1/7 – Introduzione
ll conduttimetro, meglio conosciuto con il nome di conducimetro, è un tipo di strumento che ha come funzione quella di misurare la conduttività elettrica di un materiale oppure di una soluzione. La capacità che possiede in sè un materiale nella conduzione di cariche elettriche è appunto chiamata conduttività elettrica e si calcola in rapporto alla dimensione nota del materiale che stiamo esaminando. Per utilizzare al meglio un conduttimetro, è bene calibrarlo in modo da non ottenere risultati falsati. Tale azione, ritenuta erroneamente di difficile effettuazione, è in realtà molto semplice e può essere effettuata in pochissimi minuti, direttamente in casa. In questa guida vi illustreremo dunque come calibrare un qualsiasi conduttimetro in modo semplice e veloce.
2/7 Occorrente
- 230 ml di liquido di taratura
- Elettrodo a gas
- Alimentatore elettrico
3/7 – Utilizzare degli elettrodi standard
È possibile trovare in commercio elettrodi standard in cui il rapporto tra lunghezza ed area è geometricamente prestabilito, ovvero è in “costante di cella” ed ha un valore di 1 precedentemente impostato. Nel caso di alterazioni dimensionali, però, come ad esempio l’usura, esso deve essere verificato e aggiornato. La verifica si effettua semplicemente applicando una tensione già nota agli elettrodi e, successivamente, misurandone la corrente che fluisce. Bisogna tenere conto soprattutto del fatto che il rapporto che intercorre tra corrente e tensione va ad esprimere la cosiddetta “conduttanza”, indicata con la lettera G.
4/7 – Usare i circuiti a quattro fili
Se abbiamo necessità di effettuare misurazioni di precisione, sono più comuni i circuiti a quattro fili: il circuito dell’alimentatore e il circuito della misura vengono collegati, a coppia, a ciascun elettrodo nel punto più vicino possibile e con conduttori separati. Questo metodo ci permette di escludere un’eventuale resistenza cosiddetta “parassita”, che può essere generata dai conduttori.
5/7 – Impiegare una soluzione di taratura
Un’altra modalità per calibrare adeguatamente un conduttimetro, è rappresentata dall’utilizzo di uno speciale liquido in grado di svolgere adeguatamente questa azione. Si tratta di una soluzione del tipo TDS di calibrazione, contenuta in una boccetta da 230 ml, che si compone di cloruro di potassio di prima qualità, venduto in diverse tipologie di concentrazione. Tale prodotto risulta standardizzato con un conduttimetro calibrato con cloruro di potassio del tipo NIST. Il prodotto in questione altro non è, dunque, che una soluzione a 1382 ppm per la taratura di ogni tipo di conduttimetro. Per effettuare la calibratura occorrerà dunque misurare la temperatura della soluzione, oppure leggerla sul conduttimetro, se quest’ultimo è provvisto di indicatore-display di tipo digitale, per poi tarare lo strumento in base allo schema riportato sulla confezione della soluzione.
6/7 – Avvalersi di un generatore di corrente alternata
Soprattutto in merito alla misurazione della conduttività delle soluzioni, è fondamentale scongiurare il pericolo che il circuito di alimentazioni generi fenomeni di elettrolisi che comportano, a loro volta, l’alterazione vera della soluzione o, in casi più gravi, il danneggiamento degli elettrodi che diventano così inutilizzabili.. Una delle tecniche più conosciute è quella di utilizzare un generatore a corrente alternata come alimentatore che quindi metta in circolo poche centinaia di Hz fino ad alcuni KHz.