero capaci di elaborare. Oggi, in particolar modo, prenderemo in considerazione la lavanda e almeno 10 consigli per vedere come poterla piantare nel miglior modo possibile.
2/11 – Prediligere e coltivare il genere che fa al caso nostro
È bene puntualizzare che esistono circa una quarantina di varietà di lavanda e che, nonostante tutte abbiano la stessa resistenza e voglia di fiorire dappertutto, si differenziano tra loro per intensità di colorazione, di profumazione, di caratteristiche estetiche e per dimensioni. Ecco perché, prima di decidere la dove piantarla e come, dobbiamo tener conto di quel che vogliamo ricavare e, di conseguenza prediligere e coltivare il genere che fa al caso nostro.
3/11 – Stabilire il suo habitat
In effetti, questo secondo consiglio potrebbe sembrare strano dato che la lavanda è una pianta rustica, che cresce spontaneamente sia in montagna che in collina e pianura, anche in terreni sassosi ed aridi. Ma se volessimo una rigogliosa crescita e produrla a livello industriale per realizzare quel che inizialmente abbiamo scritto, dobbiamo prediligere luoghi particolarmente soleggiati ed estremamente ventilati.
4/11 – Concimare quand’è necessario e senza esagerare
Come si è ben puntualizzato nel precedente passo la lavanda riesce a crescere in terreni non particolarmente curati che, però dovrebbero essere concimati quand’è necessario e senza esagerare, tenendo conto che il periodo più indicato è il mese di aprile, vale a dire quando inizia la stagione vegetativa.
5/11 – Evitare le annaffiature abbondanti e continue
La lavanda per svilupparsi non necessita di tanta acqua, tanto che dobbiamo annaffiarla nel momento in cui il terreno in cui cresce è completamente asciutto, tenendo conto che sarebbe ancor più corretto se lo lasciassimo prosciugato per qualche giorno, dato che la pianta in questione non vuol essere bagnata spesso e in abbondanza per paura che il ristagno gli provochi danni alla sua salute.
6/11 – Considerare il corretto periodo di potatura
La lavanda, come si è ben notato da quel che finora si è scritto, per crescere non necessita di tante cure, però dobbiamo tener conto che, nonostante tutto ha bisogno di una corretta potatura, da dover fare a marzo o, meglio ancora all’inizio del periodo di fioritura, vale a dire quando la pianta d’argomento ha avviato la fase vegetativa tanto da non provocare danni al suo sviluppo e maturare in modo equilibrato e armonioso.
7/11 – Valutare una buona potatura
La cimatura si deve saper fare anche in questa pianta robusta, eliminando le parti secche e i due terzi della vegetazione cresciuta precedentemente. Valutare una buona potatura significa agire nel mezzo del fogliame e sfoltire fino a lasciare almeno quattro gemme per ogni stelo, tanto da evidenziare una pianta molto spoglia, ma pronta ad avere un’eccellente salute e, di conseguenza un aspetto successivo, da settembre in poi, estremamente gradevole e perfetto.
8/11 – Eseguire tagli esatti nella fase della potatura
La potatura dobbiamo effettuarla lasciando intatto il legno vecchio la dove crescono le gemme, perché diversamente la pianta morirebbe. È importante, in tale fase eseguire dei tagli corretti, usando attrezzi ben taglienti, puliti e ben disinfettati al fine di fare recisioni esatte, non lasciare filamenti e non provocare malattie a quel che è oggetto d’argomento che, con operazioni mal elaborate potrebbe essere attaccato da funghi e parassiti.
9/11 – Disinfettare le lesioni traumatiche della lavanda
Per dare buoni risultati, la lavanda, anche se robusta ha bisogno di determinate attenzioni, come ben sottolineate nei precedenti passi, per evitare che si ammali e muoia, tanto che ora dobbiamo, inoltre prendere in considerazione quest’ulteriore consiglio nonostante possa sembrare esagerato perché da effettuare su di un vegetale, tamponando e bagnando per bene ogni lesione traumatica provocata dalla potatura o da quant’altro, con un prodotto cicatrizzante utile sia a richiuderle che per tener lontani i parassiti.
10/11 – Verificare sempre la consistenza del terreno dove cresce la lavanda
Il terreno la dove cresce la lavanda dev’essere sempre ben filtrante, per evitare i ristagni che potrebbero causare la morte dello stesso vegetale. Questo per dire che non è tanta la frequenza dell’annaffiatura da dover considerare ma l’esatto stato della terra che dovrà essere sistemata, se troppo ammassata, grazie un rastrello o quant’altro arnese di giardinaggio, utile a seconda dei casi.
11/11 – Valutare la riproduzione per talea della lavanda
Da una bella pianta di lavanda possiamo, se vogliamo, valutare la riproduzione, prelevando, sempre con un arnese ben affilato, una o più talee dagli steli dell’anno, le cui misure dovrebbero essere intorno ai 15 cm ciascuna ed eliminando, con delle forbici le foglie sparse tanto da lasciare, solo quelle situate in punta, al fine di mettere il tutto a dimora nel terreno, per far germogliare una nuova piantina.