Se state creando un giardino tutto vostro o un terrazzo fiorito e non volete rivolgervi ad un giardiniere esperto, allora potrebbero tornarvi utili alcuni consigli. Quello che vi mostreremo in questa guida è una raccolta di quelle che sono, a nostro avviso, le più belle piante rampicanti che potreste decidere di inserire nel vostro angolo di verde. Vediamo insieme quali sono e secondo quali criteri sceglierle.

Le migliori piante rampicanti

Le piante rampicanti sono un ornamento molto interessante, differente dalle solite siepi. Oltre ad essere molto belle, presentano molteplici vantaggi e grandi utilità. A causa della loro estensione, possono infatti isolare la casa dall’inquinamento atmosferico ed oscurare molte zone dell’esterno creando una certa privacy. Inoltre, non consentono ai raggi solari di battere direttamente sulle pareti: ciò porta ad evitare il surriscaldamento e a tenere la casa sempre fresca d’estate. In commercio esistono tantissime specie di piante rampicanti. Nella seguente guida, passo dopo passo, approfondiremo l’argomento elencando le migliori piante rampicanti e come sceglierle.

Le migliori piante rampicanti: il gelsomino

Se vogliamo coprire ringhiere di balconi o di terrazzi esposti sia a est che a ovest, scegliamo piante che vivano preferibilmente caldo e in piena luce solare. Uno degli arbusti che cresce bene sia nelle zone settentrionali che meridionali italiane è il gelsomino. Esso comprende circa duecento specie. Si adatta a qualsiasi tipologia di clima, poiché è una pianta piuttosto rustica.

È una pianta sempreverde, con poche esigenze, ha solo bisogno di alcune ore di luce al giorno, presenta un’infiorescenza bianca e molto profumata, cresce anche in fioriere di grandi dimensioni, “arrampicandosi” sui grigliati, alternando ai fiori bianchi del gelsomino il bosso, otterremo delle composizioni originali e molto belle. Nelle zone più fredde, però, bisogna tenere il gelsomino al riparo dalle gelate. Per poter migliorare lo sviluppo, bisognerà potare la pianta nei mesi invernali: ciò porterà alla nascita di bellissimi fiori bianchi. Per far arrampicare il gelsomino bisogna prima di tutto slegare i rami e dividerli, tagliare i pezzetti di spago naturale e poi legare i rami al graticolo senza stringere troppo. Col tempo poi dovrebbe arrampicarsi da solo. 

Le migliori piante rampicanti: il plumbago

Coltiviamo anche i fiori settembrini, dalla forma simile alla margherita, per godere dei loro colori in settembre o il plumbago, un rampicante perenne dai fiori azzurri come il cielo. Non ha bisogno di molte cure, ha solo bisogno di innaffiature regolari e quotidiane durante la stagione estiva. Va rinvasata circa una volta ogni due anni, sempre scegliendo un vaso leggermente più grande del precedente. Unica precauzione: proteggerla dai geli invernali. Piantiamola in piena terra addossata possibilmente al muro, dove è più protetta o sotto a qualche grigliato ricoperto da arbusti rampicanti. Manteniamo al coperto i vasi durante l’inverno. Il nome “plumbago” deriva dalla credenza che questa pianta potesse guarire dagli avvelenamenti da piombo.

Gelsomino

Le migliori piante rampicanti: l’edera

L’edera è senza dubbio una delle piante rampicanti più diffuse: chi non conosce questa pianta rampicante sempreverde che avvolge balconi, finestre e tronchi d’albero? Il motivo di tale diffusione è la facilità con la quale si coltiva. Non necessita di cure particolari e conserva la sua bellezza per tutto l’anno, anche di inverno. Viene molto usata per garantire la privacy e per fare ombra. L’edera è una pianta che presenta una pianta maschile e una pianta femminile. L’edera maschile presenta una foglia a forma palmata sia per quanto riguarda il contorno che le nervature. La parte femminile invece presenta una forma cuoriforme. Entrambe le piante fioriranno, ma i frutti saranno prodotti solo dall’edera femmina.

L’edera non sta a rappresentare una sola pianta ma diverse specie. Queste si differenziano per la loro grandezza e per la forma delle foglie: solitamente hanno 3/5 punte, di un verde uniforme, ma possono anche essere maculate di gallo oppure di bianco. I fiori dell’edera sono generalmente piccoli e sono di color panna. L’edera si arrampica molto facilmente su qualsiasi superficie ed è piuttosto resistente sia al clima freddo che a quello caldo.

Le foglie e i frutti sono tossici, quindi fate molta attenzione a non ingerirli. Ha bisogno di un terreno fertile e permeabile, da concimare ogni 20 giorni nel corso della stagione primaverile. Per evitare che diventi invasiva e parassitaria, però, dovrete potarla spesso, intervenendo con una forbice o una cesoia. L’edera si avvolge su se stessa ed è per questo motivo che, nella fantasia comune, è paragonata all’amore di due amanti che si avvolgono travolti dalla passione. 

Le migliori piante rampicanti: il glicine

Il glicine è tra le piante rampicanti più conosciute e coltivate. Si tratta una pianta tipica dell’Estremo Oriente. Ha radici e fusti robusti per cui è una pianta rampicante resistente e durevole. La caratteristica principale del glicine sono le infiorescenze a grappolo (pendono fino a 90 cm), di colore violetto (anche se le diverse specie presenti in commercio permettono di estendere la gamma cromatica), che si formano tra marzo e aprile; è per questo motivo che viene scelto generalmente per decorare il pergolato. Questa pianta preferisce le zone soleggiate ma si adatta facilmente a tutti i climi.

L’annaffiatura, pertanto, non deve essere eccessiva ma moderata e solo se il terreno è secco. Bisogna anche concimarlo con un fertilizzante granulare. Per poter usufruire degli splendidi fiori bisognerà, periodicamente, potarla. Il glicine va in riposo vegetativo da novembre a febbraio. In questo periodo è quindi opportuno effettuare le potature. Il glicine è dunque una pianta rampicante particolarmente consigliata, a causa del profumo delicato e del bellissimo colore dei suoi fiori. Il glicine ci ricorda un po’ i giardini inglesi: riesce a creare un’atmosfera romantica e con il suo profumo inebrierà tutto il circondario.

Le migliori piante rampicanti: la clematis

È una pianta che ha uno sviluppo poderoso e spettacolare. Infatti, essa durante il suo sviluppo sembra una parete vegetale. Esistono diverse varietà di Clematis: l’Apple Blossom, la Napaulensis, la Litte White Charm e l’Armandii. Quest’ultima presenta foglie coriacee e, tra i mesi di aprile e maggio, fiori bianchi ricchi di sfumature rosate. La Clematis richiede innaffiature regolari; bisogna cioè mantenere il terreno umido. Il concime deve essere liquido. Infine, la potatura va fatta a fine inverno.

Le migliori piante rampicanti: la passiflora

Questa pianta è chiamata comunemente fiore della passione. La Passiflora è un rampicante di origine Sud Americana. È una pianta che ben resiste al freddo e ai climi rigidi anche se predilige il caldo.  Le fronde della pianta si sviluppano velocemente e si arrampicano su qualsiasi superficie verticale. Per la sua particolare forma, quasi geometrica, si adatta molto bene ad ornare recinzioni, cancelli ma anche balconi. Occorre tuttavia ripararla dal vento. Per fare ciò è consigliabile piantare la pianta in prossimità di un muro che la protegga. Necessita di innaffiature regolari.

La pianta produce i suoi fiori da giugno a settembre. Al centro dei fiori ci sono degli organi vegetali verdi con variegature viola oppure blu-violaceo. All’apice il fiore è di un giallo acceso abbastanza appariscente.

Passiflora

Le migliori piante rampicanti: la bignonia

La bignonia è una pianta ornamentale rampicante che viene apprezzata per le sgargianti fioriture. I suoi fiori sono di colore arancione ed hanno la forma di una grande trombetta. Essi cominciano a svilupparsi a luglio e restano sulla pianta fino a settembre. La bignonia ha bisogno di un suolo ricco di sostanze nutritive. Per questo motivo è fondamentale concimarla con prodotti specifici per piante da esterno. Il concime deve contenere estratti vegetali per garantire un corretto apporto di sostanze utili.

Le migliori piante rampicanti: la bouganville

La Bouganville è una pianta rampicante di origine brasiliana ma che si è ormai sparsa in tutto il mondo. Sono adatte ai climi caldi. In Italia il clima è abbastanza favorevole, anche se prolifera meglio al meridione. Per chi le coltiva in vaso basta effettuare una piccola accortezza d’inverno, ovvero avvicinare la pianta ad un muro in modo da proteggerla dal clima rigido. Grazie ai suoi splendidi colori come il rosa, il fucsia o il viola, ci può davvero regalare cascate di fiori e un profumo incredibile. Le diverse varietà permettono di ottenere una gamma di colori davvero notevole.

Le migliori piante rampicanti: la dipladenia

La Dipladenia è una pianta sempreverde rampicante originaria dell’America centrale. Solitamente è coltivata in vasi appesi oppure su graticci o tutori. Non richiede particolari attenzioni per quanto riguarda il terreno, l’importante è mantenerlo umido, soprattutto durante l’estate preferendo innaffiature profonde ma sempre evitando ristagni d’acqua nella zona delle radici.

Le migliori piante rampicanti: la lonicera caprifoglio

La Lonicera Caprifoglio è una pianta che non sfigura in giardino grazie alla sua spettacolare infiorescenza. Il nome volgare di “abbracciabosco”, usato in molte zone per indicare questa caprifogliacea, è dovuto al suo portamento rampicante che spesso causa la morte della pianta ospite. È conosciuta fin dall’antichità e i greci ne facevano uso terapeutico. Si narra infatti che un decotto fatto con le sue foglie sia d’aiuto per le vie urinarie, e che i fiori abbiano proprietà antisettiche, antireumatiche e antinfiammatorie. È invece sconsigliabile l’uso dei frutti perché contenenti delle tossine. È perfetta per ornare muri, cancelli e grate.

Le migliori piante rampicanti: la Clementis Armandii

La Clementis Armandii è una pianta che ha grosse radici e, stranamente, preferisce non il sole ma l’ombra. È sempreverde, con delle foglie molto dure e la sua fioritura va da aprile a giugno, con dei bellissimi fiori bianchi che hanno delle sfumature di rosa incredibili.

Le migliori piante rampicanti: la vite

Chi non conosce la vite? Anche se molto spesso si appezzano solo i suoi frutti e i vini che ne derivano, la vite è una pianta rampicante sempreverde con delle grandi foglie che riescono a regalare dei pergolati incredibili. Tanta ombra nelle giornate più calde e profumi inebrianti di fragoline e di sottobosco.

Le migliori piante rampicanti: la clematide

La clematide è una pianta rampicante che si snoda come una liana e si aggroviglia coprendo le reti metalliche o i cancelli con i suoi profumati fiorellini. La clematide andrà piantata più in profondità rispetto ad altre piante rampicanti, poiché c’è il rischio che appassisca. Se la pianta, nonostante sia ben interrata, dovesse seccare, non disperiamoci, poiché c’è la possibilità che ricresca nuovamente dalle radici, quindi aspettiamo almeno un’altra stagione prima di dissotterrarla. Giunti al momento che questa avrà attecchito, offriamo alla giovane pianta una solida struttura di supporto (di legno o di altro materiale) e leghiamo il germoglio principale ad esso con dello spago per incoraggiare la crescita nella direzione da noi scelta. Innaffiamo almeno 4 volte a settimana i bulbi di gladiolo e le piante rampicanti di clematide in modo che crescano forti e prosperose.

Le 5 piante rampicanti adatte al pergolato

Dopo aver visto le più belle piante rampicanti, capiamo quali di queste sono le più adatte al pergolato. Un pergolato si può ottenere rivestendolo di varie specie di piante rampicanti; infatti, è importante sapere che la natura ne regala tante adatte a questo scopo, e tutte di particolare bellezza, indipendentemente se da fiore o soltanto con foglie.

La vite

Una delle cinque piante più adatte al pergolato è sicuramente l’intramontabile vite. Attraverso di essa avrete a disposizione il duplice vantaggio dell’ombreggiatura durante tutta l’estate, e della raccolta dei suoi gustosi frutti durante il periodo autunnale. Una delle varietà più conosciute è quella americana, che produce l’uva Fragola. Tra l’altro si tratta di una pianta che cresce bene in ambienti freschi e ombreggiati e nei luoghi in cui l’inverno non è troppo rigido, e come manutenzione richiede soltanto una volta all’anno la spruzzata di un prodotto a base di zolfo, facilmente reperibile in formato spray nei centri per il giardinaggio.

La rosa

Al secondo posto annoveriamo una delle piante più belle e romantiche che la natura possa offrire, ovvero la Rosa. Fra le sue innumerevoli varietà, ne esistono alcune varianti che possono adattarsi in maniera egregia al nostro pergolato. Queste varianti si caratterizzano per la loro grandissima resistenza e per la loro capacità di popolare in maniera egregia vaste aree da ombreggiare con fioriture piccole e molto numerose. Molte varietà fioriscono più volte in un anno, altre producono fiori che sbocciano in continuazione, altre ancora hanno fioriture prolungate che si verificano in giugno e in luglio.

Il gelsomino

Il Gelsomino è un’altra delle piante più adatte al nostro pergolato. Oltre ad irraggiarvi con i suoi fiori d’un bianco cangiante, spargerà su tutta la zona e per tutta la primavera e l’inizio dell’estate un profumo veramente delizioso. Alcune delle varietà di Gelsomino più utilizzate per il nostro scopo sono sicuramente quelle officinali e quelle di Spagna. Si tratta di una pianta che cresce bene da sola e quindi non richiede fertilizzanti, e va soltanto innaffiata la sera al calar del sole.

L’ipomea

L’ipomea è un’altra pianta adatta per un pergolato se non altro per la sua longevità. La caratteristica principale è quella di dar vita a delle piccole campane floreali che ricoprono in maniera molto folta gli spazi ad essa dedicati. I fiori tra l’altro raggiungono delle svariate tonalità veramente stupende e vanno dall’azzurro, al violetto, fino al rosa.

L’edera

La quinta pianta rampicante ideale per un ricoprire un pergolato è sicuramente l’edera, che ricopre muri e le facciate di case e ville, e si arrampica in modo veloce su tutto ciò che trova. Inoltre si tratta di una pianta che cresce in qualsiasi terreno, al sole o in penombra, e vegeta senza problemi anche su muri orientati verso nord.

Quali piante scegliere per il terrazzo

Come scegliere le piante per il terrazzo

Dopo aver visto le migliori piante rampicanti per balconi e giardini, vediamo ora quali sono i criteri da seguire per scegliere le piante da mettere sul terrazzo, di qualsiasi specie si tratti.

L’orientamento

Innanzitutto si deve considerare l’orientamento del terrazzo. Da questo dipende il numero di ore di luce di cui le piante godranno. Incide anche sulla variazione delle temperature durante le quattro stagioni. Per le esposizioni ad est e ad ovest si prestano meglio le sempreverdi da mezz’ombra. Per quelle a sud le piante da pieno sole. Infine, per il nord optare per quella da ombra.

Il terrazzo più difficoltoso da arredare è senza dubbio quest’ultimo. La maggior parte dei vegetali necessita di molta luce per svilupparsi correttamente in ogni fase della crescita. Come piante che preferiscono l’ombra vi sono la camelia e il rododendro, che assicurano fioriture rigogliose molto apprezzabili. A sud si può ottenere un effetto scenografico con la strelitzia ed il cisto, entrambe con efflorescenze molto importanti.

Il clima

Per scegliere le piante per il terrazzo, è molto importante anche la fascia climatica. Per climi con gelate frequenti e temperature invernali molto rigide, non esistono piante in vaso da lasciare in terrazzo durante l’inverno. Fa eccezione l’erica, che è un arbusto fiorito abituato ai climi alpini. Il ficus ed il fior di cera, cresceranno rigogliosi in terrazzi meridionali dove non si scende sotto i 5 gradi. Nelle città del nord, si possono mettere a dimora le clematis e il vaniglione.

La crescita

Infine bisogna considerare il tipo di crescita che dovranno avere le piante. Rampicanti, erbose, arbustive vanno combinate anche in funzione dello spazio disponibile. Bisogna disporle in modo sinergico. Mettere le piante più alte o quelle tappezzanti in modo da tenere all’ombra il vaso di quelle che hanno bisogno di avere le radici al fresco. Per sempreverdi alte e coprenti, esistono molte varietà di piante da siepe perfette per lo scopo. Si possono tenere sul terrazzo alcuni alberi come la magnolia e l’ulivo, purché abbiano dimensioni contenute. Il gelsomino è rampicante e dà fiori in primavera, ma assicura una copertura di foglie della spalliera per tutto l’inverno.

Come disporre le piante sul terrazzo

Una volta scelte le piante, è importante capire come disporle sul terrazzo per assicurare loro benessere.

Come capire le esigenze delle piante

La prima cosa da fare per disporre le piante nel migliore dei modi è seguire le loro esigenze. Ogni pianta infatti ha bisogno di un certo quantitativo di luce e di ombra, di aria o di umidità. Individuate quindi in base ai punti cardinali e al sole quali sono le zone del vostro terrazzo che più frequentemente durante il giorno sono esposte alla luce del sole, all’ombra o alle correnti.

A seconda delle zone, poi, scegliete così le vostre piante. Quelle che più delle altre necessitano di maggior luce, sono la lavanda o le piante aromatiche (rosmarino, basilico, maggiorana) ma anche quelle dal colore intenso e vivace come la rosa o le buganvillee. In questo modo, accostando queste piante fiorite e profumate, riusciremo a creare un angolo di colore che risalterà piacevolmente all’occhio.

Dove posizionare le piante

Nel tenere conto dei criteri di luce e ombra, per disporre le piante sul terrazzo, dobbiamo sapere che d’altro canto esistono piante che possono benissimo stare all’ombra o addirittura esistono alcune che necessitano di essa. Se i vostri vasi di begonia, di verbena e di felce non sono esposti alla luce, infatti, rallegratevi, poiché queste cresceranno ancora meglio nell’ombra! Dedichiamo un angolo del nostro terrazzo anche alle piante rampicanti.

Se avete la possibilità di piantarle nel terreno ricordate che la passiflora e l’ortensia possono fare al caso vostro. Come dimenticare la scenografica edera? Richiede solo un angolo del terrazzo ben appartato e un’esposizione a nord. Infine potrete riempire intere arie del vostro terrazzo con piante pensili, cioè quelle i cui vasi si possono disporre a mezz’aria e lasciano ricadere verso il basso le loro foglie ed i loro fiori. In particolare la fucsia e la verbena sono molto adatte a questo tipo di coltura creando un effetto entusiasmante.

Come utilizzare i vasi per piante sul terrazzo

Ricordate che se non avete spazio per disporre le piante per terra potrete tranquillamente sistemare i vasi poggiandoli ad esempio su mobili vecchi o su sedie che non utilizzate. In questo modo avrete la possibilità di creare spazi compatti e ordinati, nascondendo tubi di irrigazione o cavi vari in giro per il terrazzo per guadagnare ancora di più sull’estetica finale. Dopo aver cercato di disporre le nostre piante sul terrazzo possiamo dedicarci anche a nascondere i vasi creando delle fioriere fai da te. L’effetto sarà così ancora più elegante. Prendiamo delle assi di legno con lo spessore di 40-50 circa e distanziamo ognuna dall’altra di 2-3 cm. Prendiamo poi due corde (quelle utilizzate per le tapparelle sono perfette) e inchiodiamole alle due estremità delle assi. Distendiamo quindi la fioriera lungo i vasi. È un modo semplice ed efficace di nascondere i vasi e dare maggior naturalezza al nostro giardino. Adesso potete godervi il vostro angolo natura.  

Bouganville

Come e quando potare le piante rampicanti

Prima di cominciare la potatura delle piante rampicanti, dobbiamo verificare che la nostra cesoia o forbice da potatura che andremo ad utilizzare abbia le lame ben affilate, questo per evitare che la pianta debba subire inutili schiacciature dei tessuti o slabbrature nelle piccole cortecce che ricoprono i rami. Nel caso le forbici non siano sufficientemente affilate, si consiglia di arrotarle per una resa ottimale. Se abitiamo in zone climatiche non troppo fredde, l’ultimo mese per effettuare la potatura delle rampicanti è dicembre; se invece ci troviamo nel Nord Italia, dovremo aver completato l’operazione già a metà novembre.

Per procedere dobbiamo verificare quale tipo di rampicante andremo a trattare, poiché la potatura sarà condizionata dall’età della pianta: i rampicanti più giovani, che devono ancora crescere e quelli più maturi, che hanno terminato la loro crescita occupando tutto lo spazio loro riservato. Nel caso delle piante più giovani, i tagli saranno di entità moderata proprio perché i rampicanti hanno ancora spazio per aumentare le proprie dimensioni.

Nel caso dei rampicanti che hanno già occupato pienamente lo spazio loro riservato, l’intervento potrà essere più incisivo, ed avvenire più frequentemente: è preferibile intervenire sui rami principali, lasciando invece maggiormente intatti quelli periferici, sui quali avremo i fiori in primavera. Ricordiamo inoltre, che ogni inverno, dobbiamo sfoltire i germogli che crescono da ciascun ramo laterale della pianta rampicante, che è stato legato ad un supporto di traliccio per cui vi è un solo tiro ogni 15/20 cm. Tagliamo i rimanenti germogli a 15/20 cm di lunghezza (il frutto si svilupperà su questi brevi stub).
Rimuoviamo tutti i germogli che crescono dal tronco principale o che spuntano dalle radici.
Continuiamo il processo di formazione dei nuovi germogli lungo tutti i tralicci che li sostengono. Ogni inverno, tagliamo le estremità dei germogli che sono cresciuti al di là del sostegno del traliccio.

Come creare un sostegno per le piante rampicanti

Per far sviluppare in altezza le piante rampicanti è necessario avvalersi dell’utilizzo di un supporto verticale. Questo, infatti, ne garantisce il giusto sostegno e consente di direzionarne la crescita a proprio piacimento. In commercio esistono svariate tipologie di sostegni per rampicanti, generalmente in schiuma oppure in plastica e di colore verde, opportunamente studiate per mimetizzarsi con il fogliame. Se si ama particolarmente l’arte del fai da te, è possibile realizzare autonomamente un tutore perfetto per questo scopo, utilizzando semplicemente una rete metallica e del muschio. Con questo sistema si riesce ad ottenere delle piante esteticamente belle e molto robuste. Inoltre, si ottengono delle foglie più grandi e maggiormente vigorose. 

Occorrente

  • Sfagno umido
  • Rete metallica
  • Cocci e ghiaia
  • Terra
  • Filo di ferro o filo di cotone

Procedimento

Innanzitutto è necessario procurarsi un rettangolo di rete metallica di dimensioni non minori di 50 x 20 centimetri. Il nostro consiglio è quello di usare della rete plastificata di colore verde, dal momento che presenta un migliore impatto dal punto di vista estetico e non è soggetta ad arrugginimento. Inoltre, è consigliato anche l’utilizzo dello sfagno essiccato. Entrambi sono facilmente reperibili in un qualunque negozio di bricolage oppure nei negozi specializzati.

Lo sfagno è una tipologia di muschio molto leggera e con caratteristiche di permeabilità all’acqua eccellenti. A questo punto, occorre posizionare la rete su un tavolo da lavoro e disporre sopra di essa lo sfagno, precedentemente umidificato con uno spruzzino. Arrotolare la rete a formare una sorta di cilindro, facendo combaciare le due estremità longitudinali della rete, per poi fissare queste ultime con del fil di ferro rivestito in plastica oppure con del cotone.

Prendere, quindi, un vaso di circa 20 centimetri di diametro e riempire il fondo con 2-3 centimetri di cocci e di ghiaia, per poi sistemare il cilindro di rete metallica in posizione centrale, con la base appoggiata sul fondo del vaso. A seguire, riempire tre quarti del restante spazio con del terriccio. È buona regola, a seguire, accertarsi di fissare accuratamente il cilindro, servendosi della terra per mantenerlo eretto.

Successivamente, è possibile inserire la propria pianta nel vaso, per poi coprire con il terriccio oppure con un altro strato di sfagno lo spazio precedentemente lasciato. Fissare i rami e le radici avventizie alla rete metallica, dal basso verso l’altro, con dei fili di ferro o di cotone, avendo cura di mantenere intervalli di circa 10/15 centimetri. È possibile mantenere sempre umido il muschio, versando l’acqua direttamente dall’imboccatura del cilindro. In questa maniera, infatti, lo sfagno all’interno della rete garantirà il giusto livello di umidità alle radici aeree della pianta e ne favorirà una crescita alquanto rapida e sana.

Come moltiplicare le piante rampicanti

Coltivare le piante è un compito molto gratificante e lo è ancor di più quando si riesce a riprodurre con successo le proprie piante. Moltiplicare le piante, oltre a regalare numerose soddisfazioni, permette di ottenere un’ampia collezione di specie senza spendere un capitale. Tra le piante più diffuse ci sono, senza dubbio, quelle rampicanti. Si tratta di piante con fusti lunghi e flessibili che si servono di sostegni naturali e non per sopravvivere raggiungendo postazioni luminose e ben soleggiate. Se anche voi avete il pollice verde e volete riprodurre i vostri rampicanti ma non sapete come fare, non disperate. Vediamo insieme come moltiplicare le piante rampicanti.

Occorrente

  • coltellino con la punta
  • fil di ferro

Procedimento

La tecnica più adatta per riprodurre in modo semplice le piante rampicanti è la propaggine, tecnica che può essere applicata anche ai piccoli arbusti. La propaggine consiste nel curvare ed interrare un ramo lungo e flessibile, per poi separarlo dalla pianta una volta che ha messo radici. Come prima cosa incidere in senso longitudinale il tratto di ramo da ricoprire di terra con un taglio di quattro o cinque centimetri, che deve scalfire la corteccia e, parzialmente, anche il legno. Inserire nel taglio uno stecchino, perché non si richiuda. Piegare verso il basso il ramo da cui si vuole ottenere la nuova pianta. Fissarlo nella terra dell’aiuola in cui è presente la pianta madre usando delle forcelle di metallo.

Interrare parzialmente il ramo, ben fissato al terreno, per circa quindici o venti centimetri di lunghezza. Lasciare la punta del ramo all’esterno in modo che continui a vegetare e fiorire. Mantenere sempre umido il tratto di terra che accoglie il rametto incurvato. Il tempo di formazione della propaggine varia da pianta a pianta, ma anche in base al tipo di terreno e al clima: possono servire da quindici giorni a qualche mese. Trascorso il tempo necessario, si potrà scavare leggermente intorno al ramo interrato. Lo scopo sarà quello di controllare a che punto sono le radici.

Ci si accorgerà, comunque, che la propaggine è pronta grazie alla presenza di vegetazione in corrispondenza del ramo interrato. Procedere successivamente al distacco della propaggine con un taglio netto, se le nuove radici appaiono abbastanza sviluppate. Tagliare il più vicino possibile alla massa delle nuove radici. I rampicanti possono essere riprodotti anche attraverso talea. Si tratta di una tecnica molto diffusa con cui si ottengono piantine nuove partendo da parti di piante madri. In questo caso non si deve far altro che mettere a radicare in acqua o terreno porzioni di rami che non tarderanno a rigenerare le parti mancanti dando vita ad una piantina nuova con caratteristiche genetiche identiche a quella madre.