1/6 – Introduzione
La storia ci insegna che ogni cosa che oggi noi diamo per assodata, dovuta, certa, ogni strumento che riteniamo palesemente necessario ed essenziale, per essere tale ha subito un percorso di evoluzione, studi ed esperimenti che lo ha reso quello che oggi è: un’ invenzione utile e conosciuta in tutto il mondo. Dai tempi più antichi tra gli elementi irrinunciabili di ogni civiltà il fuoco era tra i più importanti, poiché dava luce, trasmetteva calore, permetteva di cucinare, di tenere lontane le bestie feroci, svolgeva quindi un ruolo primario già nelle più antiche società umane. L’uso della lampada ad olio è menzionato nell’Odissea di Omero ed il loro uso è confermato in Creta all’epoca della civiltà Micenea. Successivamente la lampada ad olio fu usata da Fenici e Greci che diffusero il suo uso tra i Romani intorno al IV secolo a. C. Le lampade più antiche erano prive di coperchio e consistevano in un contenitore piatto con un beccuccio per lo stoppino sul bordo. La moderna evoluzione storia di questa invenzione ha ridotto molti rischi a cui poteva imbattersi l’utilizzatore della lampada ad olio, dato che non pochi erano i rischi di venire a contatto con l’olio bollente o di ustione o ancora di incendio. Nell’era di lampadine elettriche utilizzare una lampada ad olio è un ottimo metodo per creare un’atmosfera particolare in alcune occasioni. Avere una lampada a olio può essere inoltre una valida alternativa in caso di un prolungato blackout, soprattutto se vi trovate in montagna. Quindi per non rischiare di trovarsi impreparati di fronte a questa eventualità, vediamo come imparare ad accendere una lampada a olio. Ovviamente l’operazione non richiede particolari competenze tecniche, però è importante ricordare che si parla di strumenti che vanno utilizzati con tutte le precauzioni dovute, evitando dii lasciare incustodite le fiamme si eviterà il pericolo di incendi o di cadute accidentali che in questa occasione possono rivelarsi anche mortali, soprattutto durante la notte mentre si dorme. Detto ciò non mi rimane che augurarvi buona lettura e buon lavoro.
2/6 Occorrente
- Lampada
- Olio o petrolio
- Stoppino
- Accendino o fiammifero
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Prima di tutto è necessario scegliere una buona posizione per la vostra lampada ad olio: ricordate che una lampada ad olio ha una fiamma ed è quindi necessario assicurarsi che sia fuori dalla portata dei bambini piccoli e degli animali domestici che potrebbero rovesciare la lampada. Come combustibile usate petrolio bianco raffinato o petrolio lampante che potrete trovare nelle ferramenta o negozi di bricolage: sono latte da 1 litro simili a quelli del diluente. Evitate di usare petroli colorati e profumati perché rovinano lo stoppino e non bruciano bene.
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Per quanto riguarda lo stoppino, sarebbe bene usare quelli d’epoca che sono eccellenti. Lo stoppino per avere una bella fiamma a punta, deve essere tagliato leggermente arrotondato nella parte dove brucia. Prima di accendere la lampada, lo stoppino deve essere inumidito di petrolio. Procediamo quindi con l’accensione. Togliete il coperchio della lampada così da accedere al bruciatore e al serbatoio dell’olio. Rimuovete la parte del bruciatore in modo da poter aggiungere nel contenitore l’olio necessario per riempire la base. Non riempite eccessivamente la lampada perché questo potrebbe provocare delle fuoriuscite. Aggiungete lo stoppino nel foro bruciatore aiutandovi con la manopola che regola l’altezza dello stoppino; lasciatene sporgere una piccola parte e fate riposare per un po’ in modo che lo stoppino assorba l’olio.
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Prendete quindi un accendino o un fiammifero e accendete lo stoppino. Riposizionate il coperchio lasciando la parte superiore scoperta per lasciare che il caldo bagliore della lampada ad olio circondi la stanza. Ricordate di spegnere la lampada ad olio prima di andare a dormire e quando non la utilizzate per molto tempo non riponetela mai con l’olio nel serbatoio.
6/6 Consigli
- Ricordate di non riporre mai la lampada con l’olio nel serbatoio.