Arredi trasformabili e multifunzione
La casa del nuovo millennio è tutta una questione di spazio. Da qualche anno ormai tutto ciò che ci circonda è una faccenda di centimetri, dai canoni estetici dove la rincorsa è al difetto (in tutti i sensi) alle tendenze d’arredo, dove invece al contrario la ricerca è all’eccesso (di spazio). Perchè in realtà, non ditelo ai maschietti, le misure sono importanti (?!?!).
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Oppure semplicemente l’esigenza di respirare con leggerezza è talmente forte da condizionare tutta la nostra visione del mondo. Mi spiego meglio: da una parte le metrature sempre più ristrette delle case (soprattutto in città), trasformano la ricerca di spazio in una spasmodica scalata verso l’ora d’aria, manco avessimo le sbarre alle finestre (che in realtà abbiamo…cfr. inferriate); dall’altra si stanno diffondendo una serie di concetti rivisitati e in qualche modo nuovi che riguardano lo spazio stesso, la funzionalità degli arredi, la multifunzionalità in particolare e il trasformismo. Quasi fosse tutta una magia.
Come arredare un open space
Perché l’intenzione di ricavare “spazio” non è più soltanto conseguente al dover trovare a ogni costo centimetri preziosi per riporre oggetti o per sistemare armadi: lo spazio ormai viene ricavato come risorsa vitale, una delizia per gli occhi, ma soprattutto una necessità per l’anima e anche per il nostro senso del gusto, doverosamente da appagare con stile e coerenza. E se la tendenza principale è al minimalismo, non possiamo che cercare tutti il “nostro” spazio. Naturalmente si tratta di una ricerca difficile quando abbiamo a disposizione un appartamento di città non troppo grande; un po’ più semplice in una casa di campagna, ma non così scontata, perché saper usare gli spazi in modo conveniente ed organizzato non è da tutti. A meno che non si ricorra ad elementi in grado di aiutarci davvero, arredi in continua evoluzione che riescono a stupirci ogni volta di più, perché tecnologici, smart e davvero funzionali, anzi multifunzionali.
Sono i cosiddetti arredi trasformabili, laddove per trasformismo non si indica più soltanto un panta rei fra un oggetto con una destinazione ad un altro oggetto con un’altra destinazione d’uso, bensì una mimetizzazione degli arredi stessi con lo spazio circostante, in grado così di creare preziosi centimetri liberi alla vista e pronti per accogliere più funzioni nello stesso ambiente. Perché multifunzionalità non si riferisce ormai esclusivamente ad un unico oggetto, ma anche al contesto in cui è inserito e ad ambienti che in virtù della cultura open space si fondono gli uni con gli altri, a favore di un unicum che ha un effetto calmante sull’anima e sul cuore.
Come arredare in stile country
In questa scenografia così filosofica, può quindi accadere che composizioni come Elle di Snaidero vincano il Good Design Award, perché da cucina, intesa come luogo tutto da vivere, ma anche da sporcare e da riempire, Elle (che come dice il nome è piena di personalità) si è saputa trasformare in un ambiente perfettamente integrabile e mimetizzabile in un’area giorno aperta e senza soluzione di continuità: niente maniglie, niente pensili, niente mensole, nessun elettrodomestico a vista, soltanto un gran rigore e tanta eleganza. Oppure che divani come Yard disegnato da Francesco Rota per Lema (presentato all’IMM di Colonia 2015) possano offrire un’infinità di configurazioni per riunire con estrema eleganza comode sedute, contenitori spaziosi e piani d’appoggio perfettamente integrabili in una zona multifunzione come il moderno soggiorno. Oppure ancora che pareti attrezzate come Smart Living di Ozzio Design per la TV nascondano un’intera zona pranzo, con un tavolo trasformabile su ruote e ben sei sedie pieghevoli. Non è stupefacente tutto ciò?